Garzanti, 2009
535 pagine, 10,90 €
Un romanzo straordinario come Il giuramento è quella tipica boa con cui certi autori, una volta raggiunta, verranno sempre paragonati, per uscirne poi probabilmente sconfitti: scrivere IL proprio capolavoro sembra quindi dimostrare, in una teoria ovviamente pregiudizievole e distorta, come la conquista di una vetta qualitativa renda impossibile la replica di tale atto eroico, costringendo piuttosto a un continuo girovagare attorno al monte sperando di beccare, prima o poi, la salita giusta. Sappiamo che non è giusto, che in fondo si tratta di un infantile tabù, ma spesso si rivela difficile sottrarsi ai facili confronti dopo i quali nascono smorfie di vaga delusione e nasi un poco storti. Miserere è un ottimo romanzo e Jean-Christophe Grangé è ancora una volta abile traghettatore in una storia sempre a cavallo tra i generi, abbracciando ora l’horror più lugubre ora il thriller più genuino, senza mai abbandonarsi pienamente all’uno o all’altro ma confondendo, stordendo, illudendo splendidamente con una delicatezza narrativa che ho visto soltanto nel bravo John Connolly. Purtroppo Miserere non è Il giuramento, e viene quindi a mancare quello stupore continuo, quella sensazione di meravigliata perfezione con cui progrediva il precedente romanzo dell’autore francese, e questo perché, semplicemente, Miserere è imperfetto.
Laddove Il giuramento sapeva travolgere il lettore anche con l’infodump e con le sottotrame meno rilevanti, rendendo agilissime e coinvolgenti le sue 700 pagine pregne d’orrore sanguinario e polizieschi richiami, Miserere incappa qua e là in lacune che probabilmente in un altro autore non avrebbero tanto risaltato, non avendo, e qui si torna alle righe iniziali, un simile capolavoro come metro di paragone. Il lungo addentrarsi dei personaggi si rivela spesso eccessivo (su tutto l’eterno, inutile flashback di Vero sulla sua amorosa sfida d’arti marziali) e raramente permette la creazione di una tridimensionalità viva e pulsante come la continua descrizione dei casi irrilevanti in cui era impegnato Mathieu Durey ne Il giuramento. Allo stesso tempo, la lusinga di un’epicità conclusiva che faccia letteralmente scontrare i buoni contro i cattivi, nella migliore tradizione thrilleristica, non ha la stessa potenza della parte finale de Il giuramento, per quanto sia simile la struttura criminale che conduce alla sfida.
Lo so, lo so, si tratta forse di eccessiva pignoleria, una scrupolosità che porta con sé una sorta di lente d’ingrandimento per difetti che sembrano minacciare la bontà del romanzo, soprattutto se pensiamo all’intreccio alla base di Miserere, una storia molto cupa e angosciosa che coinvolge una presunta setta religiosa e un numero sempre maggiore di vittime con i timpani sfondati con una violenza disumana. E qui siamo solo in superficie, perché Grangé scava a fondo, toccando ora temi quali torture di guerra e assassini politici, alla ricerca di una teorizzazione del male che pare insito nell’uomo e nella normalità ormai quotidiana, sempre tenendo sotto controllo una serratissima indagine di polizia che vede coinvolti i due bilanciati agenti protagonisti e una lunga serie di rivali, collaboratori e amici utili al caso. È bravo l’autore francese a tenere costantemente alto un ritmo narrativo già di suo indiavolato, sia per mezzo di uno stile secco e tagliente (oltre 500 pagine che volano via rapidamente) che per una vicenda che non conosce attimi di pausa e accumula fatti, personaggi, avvenimenti storici (reali o non?) in una già citata, superlativa destrezza nell’alternarsi tra horror e thriller, creando un miscuglio unico e possibile fino all’eccellente conclusione, pungente come lo è stato l’intero romanzo.
