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Baltimore - Il tenace soldatino di stagno e il vampiro

By Simone Corà | venerdì 23 ottobre 2009 | 14:55

di Mike Mignola e Christopher Golden
Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, 2009
312 pagine
13 €

Prima guerra mondiale. Henry Baltimore è l’ultimo sopravvissuto del suo plotone, sterminato da una forza misteriosa, ancestrale e demoniaca: vampiri. Mutilato di una gamba e nell’orgoglio, inizia così a covare vendetta e a dare la caccia ai succhiasangue. Ma per poter aver successo e uccidere quel maledetto vampiro che l’ha ferito a morte, chiama a sé tre amici: un marinaio, un soldato e un chirurgo, tutti e tre esperti involontari del sovrannaturale.

Interessante progetto, questo romanzo grafico, non solo per il connubio tra narrazione (preponderante) e disegni (piacevole accompagnamento in bianco e nero), ma anche e soprattutto per la struttura intrinseca dell’opera, che maschera abilmente una raccolta di racconti da unica, globale storia complessiva.

Abitauti da sempre a vedere Mike Mignola alle prese con gli schizzi squadrati di Hellboy, è un piacere ritrovarlo in questi zampilli di china che seguono la vicenda, ma è una vera sorpresa scoprirlo nelle vesti, indubbiamente abili, di scrittore. Coadiuvato da Christopher Golden, piuttosto sconosciuto in Italia se non per Di santi e ombre, edito da Gargoyle, ma novelliere affermato e milionario dall’altra parte dell’oceano, è nato così Baltimore, falsa antologia che strizza l’occhio a una certo stile ottocentesco e ricercato, lento, riflessivo e armonioso.
La cura posta nella scelta dei vocaboli e nella musicalità lessicale è infatti punto di forza di queste quattro mani: gli scenari vengono dipinti con linguaggio tanto elegante quanto accattivante, le descrizioni del folto bestiario assumono toni deliziosi, elaborati con zelo, e la lettura, nella visione generale, è spesso squisita

L’intreccio vede tre personaggi principali (Aischros, Childress e Rose) per altrettanti racconti che omaggiano certi archetipi orrorifici (demoni che si trasferiscono di corpo in corpo, marionette possedute e mostri marini), i quali si allacciano a una storia più ampia (i viaggi di Baltimore per sterminare i vampiri), che si rivela a poco a poco per mezzo di altri tre racconti, tre parentesi autoconclusive sulla sua vita, più un lungo resoconto diaristico a opera di Baltimore stesso.

Costruzione insolita, quindi, che piace per il continuo alternarsi di protagonisti, vicende, punti di vista e io narrante (terza e prima persona si inseguono senza una logica precisa, ma la loro staffetta non disturba mai e garantisce longevità al titolo).
E nonostante una certa mancanza di inventiva, facilmente riscontrabile in un collettivo di ambientazioni e richiami all’orrore di una volta, Baltimore permette comunque gustose soddisfazioni per atmosfere gotiche decisamente suggestive e riuscite, che sopperiscono a un classico compendio, anche piuttosto dozzinale, di eroi e creature.

Dispiace quindi che lo scontro finale, dopo una lunga pianificazione e relativa battaglia preparatoria, si risolvi ingiustificatamente in due semplici, piatte righe, azzerando il pathos sanguinario e desolante che si era venuto a creare. La vicenda si conclude infatti con un brusco risucchio di guizzi, di azione e di sudore, lasciando con un amaro in bocca terribilmente mortificante.
E se nelle ultimissime pagine la narrazione mostra ben più di questa lacuna – ripetizioni, scarsa attenzione descrittiva –, alle quali si aggiunge l’inserimento di un aspetto tamarro a suo modo epico ma poco fluente rispetto alla tessitura complessiva, anche i disegni, sempre semplici contorni che sottolineano e trasformano in figure personaggi, mostri e luoghi visitati, si fanno ripetitivi, noiosi e sbrigativi.

Ci troviamo comunque di fronte a un buon prodotto, curioso e avvincente, che mostra una sua singolarità nonostante basi di partenza alquanto conosciute nel mondo dell’horror. Ma il prezzo è indubbiamente accattivante, e un pensiero per l’acquisto è più che lecito.

6 commenti:

  1. Vero vero. Come già dissi, ottimo romanzo, con un finale mediocre. Male comunque e dilagante, purtroppo.
    Però il libro è ampiamente sopra il 6, anzi, diamogli pure 7.

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  2. Sì, ricordo la tua rece. Peccato per quell'improvviso calo, ma nel complesso l'ho letto più chevolentieri.

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  3. A parte che ormai definiamo 13€ per 300 pagine un prezzo interessante (a fronte dei 24€ per certi libri che ho visto in giro) autori e trama mi attirano molto.
    Oggi mi sa che andando a vedere Parnassus mi fermo nella libreria del multi sala e me lo compro...

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  4. Sinceramente, penso che 13 euri per una novità (novità tra l'altro con una notevole parte grafica, cosa che di solito farebbe alzare, e di parecchio, il prezzo), sia un buon prezzo.

    Difficile vedere qualcosa di nuovo sotto la soglia dei 13, specie se si parla di colossi editoriali come la Mondadori.

    Ecco. :)

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  5. Simò sono d'accordo con te, è un segno del tempo che passa.
    13€ per quel prodotto sono ben spesi, eppure appunto, ormai ci sembrano "pochi" e il prezzo delle edizioni economiche ci si avvicina sempre più (quando non lo supera come hai fatto notare tu per Duma Key a 14€).

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