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Classificone: le migliori serie tv del 2011

By Simone Corà | mercoledì 28 dicembre 2011 | 08:00

Se la classifica dei film si salta a piè pari – poco horror targato 2011 visto quest’anno, poca qualità e in generale poca voglia di mettere in fila giusto quattro titoli decenti –, non può mancare la best-five delle serie tv, perché la cara, cara televisione nel 2011 ha sfornato parecchie prelibatezze e io ne ho pappate fino a scoppiarne.

5. Sons of Anarchy – stagione quattro
Dopo una terza stagione inevitabilmente minore rispetto a una seconda quasi-capolavoro, con la quarta tornata Sons of Anarchy ritorna alla grande in un tutti contro tutti, con certi echi di The Shield che mi hanno fatto venire dei giganteschi lacrimoni. Non è neanche la storia a colpire, piuttosto semplice e lineare per quanto ben studiata, ma l’incredibile lavoro sui personaggi, carismatici e profondi, tormentati e tamarri.

4. Games of Thrones – stagione uno
Attesa fino a rischio svenimento, la serie tv non delude chi ha divinizzato la saga cartacea e, anzi, a tratti strabilia per la ricchezza dialogica e l’accuratezza nella tridimensionalizzazione dei moltissimi personaggi. Peccato giusto per un’eccessiva compressione, che potrebbe allontanare chi non conosce luoghi e nomi delle opere di Martin, e per un’esagerata componente erotica, spesso fastidiosamente gratuita.

3. Doctor Who – stagione sei
Steven Moffat, al suo meglio, scrive sei episodi di pura meraviglia narrativa, regalando probabilmente un Doctor nella sua miglior incarnazione possibile, così matto, trascinatore, profondo e incomprensibile. Il resto poteva venire meglio, con una manciata di ottimi one-shot e altrettanti di trascurabile banalità, ma, voglio dire, Steven Moffat e Matt Smith. E, be’, certo, Karen Gillian.

2. Breaking Bad – stagione quattro
Probabilmente il miglior prodotto televisivo degli ultimi anni ritorna con tredici episodi che, ancora una volta, lasciano a bocca aperta per uno sviluppo sempre più imprevedibile della storia, con un lavoro maestoso e impressionante sui personaggi, agevolato da un cast titanico, diretto con un taglio estremamente personale e autoriale. Forse la stagione più cattiva di Breaking Bad, forse addirittura la più bella.

1. Spartacus – Gods of the Arena
Miniserie di sei episodi realizzata per ingannare il tempo mentre Andy Whitfield combatteva vanamente il cancro, Gods of the Arena non è soltanto il prequel di Blood and Sands, ma è il pulp della serie madre portato all’eccesso. Ancora più violenza, ancora più sesso, ancora più spettacolarizzazione per questa ricostruzione storica volutamente esagerata, fumettosa, palestrata e priva di qualsiasi credibilità, con personaggi carismatici al primo sguardo, costruiti sapientemente attraverso dialoghi lunghi e attentissimi a fare da collante tra splatterate, passere e pettorali oliati.

9 commenti:

  1. Spartacus mi manca, mi sa tanto che dovrò rimediare al più presto.
    In fondo, tra sangue, pulp e tamarritudine, pare proprio roba per me!

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  2. Eh, si... sto recuperando a boccate di 3 puntate al colpo Breaking Bad. Sono a metà della seconda, ma se mi metti al secondo posto la quarta, significa che migliorerà! Sbavo...
    Spartacus manca anche a me.
    Onori al gladiatore Andy Whitfield :(

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  3. @ Mr Ford: rimedia, rimedia, ché è proprio la serie che fa per te, esagerata e tamarra all'ennesima potenza. :)

    @ Eddy: sì, guarda, BB cresce di puntata in puntata la trama è inarrestabile e diventa sempre più grande e travolgente.
    Ecco, poi recupera anche tu Spartacus, ché la prima serie è buona ma non è niente in confronto alla mini Gods of the Arena. Non riesco a immaginare cosa potrà esserci nella seconda serie Vengeance. :D

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  4. spartacus addirittura primo?
    sei proprio un tamarro! :)

    noto con piacere che breaking bad mette d'accordo praticamente tutti!

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  5. Ho messo al primo posto Gods of the Arena perché, boh, mi ha davvero colpito sotto tutti i punti di vista, dalla sceneggiatura alla regia passando addirittura per la recitazione (!!!!!!!). Un piccolo gioiello, sicuramente, che credo rischi di esser visto soltanto come tamarrata (cosa che comunqe è) quando in realtà c'è un grande lavoro sui personaggi e sui dialoghi. :)

    E Breaking Bad, be', penso sia semplicemente quanto di meglio abbia offerta la tv negli ultimi anni, né più né meno. :)

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  6. E' che ti piacciono gli uomini seminudi, ammettilo.

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  7. No, solo per dirti che, dopo estenuante maratona, ho completato la sesta stagione del Dottore e che, sebbene continui a preferire Tennant rispetto a Smith, hai ragione tu: è un ottimo Dottore del tutto folle e strampalato.
    Il vero colpo di genio è il personaggio di River, però.
    Mentre Amy è la compagna che più mi sta sulle palle tra tutte quelle avute dal Dottore...

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  8. @ anonimo: ahahahah, sì, è vero! XD

    @ Lucia: mah, sai, credo che Tennant, dopo tre stagioni e una manciata di speciali, fosse protagonista di una storia estremamente drammatica che faceva di lui un personaggio di incredibile spessore, profondissimo e allo stesso tempo demenziale, epico e burlone.

    Con il passaggio del timone a Moffat, il registro della serie è cambiato, e più "matto" e schizoide, più strampalato e molto, molto meno drammatico, per questo penso che Matt Smith sia semplicemente perfetto nel suo Doctor, che io adoro fino alle lacrime. Probabilmente lo preferisco a Tennant (per quanto, oh, Tennant mi faccia piangere al solo pensarci) proprio perché la follia del nuovo Doctor è quella con cui me lo sono sempre immaginato. :)

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  9. Ah, sì, River è favolosa mentre Amy, che aveva iniziato tanto bene, è diventata un personaggio un poco incolore. Dentro di me spero che il Dottore la molli e inizi a viaggiare solo con River. E con Rory, per forza. :)

    Il massimo, ma proprio il massmio, sarebbe il ritorno di Donna, ma ahimè lo vedo un po' improbabile. ;)

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