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Recensione: Eaters - Rise of the Dead

By Simone Corà | martedì 1 novembre 2011 | 08:00

Sembra che in questi ultimi anni un certo cinema tricolore di genere stia lentamente cercando di risorgere dai fasti dei tempi passati: ne nascono il più delle volte pellicole incerte, ingenue, sfasate, produzioni più o meno a basso costo che fanno quasi tenerezza nel loro andare a testa bassa contro un mercato che non offre spiragli.

È naturale accogliere simili prodotti con il più ampio dei sorrisi, nel fandom c’è voglia di horror italiano e da qualche parte si deve pur partire, e la speranza è quella di poter vedere, tra un ridicolo 6 giorni sulla Terra e un ingiudicabile In The Market, tra un traballante Imago Mortis e un o stupidotto Il bosco fuori, qualche prodotto interessante come in fondo lo è stato il tanto chiacchierato Shadow. La strada da percorrere è però ancora parecchio lunga e tortuosa, e pellicole come questo Eaters vanno a infilarsi in quel carrozzone di prodotti sulla carta apprezzabili e per cui fare il tifo ma che poi, in realtà, oltre a offrire ahimè molto poco, si tratta di un poco anche abbastanza fatto male.

Con Eaters si parla di zombi, cose di apocalissi mondiali, ultimi sopravvissuti e resistenza umana, argomenti abbastanza conosciuti e trattati, soprattutto di recente, ma sui quali non si può certo puntare il dito anche perché l’opera del duo Boni/Ristori cerca di insinuare domande e soprattutto risposte differenti dal solito tram-tram pandemico. Ciò che non funziona è l’inverosimilità di situazioni e personaggi, elementi portati all’eccesso e al parossismo con un tocco grottesco un po’ fuori fuoco, a partire dai primi istanti in cui l’annunciatrice del tg dice che il papa, in seguito al dilagarsi dell’epidemia zombesca, si è suicidato. Il film è un susseguirsi di situazioni verso cui è difficile approcciarsi, non si capisce se si punti infatti sulla stramberia o sulla seriosità: dal disgusto di uno dei protagonisti per una mosca nel piatto in cui sta mangiando all’idiota e lunghissimo tiro a segno dei due pazzi urlatori, dall’assoluta illogicità del modus operandi del dottore (che uccide senza motivo gli zombi per poi dire di aver estremo bisogno di nuove cavie per i suoi esperimenti) all’altrettanto paradossale artista che scambia viveri, recuperati chissà dove e chissà come, per parti del corpo zombificate da dipingere. Ci si trova quindi a cavallo di due registri che probabilmente vorrebbero essere uno soltanto, ma non ci sono mezzi e capacità per gestire un equilibrio tanto delicato: il risultato è infatti un continuo sbandamento e un’espressione stranita e incredula negli occhi di guarda.

Mbeh? Che avete da guardare?

Presenta Uwe Boll, dice la locandina, e già qui ci sarebbe da mettere le dita a forma di croce, ma se il suo contributo è limitato alla distribuzione, il delirio incontrollato del regista tedesco pare essere paradossalmente punto di riferimento di Tarricone e Ristori, autori di una sceneggiatura piuttosto scricchiolante, con dialoghi assurdi e troppo lunghi, più adatti a una forma cartacea che a una recitata, dato anche il risultato sul limite dell’imbarazzante dell’intero cast. Non c’è un solo istante in cui espressioni, voci, toni e comportamenti abbiano un minimo riscontro di credibilità – salvo solo Alex Lucchesi che, agevolato dalla discreta caratterizzazione del suo personaggio, riesce tutto sommato bene nell’essere simpaticamente roccioso, logorroico e perennemente incazzato.

Il duo Boni/Ristori ha un buon gusto per l’inquadratura e un serrato senso del ritmo, e non mancano certe suggestioni frenetiche (per esempio il prologo, che ben introduce all’apocalisse odierna con spezzoni voraci di telegiornali, o la sequenza nella cascina), ma a mancare è ahimè tutta la sostanza narrativa e contestuale, dallo script al cast, lacuna che soltanto qua e là viene colmata con trovate interessanti (l’iniziale assenza di zombi, per dirne una).

