284 pagine, 12,95 $
Si potrebbe banalmente riassumere ogni
discorso, ogni riflessione e ogni analisi dicendo che Barbarian Beast Bitches
of the Badlands è una gran figata, perché Carlton Mellick III non solo riesce a
riprendere in mano gli scenari post-demenziali di Warrior Wolf Women of theWasteland, ma supera addirittura il precedente romanzo con una serie di ricche
idee orrorifiche che rendono questo capitolo secondo, be’, una gran figata.
Strutturato in tre lunghi racconti che
fungono sostanzialmente e allo stesso tempo da prequel, spin off e sequel, Barbarian
Beast Bitches of the Badlands narra di tre storie sì diverse ma con un unico
nemico in comune, il quale emerge gradualmente e viene affrontato dai vari
protagonisti come se ci trovassimo di fronte a un romanzo di 300 pagine. Gli
spunti iniziali sono chiaramente gli stessi del capitolo uno, ovvero una landa
desertica e inospitale dove abitano creature metà donna metà animale, guerriere
apocalittiche che scorrazzano in moto e spargono tamarraggine ovunque, la
città-stato di McDonaldLand con le sue mutazioni causate dalla dieta
alimentare, lo spadaccino Hamburglar con la sua testa a forma di hamburger, il
sesso proibito alle donne perché le trasforma gradualmente in lupi, e alcune
novità, come i vermi robot e i giganteschi polpi cthulhiani, che vanno a
schierarsi dalla parte dei cattivoni.
C’è tanto divertimento, in queste pagine,
sia da parte di chi scrive sia da parte di chi legge: azione, inseguimenti, esplosioni,
violenza, combattimenti e tanti mostri che di volta in volta mutano lievemente
il carattere delle storie (la seconda, per esempio, è in tutto e per tutto una
zombie-novel), insomma una gran goduria per chi cerca semplicemente un po’ di
sano horror splatter, con una punta di ironia che qua e là ridona una certa
atmosfera bizarro laddove il progetto si allontana dalla matrice originale (su
tutto, l’infanzia dell’Hamburglar e la difficile convivenza con i pianisti,
esilarante).
Va da sé che non c’è molto altro, ma i
personaggi sono ben delineati e con sfumature interessanti, la struttura delle
tre novelle è ottimamente calibrata con un giusto dispendio del ritmo, e il
pericolo di annoiarsi, nonostante una lunghezza forse eccessiva per una storia
globale in fondo piuttosto striminzita, è abilmente scansato con trovate,
arguzie e stramberie varie. Mellick inoltre è al suo meglio, con uno stile
semplice, veloce, sarcastico e provocatorio, l’ideale per le storie narrate,
anche nei momenti più piccanti e bizzarramente perversi, nei quali sono
contenuti alcuni dei migliori spunti dell’opera (il “dottore” che salva le
guerriere nella terza novella).
Chiaro, di difetti se ne trovano (certe
situazioni trattate superficialmente – su tutto l’uomo meccanico – e una sorta
di ripetitività in alcuni momenti tra la prima e l’ultima novella) ma non sono
mai seccanti o fastidiosi tanto da sminuire la lettura, che procede
rapidamente, golosa e vogliosa. Insomma, gente, io cerco di invogliarvi con le
chicche della Bizarro Fiction, su, dài, provateci!
Accidenti, mi hai incuriosita!!!!
RispondiEliminaNe sono felice! :)
EliminaPrima leggo Warrior Wolf Women of the Wasteland, poi mi butto su questo. Ho un bel pò di Mellick da recuperare :(
RispondiEliminaCon tutto quello che scrive ci sarà sempre un bel po' di Mellick da recuperare. :)
EliminaPerò WWWOTW è davvero ottimo, leggilo al più presto :)
Io no (vogl) leg inglisc... ;)
RispondiEliminaImpar at plus prest!
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