206 pagine, 4,90 Euro
Come molti nella blogosfera e dintorni,
l’idea che il Premio Urania fosse esclusivamente destinato a prodotti
tecno-thriller mi ha di volta in volta allontanato da un appuntamento annuale che
era comunque sempre stato felice e curioso, è quindi un piacere vedere come,
finalmente, si cambino un po’ le tematiche e, addirittura, con I senza-tempo ci
si avvicini, neanche tanto velatamente, a un horror violento e viscerale.
Distante dalla concezione comune di sci-fi, molto lontano da un immaginario che
coinvolga rivoluzioni tecnologiche, realtà futuristiche e battaglie
interstellari, il romanzo di Alessandro Forlani ben si presta alla “fantascienza nera” con
cui viene presentato, un incrocio weird e insolito di steampunk e splatter con
un gusto narrativo assai personale e sofisticato.
Dislocato su tre piani temporali, che
delineano le tre parti di cui si compone la storia, I senza-tempo ruota attorno
alle figure immortali e demoniache citate nel titolo, esseri che hanno venduto
se stessi e possono resistere all’avanzata del tempo nutrendosi di bambini e
rifiutando la realtà che li circonda con eserciti di automi scheletrici
composti da ossa e ingranaggi che svolgono il lavoro sporco. L’aspetto più
interessante del romanzo risiede proprio nella raffinatezza descrittiva con cui
queste creature prendono vita, immergendo la loro austera esistenza passata in
un contesto sia attuale che prossimo, nonché vagamente cyberpunk, che
letteralmente cambia a causa della loro presenza, mutando oggetti e persone nel
loro corrispettivo antico. Gli abiti moderni diventano pesanti vesti
ottocentesche, le auto carrozze, le fotografie dagherrotipi, mentre gli
scheletri meccanici vengono caricati a molla per sventrare infanti e
suddividere le parti più nutrienti da quelle meno invitanti.
Lo stile di Forlani è molto ricercato, il
vocabolario a sua disposizione è enorme e la struttura dei periodi trae
giovamento dalla spaventosa attenzione lessicale, evocando un particolare e
prezioso fascino retrò nella lettura, che tutto sommato non risulta pesante o
difficile come potrebbe sembrare. Certo, non trovo una qualità costante
nell’intero romanzo, spesso gli scambi dialogici o i passaggi di scena appaiono
fin troppo svelti e bruschi, tolgono atmosfera al clima sapientemente costruito
e lasciano un po’ di disappunto per un mancato sviluppo di alcune sequenze
(penso, per esempio, alla malattia di Clara, o a quando Daniele e Nauzika
vengono catturati, o soprattutto agli amici del biondo), ma in generale la
storia resiste supportata dalla bellezza e freschezza delle immagini, talvolta
maestosamente eleganti, in altre occasioni disgustose e raccapriccianti, ma sempre precise, fantasiose, originali, ben create. Piace,
infatti, e moltissimo, l’attenzione ai particolari, ai dettagli che diventano
cuore della storia, forse ancora di più dei personaggi e delle loro sorti –
potrebbe essere un difetto, un punto negativo, ma per me è valore aggiunto,
perché tale ricchezza diventa puro, purissimo piacere nello sfogliare le pagine.
L’intreccio, nel suo alternarsi di punti
di vista e nel continuo ribaltamento temporale, soffre un po’ della stessa
sorte stilistica, apparendo sfavillante e sorprendente nelle prime pagine
(bellissima e soffocante l’ambientazione scolastica, terrificante
l’avvenimento, eccellente la non-linearità strutturale), per poi oscillare tra
momenti ispiratissimi (l’incontro tra i senza-tempo, la lunga sequenza nei
sotterranei, la “nascita” del carro armato, il finale) ad altri meno riusciti,
schiacciati forse dai tanti, tanti spunti che non vengono sviscerati appieno.
In generale, tuttavia, si nota il lavoro svolto per la creazione dei
personaggi, tridimensionalizzati da immagini perfette e psicologie profonde e
singolari (su tutte Clara e il suo lavoro, ma anche Nauzika nonostante la base
di partenza un po’ troppo classica).
Curiosi i racconti posti in appendice,
tutti mediamente buoni e gustosi nel dare spessore ai miti horror-barocchi
creati da Forlani, in particolare All’inferno, Savoia!, vera e propria gemma nel
bilanciare gli elementi horror e storici con estrema professionalità e
impressionante immaginazione, perché di un Inferno così delirante e grottesco
raramente ne ho letto altrove.
E io sono ancora alla ricerca... in edicola non lo mette nessuno. Oggi provo di nuovo. :D
RispondiEliminaStrano, io non ho mai avuto problemi, infatti l'ho trovato subito in quella dietro casa...
EliminaMa in ebook non c'è? Le novità Urania non dovrebbero uscire tutte in doppio formato cartaceo+digitale?
RispondiEliminaSinceramente boh, in digitale ne sono usciti alcuni ma di fatto tutta questa operazione rimane un mistero
Eliminamesso in lista d'attesa!Forse però..lo chiedo al mio distributore...magari....
RispondiEliminaMa tu che sei edicolante occhialuto non ne ha già lì cinquanta copie pronte per noi curiosi italici dell'horror fantascientifico? XD
EliminaAppena iniziato, quindi ho letto la rece in supervelocità. Ma ho capito che è più che buono.
RispondiEliminaMr.Giobblin ci ha ragione. Si fa molta fatica a trovarlo. Io ho dovuto prenotarlo!
E' una lettura molto affascinante, questo sì, ci sono alcuni momenti davvero ispirati. Altre cose mi sono piaciute meno, ma qui si entra su cose soggettive e di certo, vedendo come scrive bene Forlani, queste scelte sono state volute.
EliminaLa prossima volta allora venite tutti da me a comprarlo, che poi si fa una spaghettata! :-)
Attento che ti prendo sul serio... ;)
Eliminasi, decisamente interessante. Mi hai incuriosito e adesso vedo se 'ste benedette edicole ce l'hanno ancora...
RispondiEliminaBravo :)
Eliminala mia edicola preferita, ha tutte le uscite di Urania, per fortuna. Comunque, non vi pentirete di averlo dovuto cercare,ne vale la pena. Tra l'altro, contiene anche un racconto di Marco Migliori, vincitore di Stella Doppia.
RispondiEliminaSì sì, che ne valga la pena non c'è dubbio
EliminaSto aspettando l'ebook. Nel frattempo, dopo la tua recensione, le aspettative, già alte, son cresciute ulteriormente.
RispondiEliminaSperiamo si diano una mossa…
Mah, questa storia degli e-book è molto strana, ne danno l'annuncio, ne escono una manciata e poi non si sa più nulla... Se dovevano farla non era il caso di aspettare di avere un database più fornito?
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