Non sono qui per dire che, se l’horror italiano è questo, allora niente, ciccia, teniamoci i remake americani e spezziamo le gambe ai registi tricolore, ma è altrettanto vero che se è giusto comprendere certe limitatezze tecniche e modestie monetarie, non si possono invece accettare le ingenuità narrative che sono alla base del disastro complessivo. Simili opere, per quanto poco riuscite e, a conti fatti, sostanzialmente improponibili, hanno certamente il gran merito di tenere vivo un piccolo fuoco, una minuscola speranza, una fiducia verso l’underground che dev’essere sempre massima e ottimistica, ma se è questo il massimo che la gioventù registica riesce a produrre dubito, allora, che quella speranza possa durare ancora a lungo.

2011, Italia, colore, 94 minuti
Regia: Luca Boni, Marco Ristori
Sceneggiatura: Gianmarco Tarricone, Marco Ristori

23 commenti:

  1. Ho visto i vari trailers. Per ora sospendo il mio giudizio.

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  2. Film ben oltre il brutto, oltre ogni commento sensato e ponderato.
    Roba che "Virus inferno dei morti viventi" a confronto sembra un capolavoro del cinema sugli zombie e non sto esagerando.
    Se questo è il nuovo corso dell'horror italiano preferisco Muccino!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Si potrebbero addirittura rivalutare i Vanzina XD

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  5. Ne ho ovviamente sentito parlare, bene e male, qui e lì. Tuttavia non non mi attirava e attira, e mi mantengo piuttosto pessimista circa l'arte horror italica. Per esempio a me "Shadow" non è piaciuto, per vari motivi che avrai avuto modo di leggere nella mia recensione contro cui si sono scagliati a muso duro molti fan di Zampaglione lasciandomi commenti da scaricatore di porto marsigliese. Dopo l'esperienza recensoria di "Shadow" ho quindi chiuso con le produzioni italiche, e questo "Eaters" non credo lo vedrò. L'idea, poi del Papa suicida mi sembra davvero ridicola, e ad un regista, per esempio francese, non sarebbe mai venuta in mente (per sua fortuna). Ciao :)

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  6. Mi toccherà vederlo di sicuro, anche se a questo punto ho ben poche speranze. Ma non mi abbatto mai: c'è sempre speranza per il nostro cinema! Piccola piccola, ma c'è, giuro! :D

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  7. Non penso proprio di vederlo e, anche se lo mettessi tra i miei programmi, finirebbe sempre per essere soppiantato da qualche altro film più invitante! Insomma non c'è proprio verso che riuscirò a guardarlo volontariamente...

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  8. Visto ed adorato: brutto fino all'inverosimile, recitato in modo imbarazzante e con punti da epicità dell'orrido che non trovavo dai tempi de Il bosco 1.

    Mi chiedo se gli autori fossero seri, mentre scrivevano certi dialoghi, o e se fossero consapevoli della strada che stavano per percorrere...

    Avevo fatto un video col meglio di Igor, purtroppo l'ho perso... 15 minuti di perle e parolacce, amo quell'uomo.

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  9. @ psiche: a me Shadow non è dispiaciuto affatto. Certo, è soffocato dai cliché e da alcune cagate che un po' lo ridicolizzano, ma nel complesso è un prodotto interessante e ben confezionato. :)

    @ Mr Giobblin: no, no, non c'è proprio. Finché ci si limita a questi capolavori, non si produrrà mai qualcosa di buono.

    @ Alan: ma tu sei già un eroe che ti sei guardato In the Market! :D

    @ Alice: Il bosco 1, madò, è vero che non ci discosta da quei livelli. XD Igor è un personaggio interessante, riesce a essere un po' diverso dal solito tamarrone simpatico proprio perché è incazzato dal primo all'ultimo minuto, ma è l'unica, davvero l'unica cosa che si salva del film... :)

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  10. Una voce fuori dal coro: un capolavoro.






    P.S.: Non è vero... punta più verso la ciofechina... ma una pacca sulle spalle a sti temerari ci vuole proprio. Bravi ;)

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  11. Oddio, pacca sulla spalla fino a un certo punto, eh... ;)

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  12. La tua recensione non fa altro che confermare la mia tesi che, purtroppo, da quando è aperto il nostro blog, continuo a formulare in ogni recensione di horror italiaco che faccio.
    La tesi è questa: horror+regista italiana+data post'90=evitare come la peste. Figuriamoci se c'è anche Uwe Boll in qualsiasi veste:D. Ci ho provato con ROAD TO L. e mi son trovato un Blair Witch Project fatto peggio (spero di non essere in minoranza tra quelli a cui non piace Blair); Ci ho provato con SMILE di Francesco Gasperoni e non voglio dire parolacce qui:D; ci ho provato con SHADOW e la seconda parte ha mandato a farsi benedire l'ottimo inizio. E sto parlando solo di quelli che ho recensito nel nostro blog. Ma ne ho visti tantissimi altri: Infascelli, Stivaletti e bla bla bla. Nulla che vada oltre la risicatissima sufficienza. Ma sono un inguaribile ottimista e continuo a sperare:D

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  13. Come scrivevo più su, a me Shadow non è dispiaciuto, nel suo complesso - certo, più per la bravura registica che per la storia vera e propria (troppi cliché a alcune cagate con valore simbolico che non mi sono proprio andate giù...). Niente di che, diciamo, ma tutto sommato l'ho anche guardato volentieri.

