È un peccato che gli editori italiani snobbino uno tra i più grandi autori nipponici, un maestro dell'horror come Junji Ito meriterebbe giusti spazio e attenzione anche sui nostri scaffali. Vorrei scrivere un post adeguato, in futuro, che ripercorra la sua lunga carriera di mangaka che, come pochi, sa catturare lo spirito sinistro e allucinato del soprannaturale con visioni assurde e deliranti, ma intanto spendo una manciata di righe per una veloce segnalazione.
Gyo è uno dei suoi lavori più rappresentativi, uno sporchissimo, impressionante collage di orrori, deformità, abomini e inquietudini: pesci che camminano con zampe d'insetto, infezioni che trasformano gli esseri umani in recipienti di gas puzzolente, creature biomeccaniche che rubano la mente con tubature anali, montagne di cadaveri rianimati in una sola, unica entità di carne... Pubblicato in due volumi nel 2001, Gyo è recentemente diventato un OAV che, pur variandone la storyline, mantiene inalterata la sagra di atrocità e visioni lovecraftiane originali. 70 minuti per un b-movie non perfetto ma confezionato egregiamente, con un'attenzione notevole verso il lato più marcescente e nauseante dello stranissimo bestiario evocato.
Cosa interessante è quindi la piena godibilità tanto dell'anime quanto del fumetto, opere simili nella concezione horror ma differenti per storia e costruzione narrativa, più completa e seriosa la prima, più ampia ma legati a certi schematismi sci-fi la seconda. Ma ne parlo meglio di là...
Recensione di Gyo
Gyo è uno dei suoi lavori più rappresentativi, uno sporchissimo, impressionante collage di orrori, deformità, abomini e inquietudini: pesci che camminano con zampe d'insetto, infezioni che trasformano gli esseri umani in recipienti di gas puzzolente, creature biomeccaniche che rubano la mente con tubature anali, montagne di cadaveri rianimati in una sola, unica entità di carne... Pubblicato in due volumi nel 2001, Gyo è recentemente diventato un OAV che, pur variandone la storyline, mantiene inalterata la sagra di atrocità e visioni lovecraftiane originali. 70 minuti per un b-movie non perfetto ma confezionato egregiamente, con un'attenzione notevole verso il lato più marcescente e nauseante dello stranissimo bestiario evocato.
Cosa interessante è quindi la piena godibilità tanto dell'anime quanto del fumetto, opere simili nella concezione horror ma differenti per storia e costruzione narrativa, più completa e seriosa la prima, più ampia ma legati a certi schematismi sci-fi la seconda. Ma ne parlo meglio di là...
Recensione di Gyo
Su Junji Ito la penso come te è un autentico peccato che Tomie a parte l'editoria italiana lo snobbi.
RispondiEliminaSì, è una cosa piuttosto strana, considerando anche la mole di fumetti realizzati. E comunque ti devo ringraziare per il tuo mega post di qualche tempo fa, è stato quello ad accendermi la curiosità e a divorare i manga di Ito :)
EliminaDal trailer sembrava una roba scoppiata e così è stato. Alcune trovate sono genialmente malate e paradossalmente una CG così grezza ci sta di lusso.
RispondiEliminaVero, così come il chara sgraziato, che in fondo rispecchia i brutti ma funzionali disegni originali. :)
RispondiEliminaMa Tomie dopo il primo volume è stato stampato ancora?
RispondiEliminaMi date qualche informazione? Grazie.
Ian
A quanto ne so Tomie dovrebbe essere un volume unico. Un mio amico l'ha preso poco tempo fa, credo che se lo ordini in fumetteria te lo procurano facilmente. :)
EliminaMi sia dare qualche dato?
EliminaNel senso, io ho il volume uscito qualche anno fa (non ce l'ho sotto mano, nei prossimi giorni lo cerco, ricodo solo costav mi pare 10 euro, non ricordo pubblicaot da chi), ma non mi sembrava conclusivo, da quello che ho capito ne erano in programma altri ma poi non li avevano più pubblicati per dei casini.
Adesso evoco il Mistè, che lui ne sa più di me. :)
EliminaAnche io ho il solo volume unico pubblicato da Hazard, storia così disordinata e priva di senso logico (lo ammette anche l'autore nella postfazione che è una storia invecchiata male, scritta agli albori della carriera) che l'ho subito rivenduto deluso. Sinceramente non ho la minima idea del numero ufficiale di volumi di cui si compone l'intera saga di Tomie: mi viene però da ipotizzare, visto anche che nella costina italiana non è indicato alcun numero, che il Tomie originale arrivato a noi è l'originale, pienamente auto-conclusivo, e che successivamente l'autore ne ha riletto la storia con svariati remake successivi (un po' come l'infinita saga di Kitaro dei cimiteri).
EliminaPS Cmq Hazard aveva annunciato giusto un altro volume unico di Junji Ito, alla fine mai pubblicato, che non c'entrava nulla con Tomie. Non ricordo il titolo, ma non era Uzumaki.
EliminaGrazie Simone e grazie Jacopo. ;-)
EliminaIan
Prego ;)
EliminaDi recente ho acquistato dalla Gran Bretagna i tre volumi di Uzumaki, di Ito. Veramente tosti. Un horror spaventoso come pochi, angosciante e a tratti geniale. Unici difetti una sospensione di incredulità non indifferente (succedono cose terribili e il giorno dopo le persone si comportano come se nulla fosse) e un finale che - SPOILER - dovendo comprensibilmente risolvere l'aspetto mistery, va a cadere su una fine del tutto cliché e a tratti consolatorio - FINE SPOILER. Comunque Ito è un genio dell'horror. Samuel M
RispondiEliminaVerissimo, è una storia allucinante e colossale, zeppa di idee geniali. Sì, non è molto credibile, e concordo su quello che dici sulle reazioni dei personaggi (emblematico l'arco narrativo del ragazzo-lumaca a scuola), ma c'è una potenza narrativa e una visione horror impressionanti. A me, poi, il finale è piaciuto molto, l'ho trovato perfetto, anche se un po' banale, per l'ambaradan di cose successe. :)
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