Bello, soddisfacente, Miserere paga dazio a consuetudini thrilleristiche che ne limitano, quasi ne ingabbiano, la trama, e rimane schiacciato dall’ombra imponente de Il giuramento, ma nel suo sviluppo adrenalinico e opprimente, nell’affiatata e vivacissima coppia di protagonisti e nel carico d’orrore lentamente rilasciato, rimane una lettura davvero notevole e di grande impatto.
535 pagine, 10,90 €
Un romanzo straordinario come Il giuramento è quella tipica boa con cui certi autori, una volta raggiunta, verranno sempre paragonati, per uscirne poi probabilmente sconfitti: scrivere IL proprio capolavoro sembra quindi dimostrare, in una teoria ovviamente pregiudizievole e distorta, come la conquista di una vetta qualitativa renda impossibile la replica di tale atto eroico, costringendo piuttosto a un continuo girovagare attorno al monte sperando di beccare, prima o poi, la salita giusta. Sappiamo che non è giusto, che in fondo si tratta di un infantile tabù, ma spesso si rivela difficile sottrarsi ai facili confronti dopo i quali nascono smorfie di vaga delusione e nasi un poco storti. Miserere è un ottimo romanzo e Jean-Christophe Grangé è ancora una volta abile traghettatore in una storia sempre a cavallo tra i generi, abbracciando ora l’horror più lugubre ora il thriller più genuino, senza mai abbandonarsi pienamente all’uno o all’altro ma confondendo, stordendo, illudendo splendidamente con una delicatezza narrativa che ho visto soltanto nel bravo John Connolly. Purtroppo Miserere non è Il giuramento, e viene quindi a mancare quello stupore continuo, quella sensazione di meravigliata perfezione con cui progrediva il precedente romanzo dell’autore francese, e questo perché, semplicemente, Miserere è imperfetto.
Laddove Il giuramento sapeva travolgere il lettore anche con l’infodump e con le sottotrame meno rilevanti, rendendo agilissime e coinvolgenti le sue 700 pagine pregne d’orrore sanguinario e polizieschi richiami, Miserere incappa qua e là in lacune che probabilmente in un altro autore non avrebbero tanto risaltato, non avendo, e qui si torna alle righe iniziali, un simile capolavoro come metro di paragone. Il lungo addentrarsi dei personaggi si rivela spesso eccessivo (su tutto l’eterno, inutile flashback di Vero sulla sua amorosa sfida d’arti marziali) e raramente permette la creazione di una tridimensionalità viva e pulsante come la continua descrizione dei casi irrilevanti in cui era impegnato Mathieu Durey ne Il giuramento. Allo stesso tempo, la lusinga di un’epicità conclusiva che faccia letteralmente scontrare i buoni contro i cattivi, nella migliore tradizione thrilleristica, non ha la stessa potenza della parte finale de Il giuramento, per quanto sia simile la struttura criminale che conduce alla sfida.
Lo so, lo so, si tratta forse di eccessiva pignoleria, una scrupolosità che porta con sé una sorta di lente d’ingrandimento per difetti che sembrano minacciare la bontà del romanzo, soprattutto se pensiamo all’intreccio alla base di Miserere, una storia molto cupa e angosciosa che coinvolge una presunta setta religiosa e un numero sempre maggiore di vittime con i timpani sfondati con una violenza disumana. E qui siamo solo in superficie, perché Grangé scava a fondo, toccando ora temi quali torture di guerra e assassini politici, alla ricerca di una teorizzazione del male che pare insito nell’uomo e nella normalità ormai quotidiana, sempre tenendo sotto controllo una serratissima indagine di polizia che vede coinvolti i due bilanciati agenti protagonisti e una lunga serie di rivali, collaboratori e amici utili al caso. È bravo l’autore francese a tenere costantemente alto un ritmo narrativo già di suo indiavolato, sia per mezzo di uno stile secco e tagliente (oltre 500 pagine che volano via rapidamente) che per una vicenda che non conosce attimi di pausa e accumula fatti, personaggi, avvenimenti storici (reali o non?) in una già citata, superlativa destrezza nell’alternarsi tra horror e thriller, creando un miscuglio unico e possibile fino all’eccellente conclusione, pungente come lo è stato l’intero romanzo.
