Regia: Nimród AntalSceneggiatura: Alex Litvak, Michael Finch
Sono tra le più letali macchine da guerra, militari, mercenari, assassini, uomini senza pietà, forse nemmeno uomini. Paracadutati in un pianeta alieno, si ritrovano braccati da misteriose, crudeli creature, soldati di un altro mondo, predatori di carne umana.
Non c’erano grandi aspettative, su questo Predators.
Da una parte, la saga sull’alieno armato fino ai denti si era persa già ai lontani tempi dell’innocuo secondo capitolo, per poi sprofondare in derive dimenticabili con l’inguardabile incesto marziano Alien vs Predator e il più decente film successivo. Dall’altra, un regista mediocre come Nimród Antal, con un curriculum infarcito di pallidi lavori come Armored e Vacancy.
Inoltre, che Adrien Brody non avesse né il volto né soprattutto il fisico per interpretare lo spietato protagonista Royce, era cosa risaputa e temuta sin dal suo annuncio, specie se personaggio alla guida di un carrozzone di scarti di galera composto da facce ben poco amichevoli come quelle di Denny Trejo e Laurence Fishburne.
Un’unica speranza era riposta nell’estro grottesco di Robert Rodriguez, qui in veste di produttore, che rielabora un’idea di qualche anno addietro dando il la a una pellicola che si rivela, a sorpresa, un più che riguardoso b-movie, un ben architettato e sanguinoso spara-e-fuggi nella foresta.
Teso e adrenalinico, Predators offre quasi due ore di indiavolate sparatorie, sequenze ben dirette di ostentato machismo battagliero, con gran sfoggio di muscoli, machine-gun e fucili, ma anche di coltelli, pistole e katane. Ne consegue un circo di corse a perdifiato e truci agguati, biechi inseguimenti e scazzottate bellicose, all’insegna di una divertente lotta impari tra umani, predator e varie altre creature aliene, da cinghiali zannuti a bizzarri esseri scheletrici.
Molte le debolezze dialogiche, su tutte l’infantile spiegone finale, a cui si devono aggiungere alcune ingenue ombre strutturali, ma il gioco al massacro regge, regge benissimo, e non solo per mezzo dei pregevoli scontri a fuoco. Predators piace infatti per la marcata negatività dei protagonisti, che, se cattivi devono essere, cattivi lo sono fino in fondo: egoisti, bastardi, statue di ghiaccio, non perdono certo tempo nel lasciare indietro un compagno in difficoltà, o nell’approfittarsi della situazione più ghiotta per cavarsela, anche se questo costasse la vita a qualcuno.
Per una volta tanto, non sono ergastolani dal cuore d’oro e dall’animo gentile, sono pezzi di merda, nient’altro.
Nonostante la sceneggiatura discontinua, risultano comunque interessanti le varie parentesi introspettive, dallo sguardo sulla filosofia di vita di Royce (anche se parlare di filosofia in questo film… ehm…) alla lunga e claustrofobica parte all’interno del laboratorio: non si tratta di momenti down in una pellicola che punta tutto sull’azione, ma di buoni innesti dove si gioca ora sull’ironia ora su un’atmosfera sinistra e grave.
Pollice alto inoltre per alcune trovate e agganci tra elementi apparentemente privi di senso (il fiore, la foto dei bambini, l’armatura): contribuiscono alla circolarità del film, ne danno un insieme più forte e solido.
Discreta la prova di Brody, fuori posto e inadatto al ruolo come si paventava, ma mostra costanza e decisione in sguardi sbilenchi di freddezza militare ed estremo individualismo. In una media scarsa, forse appena sufficiente, il resto del cast, dal delirante Fishburne al mestiere di Trejo, dalla volgarità sbruffona di Walton Coggins al Michelle Rodriguez-style di Alice Braga.
Grintose e combattive le musiche, davvero ottimi gli effetti sonori (il frastuono di grilli e cicale, o il continuo crepitio del fuoco, catapulta splendidamente nella foresta in cui prende vita la caccia), giusti gli omaggi al Predator di McTiernan, anche se un Brody vs Schwarzenegger è sfida improbabile e un po’ risibile.
In fiduciosa attesa del sequel.
Sono tra le più letali macchine da guerra, militari, mercenari, assassini, uomini senza pietà, forse nemmeno uomini. Paracadutati in un pianeta alieno, si ritrovano braccati da misteriose, crudeli creature, soldati di un altro mondo, predatori di carne umana.
Non c’erano grandi aspettative, su questo Predators.
Da una parte, la saga sull’alieno armato fino ai denti si era persa già ai lontani tempi dell’innocuo secondo capitolo, per poi sprofondare in derive dimenticabili con l’inguardabile incesto marziano Alien vs Predator e il più decente film successivo. Dall’altra, un regista mediocre come Nimród Antal, con un curriculum infarcito di pallidi lavori come Armored e Vacancy.
