Campi di morte

By Simone Corà | venerdì 18 settembre 2009 | 12:47

CAMPI DI MORTE

di Stephen Gunn (Stefano Di Marino)
Segretissimo Mondadori, 2009, n.1555
333 pagine
4,20 €

Chance Renard, il Professionista, è inviato questa volta in Nigeria, assieme a vecchi e nuovi conoscenze, come la killer dell’organizzazione 666, Antonia Lake, e il sinistro Raven. Lì, una spietata multinazionale farmaceutica ha rilasciato un virus devastante per osservarne gli esiti, e Chance deve fermarla e recuperare materiale utile a trovare un vaccino. Non solo. Selim Guaipertutti, a capo di un gruppo di rivoltosi armati, vuole vincere una guerra civile ormai senza fine, una guerra in cui Chance Renard è stato involontariamente catapultato.

L’inarrestabile Stefano Di Marino, il vero volto e le vere mani dietro Stephen Gunn, giunge nelle edicole con la ventisettesima avventura dell’agguerritissima saga del Professionista Chance Renard, iniziata ben 14 anni fa, e lo fa con la consueta indigestione di armi, pallattole, terroristi, guerrigilie, intrighi, tradimenti e mille altre qualità rambesche che hanno sempre brillato nei suoi lavori.

Campi di morte non aggiunge poi molto alle avventure di Chance Renard, ma l’abilità con cui Di Marino tesse le complesse e funamboliche cospirazioni in cui ricadono decine e decine di personaggi è sempre qualità da ammirare e lodare, per costanza e appaganti risultati finali.
Piace quindi l’azione violentissima e adrenalica in cui si viene scagliati sin dalla prima pagina, dove proiettili invisibili trapassano il foglio e fischiano vicino alle orecchie, e lanciafiamme inesorabili sembrano bruciare la carta. Non si respira per un solo istante, persi nella frenesia combattiva dell’invincibile Chance e squadriglia d’attacco. Si percepisce il furore delirante della battaglia (l’arrivo dei bambini-soldato) e si suda senza speranze (la disperata ritirata), e si resta pertanto aggrappati alle pagine per mezzo di un ritmo frenetico e coinvolgente, che spara twist narrativi in continuazione.

Lo stile di Di Marino è secco, brutale, un proiettile impazzito che sprigiona velocità e compattezza anche nei (pochi) momenti rilassati. Bastano poche parole, e diventa facile immaginare una trama che, seppur incanalata in certi dogmi schematici, risulta imprevedibile per la quantità di eventi e personaggi che vengono continuamente aggiunti, in modo da torcerla e assestare almeno un paio di ottimi centri al bersaglio.
Il lungo flashback posto a un terzo dall’inizio è un chiaro esempio di dettagliata pianificazione e di piacevolissima lettura a incastro, così come l’intrigante contesto dell'atto conclusivo.

D’altro canto, s’individuano subito certi cliché cari al genere, come il mercenario che prega prima di uccidere, o la bambina che custodisce il siero, ma si tratta comunque di ombre che poco o nulla intaccano il valore generale della nuova avventura del Professionista.

Il prezzo imbattibile e la facile reperibilità in tutte le edicole, infine, fanno dell’ultimo numero della collana Segretissimo un acquisto, o meglio, un autoregalo irrinunciabile.

9 commenti:

  1. Facile reperibilità significa che è arrivato fino a dove vivi tu, al contrario di certe antologie horror? ;)

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  2. Lieto che ti sia piaciuto :)
    Il Professionista è sempre una certezza, un caposaldo del'action.
    A mio parere SDM è l'esempio vivente che si può scrivere ottima narrativa senza montarsi la testa o pensare di reinventare la letteratura di genere.

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  3. @ Matteo: direi di sì :P

    @ McNab: concordo con te. I suoi romanzi non saranno capolvori o pietre miliari, ma sono veloci, intriganti, strutturati e scritti con cura, e si divorano. :)

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  4. Campi di morte non l'ho ancora letto, but I agree: Di Marino è forte davvero. E' impressionante riesca a essere tanto prolifico senza scadere o diventare trito, mantenendo alta la qualità e riuscendo sempre a sorprendere.

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  5. mai letto
    prima o poi rimedio, mi sa
    ma solo perché lo han detto il mcnabbo e il buonfanto,
    tu siletio non vali na cippa :)

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  6. Seh seh, che tanto lo so che sotto sotto io sono il tuo bloggggger preferito. :P

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  7. Be', c'è roba e roba. Magari bisognerebbe assaggiarla, prima.

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