Bello, soddisfacente, Miserere paga dazio a consuetudini thrilleristiche che ne limitano, quasi ne ingabbiano, la trama, e rimane schiacciato dall’ombra imponente de Il giuramento, ma nel suo sviluppo adrenalinico e opprimente, nell’affiatata e vivacissima coppia di protagonisti e nel carico d’orrore lentamente rilasciato, rimane una lettura davvero notevole e di grande impatto.
Una cosa vorrei sapere: ma alla fine Grangé, può considerarsi un autore horror oppure no?
RispondiEliminaE c'è un suo romanzo che è totalmente orrorifico?
come il thriller AMNESIA anche MISERERE per quanto vi possa sembrare incredibile è incentrato sul avvertimento di MICHAEL JACKSON riguardo 11 settembre, nonché sulla sua fuga il 25.06.2009 che ha a che fare con la COSPIRAZIONE GLOBALE ECCO il perché del lungo addentrarsi dei personaggi che si rivela spesso eccessivo etcc. per poter inserire i messaggi subliminali...
EliminaIntanto vi do qualche anticipo...
per es..lui scrive..
"..si potevano distinguere i numeri scritte ai piedi delle colonne..E34, E38. E42.."
Allora.. 34 = 3+4= 7 = 2+5= 25
38 = 3+8 = 11 = 2+9= 2009
42 = 4+2 = 06
Viene fuori...25.06.2009...
Poi..Scrive
"lui abitava al nomero 15-17 IN rue GASAN.."
Gasan letto all'incontrario fa NASA ( New York)
oppure aggiungendo D viene fuori NASDAQ,,(NY)
15-17 , se immaginate sull'orologio le ore opposte viene 9.00 - 11.00 ..(9.11)
e poi "Fuga in Re"... etc...
http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/m-jackson-thriller-amnesia/
Il bello di Grangé è che si trova sempre a cavallo tra i generi, sbilanciandosi a volte verso l'horror a volte verso il thriller, ma senza mai fare a meno di entrambi.
RispondiEliminaQuindi, rispondendo alle tue domande, no e no. :)
come il thriller AMNESIA anche MISERERE per quanto vi possa sembrare incredibile è incentrato sul avvertimento di MICHAEL JACKSON riguardo 11 settembre, nonché sulla sua fuga il 25.06.2009 che ha a che fare con la COSPIRAZIONE GLOBALE ECCO il perché del lungo addentrarsi dei personaggi che si rivela spesso eccessivo etcc. per poter inserire i messaggi subliminali...
EliminaIntanto vi do qualche anticipo...
per es..lui scrive..
"..si potevano distinguere i numeri scritte ai piedi delle colonne..E34, E38. E42.."
Allora.. 34 = 3+4= 7 = 2+5= 25
38 = 3+8 = 11 = 2+9= 2009
42 = 4+2 = 06
Viene fuori...25.06.2009...
Poi..Scrive
"lui abitava al nomero 15-17 IN rue GASAN.."
Gasan letto all'incontrario fa NASA ( New York)
oppure aggiungendo D viene fuori NASDAQ,,(NY)
15-17 , se immaginate sull'orologio le ore opposte viene 9.00 - 11.00 ..(9.11)
e poi "Fuga in Re"... etc...
http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/m-jackson-thriller-amnesia/
Grangé ha alti e bassi, ma i suoi bassi sono vette irraggiungibili per molti altri autori.