Inoltre, che Adrien Brody non avesse né il volto né soprattutto il fisico per interpretare lo spietato protagonista Royce, era cosa risaputa e temuta sin dal suo annuncio, specie se personaggio alla guida di un carrozzone di scarti di galera composto da facce ben poco amichevoli come quelle di Denny Trejo e Laurence Fishburne.
Un’unica speranza era riposta nell’estro grottesco di Robert Rodriguez, qui in veste di produttore, che rielabora un’idea di qualche anno addietro dando il la a una pellicola che si rivela, a sorpresa, un più che riguardoso b-movie, un ben architettato e sanguinoso spara-e-fuggi nella foresta.
Teso e adrenalinico, Predators offre quasi due ore di indiavolate sparatorie, sequenze ben dirette di ostentato machismo battagliero, con gran sfoggio di muscoli, machine-gun e fucili, ma anche di coltelli, pistole e katane. Ne consegue un circo di corse a perdifiato e truci agguati, biechi inseguimenti e scazzottate bellicose, all’insegna di una divertente lotta impari tra umani, predator e varie altre creature aliene, da cinghiali zannuti a bizzarri esseri scheletrici.
Molte le debolezze dialogiche, su tutte l’infantile spiegone finale, a cui si devono aggiungere alcune ingenue ombre strutturali, ma il gioco al massacro regge, regge benissimo, e non solo per mezzo dei pregevoli scontri a fuoco. Predators piace infatti per la marcata negatività dei protagonisti, che, se cattivi devono essere, cattivi lo sono fino in fondo: egoisti, bastardi, statue di ghiaccio, non perdono certo tempo nel lasciare indietro un compagno in difficoltà, o nell’approfittarsi della situazione più ghiotta per cavarsela, anche se questo costasse la vita a qualcuno.
Per una volta tanto, non sono ergastolani dal cuore d’oro e dall’animo gentile, sono pezzi di merda, nient’altro.
Nonostante la sceneggiatura discontinua, risultano comunque interessanti le varie parentesi introspettive, dallo sguardo sulla filosofia di vita di Royce (anche se parlare di filosofia in questo film… ehm…) alla lunga e claustrofobica parte all’interno del laboratorio: non si tratta di momenti down in una pellicola che punta tutto sull’azione, ma di buoni innesti dove si gioca ora sull’ironia ora su un’atmosfera sinistra e grave.
Pollice alto inoltre per alcune trovate e agganci tra elementi apparentemente privi di senso (il fiore, la foto dei bambini, l’armatura): contribuiscono alla circolarità del film, ne danno un insieme più forte e solido.
Discreta la prova di Brody, fuori posto e inadatto al ruolo come si paventava, ma mostra costanza e decisione in sguardi sbilenchi di freddezza militare ed estremo individualismo. In una media scarsa, forse appena sufficiente, il resto del cast, dal delirante Fishburne al mestiere di Trejo, dalla volgarità sbruffona di Walton Coggins al Michelle Rodriguez-style di Alice Braga.
Grintose e combattive le musiche, davvero ottimi gli effetti sonori (il frastuono di grilli e cicale, o il continuo crepitio del fuoco, catapulta splendidamente nella foresta in cui prende vita la caccia), giusti gli omaggi al Predator di McTiernan, anche se un Brody vs Schwarzenegger è sfida improbabile e un po’ risibile.
In fiduciosa attesa del sequel.
A me ha ricordato troppo l'originale, perciò lo boccio senza pietà. Dopo tutti questi anni, qualcosa di meglio si poteva anche tentare...
RispondiElimina;)
Sapete cosa penso dei sequel:se si potessero evitare sarebbe meglio.
RispondiEliminaNon ho visto il film in questione,quindi non mi esprimo.
Certo che Brody al posto di Swarzy... se m'e l'avessero detto avrei pensato ad una comica.
Però TreJo e Fishburne nel ruolo dei mercenari m'intrigano.
Mah... ogni volta che mi viene ricordato di uno di questi sequel, mi viene sempre voglia di riguardare il primo.
RispondiEliminaa me sembra che il Silente abbia preso sole
RispondiEliminatroppo sole
;-)
Scusate ho scritto sequel al posto di remake.Maledetti gremlin delp.c.
RispondiEliminaE anche qualche annodi troppo sul groppone.
Nick"l'arteriosclerotico"
@ Nick
RispondiEliminaMa infatti È un sequel, l'ha detto pure Rodriguez...
Evidentemente per lui sequel vuol dire dare una bella rimescolata all'originale. ;)
@elgraeco.
RispondiElimina????
Ma cosa si è bevuto Rodriguez?
Grazie,amico mio,mi vedevo già pronto per la casa di riposo; mi hai rincuorato.Te ne devo una.
Sui sequel.
RispondiEliminaA me piace, in generale, l'idea di una saga, di una storia che si sviluppa, di nuovi personaggi ed eventi che vengono collegati.
