Recensione: Attack the Block

By Simone Corà | lunedì 16 gennaio 2012 | 08:00

2011, UK/Francia, colore, 88 minuti
Regia: Joe Cornish
Sceneggiatura: Joe Cornish

Doveva esserci un motivo se, nella triade inglese incaricata da Spielberg di sceneggiare il suo Tin-Tin animato, accanto a Edgar Wright e a Steven Moffat trovava posto una new entry, un nome non ancora conosciuto tanto al cinema, dove Wright è sinonimo di invenzioni, quanto in tv, dove Moffat significa Doctor Who, questo giovane autore che pare però saperla lunga sia nei panni di sceneggiatore che di regista.

Attack the Block è dunque l’esordio di Joe Cornish, ed è un esordio favoloso e insperato soprattutto considerando il target semi-adolescenziale a cui è bene o male destinata la pellicola. Un’invasione di alieni-gorilla dalle fauci fosforescenti contrastata da una banda di giovani criminali di periferia, questo è quanto la sinossi ha da offrire e, in soldoni, questo è quanto il film è, ma c’è talmente tanta freschezza nella realizzazione di Attack the Block da renderlo una visione estremamente coinvolgente per i suoi rapidissimi 80 minuti di durata.

Questo perché Cornish caratterizza un pugno di teppistelli con grande energia ironica, rendendoli brillanti, sinceri, irresistibili e ben inquadrabili sin dai primi istanti. E con un parco-personaggi sostanzialmente perfetto, che oltre ai ragazzi vede anche ciccio-Nick Frost nei panni di un simpatico bombolone sniffa-erba, la vicenda che ruota loro attorno pare scriversi da sé con dialoghi veloci e ficcanti, battute a raffica perfettamente integrate nella situazione vagamente drammatica e disperata, e una sequenza di morti che mostrano quanto Attack the Block, prima di tutto, prima della comicità, prima dell’atmosfera stralunata, sia un film di fantascienza serio.

Cornish dirige con ritmo incredibilmente vivace, il film è infatti un continuo, incessante inseguimento, una fucilata senza respiro dove i ragazzetti fuggono dagli originali marziani pelosi cercando qua e là di reagire, il tutto sottolineato da un’adeguata, martellante e fortissima OST di stampo elettronico. Spunto esile, quindi, ma, come dicevo all’inizio, Cornish lo gestisce con enormi abilità, spremendo la pellicola e offrendone al pubblico il succo migliore.

14 commenti:

  1. D'accordo con te sull' insieme del film, che è adorabile.
    Il solo problema che ho riscontrato (ma sono io che son cagacazzi) è il finale, troppo in linea con la filmografia americana, che fino a quel momento era stata tenuta a debita distanza.
    Per il resto, divertentissimo e cazzaro, ma anche con qualche spunto di riflessione che rende il tutto più interessante.

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  2. Mi trovo molto d'accordo pure io ^_^
    Perfino quel pazzerellone di Tarantino lo ha indicato tra i migliori film del 2011.
    Ora devo solo organizzare una maratona che includa questo e Shaun of the Dead.

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  3. Anche io l'ho apprezzato molto.
    Non perfetto, ma forse è giusto così.
    Un ottimo esordio di certo.

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  4. @ Lucia: mah, sai, a me non ha dato fastidio, anzi, pur nella sua americanaggine l'ho trovato un finale adeguato e giusto. Sarà che dopo 80 minuti di corse perdifiato a scappare dagli orango-alieni, un applauso Moses se lo meritava tutto, ma non nego che il coretto conclusivo mi sia piacevolmente rimbalzato in testa. :)

    @ Mr Giobblin: giusto, una maratona ci sta proprio, quasi quasi mi riguardo Shaun per la 1653827676423 volta. ;)

    @ Ford: quasi quasi aspetto il sequel! :p

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  5. E sono d'accordo pure io. Sicuramente una delle visioni più divertenti dell'anno.
    Comunque hai ragione, i morti sono parecchi e sinceramente non me l'aspettavo. :)

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  6. Buon film e buon intrattenimento.
    Però le creature sono davvero il fiore all'occhiello di questo b-movie!

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  7. eccolo!Mi ero scordato quale film dovevo vedere proveniente dalla perfida albione.
    Credo che i registi inglesi abbiano la capacità di fare ottimi film di genere,vedi Marshall-a me è piacuto assai anche Doomsday-e appunto Wright.
    Non vedo l'ora di sca...ehm,vederlo!^_^

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  8. @ moderatamente: penso che il body count sia uno dei veri pregi del film, proprio perché inaspettato e molto alto, oltre che variopinto e sanguinoso. :)

    @ eddy: eh sì, gli scimmioni marziani sono tanti semplici quanto efficaci, con quel loro sorriso fosforescente :)

    @ babordo: concordo con te, penso che in Inghilterra ci sia una maggior sensibilità e un maggior realismo, oltre che a una capacità di sviluppare e reinventare idee che invece in America continuano a riutilizzare.

    Di Marshall a me sono piaciuti molto i primi due, Doomsday era carino ma l'ho trovato un po' buttato via, con una seconda parte abbastanza ehm, mentre Centurion è davvero orribile...

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  9. Era già da tempo nella mia lista di visionandi. Avessi almeno il tempo di vedere in santa pace ciò che mi aggrada, invece di dover sempre lavorare, accidenti :))

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  10. Un film come questo è proprio quello che ci vuole per una serata leggera e di puro intrattenimento. :)

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  11. uuuuhhhhhmmm lo devo cercare, appena ho visto ti dico se mi è piaciuto, complimenti per il blog ^^

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  12. Penso sia uno di quei film che un po' mette d'accordo chiunque, è così svelto e divertente che non credo possa non piacere. :)

    Grazie!

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  13. Maggio divertito parecchio a vedere questo film. Grazie per la segnalazione, vecchio mio. :)

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