RispondiEliminaIl fatto che non sia un autore totalmente horror o totalmente thriller secondo me ne fanno un punto di forza.
come il thriller AMNESIA anche MISERERE per quanto vi possa sembrare incredibile è incentrato sul avvertimento di MICHAEL JACKSON riguardo 11 settembre, nonché sulla sua fuga il 25.06.2009 che ha a che fare con la COSPIRAZIONE GLOBALE ECCO il perché del lungo addentrarsi dei personaggi che si rivela spesso eccessivo etcc. per poter inserire i messaggi subliminali...
EliminaIntanto vi do qualche anticipo...
per es..lui scrive..
"..si potevano distinguere i numeri scritte ai piedi delle colonne..E34, E38. E42.."
Allora.. 34 = 3+4= 7 = 2+5= 25
38 = 3+8 = 11 = 2+9= 2009
42 = 4+2 = 06
Viene fuori...25.06.2009...
Poi..Scrive
"lui abitava al nomero 15-17 IN rue GASAN.."
Gasan letto all'incontrario fa NASA ( New York)
oppure aggiungendo D viene fuori NASDAQ,,(NY)
15-17 , se immaginate sull'orologio le ore opposte viene 9.00 - 11.00 ..(9.11)
e poi "Fuga in Re"... etc...
http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/m-jackson-thriller-amnesia/
Indubbiamente. E come dicevo nella recensione, è l'unico, insieme a John Connolly (anche se Connolly è senza dubbio horror perché smaccatamente soprannaturale), a saper giocare così bene tra i generi.
RispondiEliminacome il thriller AMNESIA anche MISERERE per quanto vi possa sembrare incredibile è incentrato sul avvertimento di MICHAEL JACKSON riguardo 11 settembre, nonché sulla sua fuga il 25.06.2009 che ha a che fare con la COSPIRAZIONE GLOBALE ECCO il perché del lungo addentrarsi dei personaggi che si rivela spesso eccessivo etcc. per poter inserire i messaggi subliminali...
EliminaIntanto vi do qualche anticipo...
per es..lui scrive..
"..si potevano distinguere i numeri scritte ai piedi delle colonne..E34, E38. E42.."
Allora.. 34 = 3+4= 7 = 2+5= 25
38 = 3+8 = 11 = 2+9= 2009
42 = 4+2 = 06
Viene fuori...25.06.2009...
Poi..Scrive
"lui abitava al nomero 15-17 IN rue GASAN.."
Gasan letto all'incontrario fa NASA ( New York)
oppure aggiungendo D viene fuori NASDAQ,,(NY)
15-17 , se immaginate sull'orologio le ore opposte viene 9.00 - 11.00 ..(9.11)
e poi "Fuga in Re"... etc...
http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/m-jackson-thriller-amnesia/
uno dei migliori, senza dubbio ;)
RispondiEliminacome il thriller AMNESIA anche MISERERE per quanto vi possa sembrare incredibile è incentrato sul avvertimento di MICHAEL JACKSON riguardo 11 settembre, nonché sulla sua fuga il 25.06.2009 che ha a che fare con la COSPIRAZIONE GLOBALE ECCO il perché del lungo addentrarsi dei personaggi che si rivela spesso eccessivo etcc. per poter inserire i messaggi subliminali...
RispondiEliminaIntanto vi do qualche anticipo...
per es..lui scrive..
"..si potevano distinguere i numeri scritte ai piedi delle colonne..E34, E38. E42.."
Allora.. 34 = 3+4= 7 = 2+5= 25
38 = 3+8 = 11 = 2+9= 2009
42 = 4+2 = 06
Viene fuori...25.06.2009...
Poi..Scrive
"lui abitava al nomero 15-17 IN rue GASAN.."
Gasan letto all'incontrario fa NASA ( New York)
oppure aggiungendo D viene fuori NASDAQ,,(NY)
15-17 , se immaginate sull'orologio le ore opposte viene 9.00 - 11.00 ..(9.11)
e poi "Fuga in Re"... etc...
http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/m-jackson-thriller-amnesia/