di Jack Ketchum
Gargoyle Books, 2009
288 pagine
17,00 Euro
Anni 50: dopo la morte dei genitori in un tragico incidente stradale, Meg e sua sorella Susan vanno a vivere da Ruth, simpatica e giovanile madre di tre bambini. David, che abita nella casa di fianco ed è loro amico da quando è nato, è ben felice di fare la conoscenza delle due ragazze e, tra un gioco e l’altro, innamorarsi anche della bellissima Meg…
Ma il piacevole quadro familiare che pare essersi creato è destinato a durare gran poco, perché Meg e Susan non sembrano affatto essere benvolute da Ruth e dai suoi figli…
Si è parlato a lungo di Jack Ketchum, autore importante se non fondamentale per la narrativa di genere degli ultimi anni, pur non scrivendo mai di soprannaturale, ma che in Italia, insieme a molti altri colleghi d’oltreoceano, è sempre stato snobbato. Tale lacune viene finalmente colmata dalla Gargoyle Books che, accantonati per un istante i vampiri a cui ha dedicato grande spazio nel 2009, fa il colpaccio con La ragazza della porta accanto, uno dei romanzi più scioccanti e interiormente devastanti della narrativa mondiale.
Etichettabile, a grandi linee, in un girone di certe storie di formazione a cui tanto siamo stati ben abituati da King e Lansdale, La ragazza della porta accanto, dopo poche pagine di necessaria introduzione all’America rurale degli anni 50, conduce in un traumatizzante crescendo di sadismo, ferocia e brutalità, elementi che mettono a dura prova coraggio e tenacia di ogni lettore, perché l’esperienza in campo horror poco o nulla serve, né tanto meno prepara, a tale impressionante susseguirsi di crudeltà.
Attraverso una scrittura semplice, fluida e accattivante, Ketchum descrive sevizie e comportamenti deviati con una naturalezza che sbalordisce ogni qual volta si crede di essere arrivati al limite, che più in là di così l’atrocità umana non può andare, e invece la situazione crolla, peggiora sempre in un gorgo di violenza a cui è impossibile sottrarsi.
Lettura difficile, quindi, a tratti davvero insostenibile per l’impotenza provata da chi legge verso le torture inesprimibili che costituiscono la seconda metà del romanzo, e anche quando Ketchum, attraverso la voce narrante di un David ormai adulto, argina temporaneamente il torrente di malvagità con un “Non vi racconterò di cosa successe dopo, mi rifiuto”, è difficile non immaginare, non figurarsi cosa succeda.
L’orrore secondo Jack Ketchum è così vero e palpabile da non aver mai bisogno di mostri e informità tentacolari, mai, e La ragazza della porta accanto è romanzo imperativo e lettura obbligatoria: guai a voi se glissate su un simile capolavoro.
Gargoyle Books, 2009
288 pagine
17,00 Euro
Anni 50: dopo la morte dei genitori in un tragico incidente stradale, Meg e sua sorella Susan vanno a vivere da Ruth, simpatica e giovanile madre di tre bambini. David, che abita nella casa di fianco ed è loro amico da quando è nato, è ben felice di fare la conoscenza delle due ragazze e, tra un gioco e l’altro, innamorarsi anche della bellissima Meg…
Ma il piacevole quadro familiare che pare essersi creato è destinato a durare gran poco, perché Meg e Susan non sembrano affatto essere benvolute da Ruth e dai suoi figli…
Si è parlato a lungo di Jack Ketchum, autore importante se non fondamentale per la narrativa di genere degli ultimi anni, pur non scrivendo mai di soprannaturale, ma che in Italia, insieme a molti altri colleghi d’oltreoceano, è sempre stato snobbato. Tale lacune viene finalmente colmata dalla Gargoyle Books che, accantonati per un istante i vampiri a cui ha dedicato grande spazio nel 2009, fa il colpaccio con La ragazza della porta accanto, uno dei romanzi più scioccanti e interiormente devastanti della narrativa mondiale.
Etichettabile, a grandi linee, in un girone di certe storie di formazione a cui tanto siamo stati ben abituati da King e Lansdale, La ragazza della porta accanto, dopo poche pagine di necessaria introduzione all’America rurale degli anni 50, conduce in un traumatizzante crescendo di sadismo, ferocia e brutalità, elementi che mettono a dura prova coraggio e tenacia di ogni lettore, perché l’esperienza in campo horror poco o nulla serve, né tanto meno prepara, a tale impressionante susseguirsi di crudeltà.
Attraverso una scrittura semplice, fluida e accattivante, Ketchum descrive sevizie e comportamenti deviati con una naturalezza che sbalordisce ogni qual volta si crede di essere arrivati al limite, che più in là di così l’atrocità umana non può andare, e invece la situazione crolla, peggiora sempre in un gorgo di violenza a cui è impossibile sottrarsi.
Lettura difficile, quindi, a tratti davvero insostenibile per l’impotenza provata da chi legge verso le torture inesprimibili che costituiscono la seconda metà del romanzo, e anche quando Ketchum, attraverso la voce narrante di un David ormai adulto, argina temporaneamente il torrente di malvagità con un “Non vi racconterò di cosa successe dopo, mi rifiuto”, è difficile non immaginare, non figurarsi cosa succeda.
L’orrore secondo Jack Ketchum è così vero e palpabile da non aver mai bisogno di mostri e informità tentacolari, mai, e La ragazza della porta accanto è romanzo imperativo e lettura obbligatoria: guai a voi se glissate su un simile capolavoro.
Ordinato giusto ieri. Non mi resta che incrociare le dita, sperando arrivi prima di Natale.
RispondiEliminaNe parlano proprio tutti, dacchio! Necessita lettura istantanea!
RispondiElimina@ Luigi: bravo! E' davvero un'ottima lettura natalizia :-P
RispondiElimina@ Cyb: e allora cosa aspetti? :)
Un romanzo straordinario, un autore che ho scoperto da pochissimo (special thanks to Elvezio & Simone)e che ho intenzione di leggere integralmente: in english, of course, sperando che in futuro Gargoyle continui a diffondere l'opera di Ketchum.
RispondiEliminaMetto il tuo blog tra i preferiti, forse abbiamo gli stessi gusti e posti delle proposte accattivanti.
RispondiEliminaAppena riesco ricambio il link. :)
RispondiEliminaGoodd share
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