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Jack’s Magic Beans, di Brian Keene

By Simone Corà | martedì 19 aprile 2011 | 12:00

Deadlite Press, 2011
98 pagine, 7,95$
ISBN 9781936383450

La rottura tra Brian Keene e Dorchester Pub ha fatto momentaneamente saltare i progetti su lunga distanza del talentuoso novelliere dell’orrore (il romanzo Entombed, che sarebbe dovuto uscire a febbraio), e con il conseguente accordo con Deadlite Press ecco spuntare questo Jack’s Magic Beans, minuscola antologia che raccoglie la novella omonima e altri quattro brevi racconti, opere già pubblicate in passato ma da lungo tempo fuori catalogo.

Jack’s Magic Beans è senza difficoltà il racconto migliore, un violentissimo divertissment che affronta uno dei temi più cari a Keene, la zombie-story, qui rivisitata con una sorta di morbo che mette in ginocchio il pianeta trasformando le persone in cannibali impazziti. Gli unici sopravvissuti sono dei ragazzi mentalmente instabili sottoposti a una dieta di Prozac e altri psicofarmaci, che si troveranno a fronteggiare la minaccia famelica nascondendosi in una cella frigorifera. Molto interessante il ribaltamento sociale, per il resto il racconto vive di un tasso di gore a livelli impressionanti – sembra davvero di camminare su uno strato letteralmente coperto di brandelli di carne, ossa sbriciolate, organi spiaccicati e sangue a non finire. Keene descrive l’orrore con la consueta freschezza narrativa, un lessico asciutto ed essenziale che punta dritto allo stomaco. Unica eccezioni sono forse i dialoghi, talvolta eccessivamente lunghi e in qualche modo troppo rilassati nonostante la situazione adrenalinica.

Di poco conto i tre pezzi successivi, prove fin troppo brevi (una manciata di cartelle, non di più) per lasciare una traccia nel lettore. Scontato nel suo pur gradevole humor nero Without You, del dittico I am an Exit/This is not an Exit si salva giusto il curioso serial killer The Exit, dal modus operandi insolitamente diabolico (tanto da tornare, come dice Keene stesso nei crediti dei racconti, come personaggio principale di un futuro romanzo), protagonista di due storie tecnicamente impeccabili ma narrativamente poco più che scolastiche.

Conclude la raccolta ‘The King’ in: YELLOW, omaggio palese al Re in giallo di Chambers, che Keene sfrutta per una storia di certo non originale, ma ricca di un’insistita, disturbante inquietudine nel festino conclusivo che da solo vale la lettura. Un’atmosfera malata, per certi versi circense, permea il brano sin dalle scene iniziali, e nella graduale esplosione di brutale ipnosi si rimane in qualche modo legati ai due fidanzati protagonisti, raccontati come al solito con una semplicità estremamente efficace.

È chiaro lo scopo di dare un contentino ai fan maniaci, con questo Jack’s Magic Beans, nonostante l’incredibile prolificità di Keene (è da poco uscito il romanzo Clickers III mentre recentissima è la pubblicazione della novella Take the Long Way Home). Bisogna quindi prenderlo per quel è, e di certo non è una lettura fondamentale.

2 commenti:

  1. Quindi se ho capito bene tu lo consiglieresti solo ai fanatici più incalliti di Keene?
    A me, da appassionato del gotico, intrigherebbe abbastanza l'omaggio a Chambers.

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  2. Yes, only for fan. Considera comunque che si tratta di un raccontino di 10 pagine, molto carino ma in fondo niente di trascendentale, eh. :)

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