    Road to L. invece mi è piaciuto molto, certo, la produzione amatoriale e certe leggerezze qua e là non ne fanno poi questa pellicolona, però ha il suo fascino sinistro e un'inquietante atmosfera che esplode nella conclusione.

    E in ogni caso, io adoro The Blair Witch Project, perché è genio e terrore puro, come raramente ne ho visto. :)

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  14. Comunque di prodotti validi ce ne sono, come certe cose di Ivan Zuccon e soprattutto di Lorenzo Bianchini, che non cito nella rece perché nel loro piccolo sono registi "affermati" e non gente che spunta fuori all'improvviso con un filmaccio e poi sparisce, che hanno diretto varie pellicole tutte mediamente interessanti. :)

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  15. che film, e pensare che magari bastava lasciar perdere gli improponibili dialoghi da macho per non far cadere nel ridicolo la pellicola, un po' di autoironia avrebbe giovato senz'altro...

    comunque massima invidia per il fatto che sti due sian riusciti a girare e distribuire il loro film

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  16. Ma sai, penso che un po' l'ironia l'avessero cercata (vedi quella cosa un po' ehm del papa suicida), ma non sono poi stati in grado di usarla come invece serviva. Da lì ne nasce questo film, ehm, serissimo, che boh... ;)

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  17. Il film è a tratti terribile. Però questi due temerari, grazie al successo home video di Eaters fanno un nuovo film con attori stranieri.
    http://www.imdb.com/title/tt2081438/
    italian zombie again.

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  18. Pensa te. Speriamo facciano qualcosa di decente, va'. :)

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  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  20. Appena finito di vedere: mi sorprendono tutti questi giudizi così negativi, perchè a me non è dispiaciuto affatto.

    è abbastanza fluido, richiama film poco noti di romero come "Il giorno degli zombi" (scienziato, zombi parlanti, esperimenti sui cadaveri): sarà banale da dire, ma a chi ama il genere non dispiacerà.

    fa abbastanza strano essere una voce fuori dal coro su un prodotto del genere, peraltro con buoni effetti, discreta trama e recitazione non eccelsa ma superiore alla media. i paragoni addirittura con "Virus" di Fragasso (...) mi sembrano abbastanza fuori luogo, poi non so.

    Con una punta di cattiveria, inoltre, mi viene da dire che se "Eaters" l'avesse fatto O'Bannon o Carpenter della prima ora sarebbe diventato un cult a prescindere. Ma è risaputo, del resto, che accontentare un pubblico abituato fin troppo bene (Argento, Lenzi, Fulci) è ormai durissima... magari è passato troppo tempo, e la maggioranza del pubblico è cambiata.

    Insomma, sto leggendo troppe critiche negative anche se, probabilmente, non sempre è chiaro se il film sia serio o ironico, ed il comico involontario è sempre in agguato. Complimenti ai registi per il coraggio, spero che possano continuare su questa strada.

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  21. Ciao SC. :)

    Guarda, non credo proprio che Il giorno degli zombi appartenga ai film meno noti di Romero (per quelli ci sono La stagione della strega e Knightriders), e non credo nemmeno che se l'avesse fatto Carpenter sarebbe diventato un cult (Carpenter almeno l'avrebbe diretto bene, dandogli un senso globale).

    Eaters è principalmente scritto male, e questo difetto distrugge qualsiasi pregio gli si possa trovare, perché in un film di zombi, oggigiorno, dev'esserci non una buona, bensì un'ottima sceneggiatura per poter valere realmente.

    Poi, per me, il fatto che non si capisca se sia involontariamente comico, oppure volutamente, è una lacuna ancora peggiore, imperdonabile. :)

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  22. Ho resistito 15 minuti... il pelato con la barba (Lucchesi?) è semplicemente insopportabile, meno male che era l'unico da salvare. Non perdete tempo.

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