Regia: Jonathan Mostow
Sceneggiatura: Michael Ferris, John D.
Brancato
Può sembrare scelta poco opportuna, in
fondo per festeggiare il compleanno di uno dei più carismatici eroi di film
action potevo pescare qualcosa di assai più rappresentativo di una filmografia
piuttosto consistente, ma se nel dovuto respect al più duro di Hollywood si può
anche sconsigliare un passo falso tra gli ultimi (tanti) compiuti, lo faccio
soprattutto nell’inchino ossequioso verso un passato folgorante che purtroppo
tale sembra rimanere, perché nonostante la capacità di reinventarsi tra
commedie, camei citazionismi e divertiti e film di gran spessore (Il sesto
senso, Moonrise Kingdom), è probabilmente dal lontano 2000, per quanto ogni
tanto spunti fuori l’ennesimo, ahimè superfluo Die Hard, che a mr. Willis manca
veramente quell’opera in cui, da fottuto protagonista, possa fare il culo ai
cattivi come solo lui sa fare.
Prendiamo questo stanco Surrogates, già inutile
a partire dall’italianizzazione del titolo, che sfrutta l’idea originale della
graphic novel omonima per uno scenario sofisticato e inusuale, dove l’intera
umanità preferisce trascorrere la vita nei panni di cloni/surrogati giovani e
belli che la vivono al posto loro, tuttavia
gestito solo come la piattezza yankee sa fare, ovvero spogliandolo di ogni
profondità non per forza filosofica ma anche solo di un minimo di lavoro
psico/sociologico che sia in grado di creare quella tridimensionalità
necessaria a rendere credibile e vivo lo spunto di partenza. Michael Ferris e
John D. Brancato, da sempre scialacquati sceneggiatori privi di alcuna grazia
narrativa (gli ultimi due Terminator, Paura primordiale, diobono persino
Catwoman) imbastiscono una qualunquissima storia di sciatti omicidi
presto risolti con altrettanta superficialità investigativa, evitando di dare
personalità ai personaggi, evitando di scendere nei dettagli, evitando di dare
mordente a quella che è in fondo una pellicola estremamente breve (poco più di
80 minuti), e che nemmeno il (poco) mestiere di Mostow sa riequilibrare,
limitandosi a un compitino semplice semplice, rapido e poco impegnativo come lo
dimostrano anche le varie sequenze di inseguimento, spicce e di nessuna
sostanza.
In questa pozzanghera di idee, Bruce
Willis si distingue più che altro perché porta due diverse acconciature, un’elegante
riga in parte che lo fa stranamente assomigliare a Benedict Cumbebatch biondo e
una pelata sporca e sudicia su di un pizzetto sfatto e grigio, unici elementi
bene o male interessanti del film – per il resto infatti piagnucola con la
moglie che non gliela dà più e fa troppo poco a pugni per essere veramente un
duro anche se si ritrova a essere l’unico essere umano che vive e combatte
contro l’intera umanità di surrogati (e parlo letteralmente). Del macho di una volta, di quella sua forza schietta e genuina, di quella sua ironia acida e disfattista, rimane oggi poco...
Il mondo dei replicanti non è per forza un film brutto,
è semplicemente un’opera talmente media da essere inutile, e dispiace dire che
la carriera di Bruce Willis, un tempo John McClane, Joe Hallenbeck, Butch
Coolidge, James Cole e Korben Dallas, sia
da tempo incanalata nello stesso tunnel della mediocrità dal quale si spera
riesca a uscire il prima possibile, per vederlo lottare di nuovo, e da solo,
contro interi eserciti criminali armato soltanto della sua canotta sporca.
E gli altri che festeggiano mr. Bruce? Eccoli:
BUON BRUCE WILLIS DAY, Simone! Surrogates è un film che poteva avere delle potenzialità ma che naufraga nella sua pochezza come giustamente hai sottolineato...visivamente però qualche buona cartuccia la spara...
RispondiEliminaDiciamo che si poteva fare molto di più, l'unica scena da salvare è quella in cui Willis rincorre i cattivi e si sfascia tutto per strada, ma anche lì robetta... :-)
Eliminaè vero, un film assolutamente medio.
RispondiEliminacomunque, sarà per il willis, riesce a essere guardabile e non fastidiosa come pellicole simili con, chessò?, will smith... :)
Dici bene, pare cosa proprio per il Will Smith-style XD
Eliminaper me è stata una totale delusione seppure il buon Bruce se la cavicchi piuttosto bene!
RispondiEliminaSì, be', di certo non lo riguarderei, eh XD
EliminaL'idea di fondo non è male, poi si perde, però si può vedere:) Buon BWD
RispondiEliminaMa anche no, dài, salviamo un po' di tempo se si può! :-)
EliminaBuon BWD!(Manca pure questo, ma pare scusabile!)
RispondiEliminaSì sì, ne puoi stare tranquillamente senza!
EliminaBuon Bruce Willis day!
RispondiEliminaPurtroppo mi manca anche questo film, ma sembra che io non abbia perso molto...
Potrai sopravvivere lo stesso :-D
Eliminaquesto film è la dimostrazione che non è l'acconciatura a determinare la cazzutaggine di un personaggio ma la sua canotta.
RispondiEliminaoggi potremmo ricordarlo anche come il Canotta Day!
Evviva il Canotta Day, cazzo! :-D
EliminaNon l'ho visto purtroppo (o per fortuna a sto punto..) Buon BWD!
RispondiEliminaPure a te! :D
EliminaMai visto, ma ho come l'impressione che lo salterò! ;)
RispondiEliminaBuon BWD!
E fai bene :)
EliminaFilmaccio. Come dici tu, assolutamente inutile. Buon BWD
RispondiEliminaTempo perso, nient'altro, già...
Eliminaun bruce willis con uno dei parrucchini migliori!!!Buon BWD
RispondiEliminaSu questo hai gran ragione! Ahahah
EliminaBuon BWD! Non l'ho visto, non mi ispirava e dopo il tuo post non credo cambierò idea! : D
RispondiEliminaPunto :-)
EliminaGrande Bruce lo adoro, Il mondo dei replicanti secondo me non è da buttare, ma sicuramente non è tra i suoi film migliori, lui però resta un grande ;-)
RispondiEliminaChe lui sia un grande non c'è dubbio, lo rimarrà sempre!
EliminaDa un gran bel comic han tratto un film che - come dici tu - non è brutto, bensì soltanto mediocre e telefonato dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaChe infatti mi interessava assai e prima o poi recupererò :-)
Elimina