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Stitches (2012) e l'invidia di uccidere tutti quei teen

By Simone Corà | mercoledì 6 marzo 2013 | 08:00


Irlanda, colore, 86 minuti 
Regia: Conor McMahon 
Sceneggiatura: Conor McMahon, David O'Brien 

Un film come Dead Meat pareva essere un buon punto di partenza per assestarsi nel cinema di genere, si parla in fondo di un prodotto estremamente economico, una horror comedy con zombie uscita prima che il fenomeno scoppiasse paralizzando un sottogenere potenzialmente brillante, un filmetto insomma divertente, innocuo, quasi tenero, che aveva anche avuto la sua discreta distribuzione, mostrandosi come una sorta di Bad Taste irlandese, senza tuttavia concedere al buon Conor McMahon un minimo di solidità economica/realizzativa per proseguire la sua carriera. A distanza di otto anni, dopo un secondo film e una serie tv sconosciuti e che nessuno sembra aver visto, lo ritroviamo infatti a scrivere e dirigere uno splatterone di serie b fatto con pochi, pochi mezzi ma in compenso con una vagonata di passione.

E dire che lo spunto è sinceramente dei peggiori – mai sopportate infatti le storie di clown, se si esclude giocoforza quell’IT che ha segnato generazioni e generazioni di fanciulli, di conseguenza gran poco interesse nell’avvicinarsi a un film che parla di un pagliaccio morto per sbaglio che torna nel mondo dei vivi per vendicarsi dei suoi involontari killer. Siamo dalle parti, boh, del becero più scrauso e terribile, e invece, miracolo, McMahon sa cosa e come scrivere per tenere in piedi una storiella demente che sulla carta nulla potrebbe mai dimostrare. Poche idee, quindi, ma tanto divertimento che viene trasmesso con naturalezza allo spettatore, nella stesura di un copione che si rivela simpaticamente buffo e ben gestito, con una manciata di personaggi odiosamente teen ma inaspettatamente spogliate dei loro cliché più ovvi e infantili per una caratterizzazione bene o male sempre felice. L’amico sfigato, i due fidanzati teppisti e soprattutto il grassone effeminato funzionano con semplicità, fornendo discreti trampolini per ironia, anche nera, spesso davvero azzeccata. Ma la parte da leone spetta naturalmente al pagliaccio Stitches, interpretato da un vero comico clown, l’inglese Ross Noble, alla sua prima esperienza con il cinema horror.

L’estrema ma burlona violenza delle sue azioni rappresenta infatti il vero fulcro della pellicola, il gore gommoso e ridicolo piace perché esasperato e pieno d’inventiva, e tra intestini strappati per farne delle figure animalesche e crani scoperchiati per estrarne il cervello con un cucchiaio da gelato, si ride con simpatico disgusto di fronte alla vendetta di un personaggio reso benissimo, banale nelle intenzioni ma di grande, grande efficacia grazie alla bravura dell’attore che lo impersona, spumeggiante, seriosamente comico, stravagante, capace di dare ironico spessore anche alle esasperazioni più stupide e inutili, che sarebbero state mal digerite con una diversa impostazione a monte.

Sicuramente un film troppo lungo per quello che offre, degli 86 minuti si potevano togliere qualche dialogo e qualche rallentamento iniziale, ma in compenso rimane l’aroma sporco e sulfureo di una sequenza eccellente e molto riuscita come quella del rito clownesco per resuscitare il pagliaccio defunto, una serie di immagini e deformità magari non originali ma, per un film del genere, di notevole effetto.     

20 commenti:

  1. Ne sto leggendo benino ovunque, a questo punto, nonostante il terrore dei clown, si impone recupero!

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    1. A me i clown non hanno mai fatto quella paura, e infatti pensavo che Stitches giocasse solo su questo elemento. Invece, per fortuna, è tutt'altro :-)

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  2. si,ma non so se può batter i nazisti zombi,avarissimi come i genovesi che si sgranocchiano i finladesi in dead sno eh ^_^

    comunque lo metto in lista

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    1. Eh, ma c'è molta più classe, qui, eh, molta molta di più rispetto a Dead Snow :-)

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  3. Stitches è puro divertimento suino! mi è garbato molto!

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  4. ahahahah a me sto film mi ha fatto morir dal ridere simpatico, caciarone e splatter, da vedere rigorosamente a cervello spento, ma come filmaccio è troppo divertente

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    1. Infatti, puro z-movie, un horroraccio assai divertente :-)

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  5. è cheap in tutti i sensi ma comunque divertente!

    il dito medio dalla finestra mi ha quasi ucciso :D

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    1. Sì, e di scene molto divertenti ce ne sono parecchie, anche solo la banalissima ma irresistibile festicciola coi bimbi insopportabili ::D

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  6. Gradevole ma se l'avessero reso più serio e pauroso, dal momento che ho trovato un po' forzato quell'umorismo macabro, ne sarebbe uscito qualcosa di migliore...a volte giocare sempre la carta dell'ironia non è un fattore valorizzante :\

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    1. Mah, sai, un film serio con un simile spunto avrebbe, penso, perso tutta quell'immediatezza e quella semplicità. L'ironia qui è ampiamente voluta, o meglio, il film si basa solo su quella, nasce per metterla in mostra, senza non avrebbe avuto molto senso... :-)

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  7. sicuramente non ha l'ironia ASSOLUTAMENTE GENIALE degli ultimi due films di Chucky per esempio, che per me sono capolavori, ma nel suo piccolo questo Stitches l'ho trovato gradevole ;-)

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  8. si si sicuramente ;-)

    ps piccolo ot simone che ne pensi di chucky, sia il personaggio che la saga??? io LO AMO ALLA FOLLIA per me è tra le saghe horror più belle e purtroppo più sottovalutate di sempre, sono gasato a mille per Curse of chucky ;-)

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    1. Mi sono piaciuti moltissimo gli ultimi film della saga, quelli più ironici e auto ironici, lavori freschissimi e pieni di idee. Gli altri invece sono figli dei loro tempi e, ok, il primo rimane un horror importante, ma non è tra i miei preferiti...

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  9. Adorabile, vero?
    Io l'ho anche rivisto perché mi mette di buon umore

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  10. Eh, proprio un filmazzo da spaparanzo! E a me piacciono anche i pagliacci... (ogni riferimento passato non è ben accetto XDXDXD)

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    1. Sì, l'ideale per riconciliarsi con il genere, film sempliciotto e scemo ma tanto, tanto spigliato :-)

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