Ecco, il concetto, ripeto, di sequel insignificanti ne ho visti a tonnellate come tutti voialtri, ma, per esempio, io vorrei che la saga di Saw continuasse all'infinito. :)
Su Predators.
I richiami all'originale, certo, sono tantissimi, a partire dall'ambientazione.
Si poteva fare qualcosa di più innovativo, sicuramente, che Rodriguez di idee vincenti ne ha a bizzeffe.
Però, come b-movie derivativo, cazzo, funziona benissimo. Azione, violenza, mostri, sparatorie... Non c'è la magia degli anni '80, si vede che Predators la rincorre senza riuscirci, ma non si può volere di più da un film del genere, dato che nasce con queste caratteristiche, nient'altro. :)
E i personaggi negativi? Di così bastardi non ne ho mai visti in film di questo calibro, da soli valgono il biglietto...
Il punto è che voi, a differenza di me, siete vecchi, e come vecchi rimpiangete i bei tempi, quando c'era la tv in bianco e nero e il carosello. :-D :-D :-D
E il monoscopio e l'intervallo con le pecore e la musichetta caratteristica... LOL
RispondiEliminaSei il primo che ne parla sostanzialmente bene! Altri, come il buon Hell, me l'hanno massacrato :)
RispondiEliminaComunque prima o poi lo vedrò.
Non può essere peggio di AvP2...
Son contento di avr letto almeno una recensione positiva.
RispondiEliminaChe 'mo almeno ho una scusa per vedermelo.
(Cioé, voglio dire, a me è piaciuto pure Predator 2 e ho guardato fino alla fine il primo AvP, cioé, per dire, son di bocca buona! :-))
"vorrei che la saga di Saw continuasse all'infinito."
RispondiEliminac'è veramente bisogno di dire altro sul povero Silente?
Lo ricordiamo com'era una volta, peloso emo dagli strani gusti cinematografici...
Adoro gli alieni e mi piaceva l'idea dei predatorz tribali, sottolineata dal secondo film. Ho pure sopportato AvP, anche in memoria delle ore passate col videogame (fikata, altro che i film!), però Adrien "Hook" Brody proprio no dai... meglio Bova, almeno tutti avevano la speranza di vederlo massacrato... e così è stato!
PS - stasera mi vedo Mega Shark vs Giant Okto davanti a mega birra e giant piattone di calamari fritti!!!! Questa è vita :P
saremo vecchi ma avercela oggi come oggi una televisione come quella lì.
RispondiEliminaAdesso vado a mettere in funzione il grammofono...
Ah Silente ricordati di rispettare noi poveri anziani,buteo:)
P.s
Anche a me era piaciuto Predator 2 e AvP.Pensa conservo gelosamente perfino i comics della Dh.
Vabbè vi lascio che mi squilla il telefono devono essere Gelo e Matteo per quel progetto di fondare la Lega anti Silente:):)
Scherzo ovviamente,forse...
Io ricordo solo il giappo-tredita. Fiquo. Cioè, non quel fiquo che dici bè sì carino, proprio fiquo fiquo in maniera assurda, cioè, da farselo lì, immantinente, nel pianeta dei predatorz, chè tanto lo sai che poi muori e quindi, insomma, bisogna prenderci dentro.
RispondiEliminaEcco solo lui, con o senza katana, ma meglio con.
Per il resto, vuoto assoluto.
Una Cyb infojata.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPerò no, non potete dirmi che vi è piaciuto AvP, cioè, madonna, c'era RAOUL BOVA, voglio dire, RAOUL BOVA, e manco una goccia di sangue, e quella cosa della piramide scomponibile che diobono, cos'era? :)
RispondiElimina@ Cyb: però, insomma, vuoi mettere il giapponese con il predator finale e lasua boccuccia dentata? XD
RispondiEliminaCi piace AvP perchè dentro ci abbiamo un animo trash,ci abbiamo.
RispondiEliminaSulla piramide componibile sai i diritti che hanno dovuto pagare a Rubik:)
@Corà: Tu si che te ne intendi! Comunque, non ho ricordi di dentature o di qualsiasi altra cosa non classificabile come giapponese.
RispondiEliminaVoi donne, pfui, rimanete imbambolate da uno sguardo sensuale e vi perdete tutto il resto!
RispondiEliminanon é da buttare, può divertire ma da Rodriguez mi aspettavo qualcosa di meglio.
RispondiEliminaTroppo debitore del primo film e si: Brody fa Swarzy, é incredibile ma é cosi.
Io comunque preferisco "AVP" di questo finto sequel.
Nooo, Sciamano, anche tu preferisci AVP! Noooooo!
RispondiElimina;-)
Una merda senza possibilità di redenzione, un pò come il maiale recensore che è riuscito ad apprezzarlo (l'anonimo aveva ragione).
RispondiEliminaIl difetto più clamoroso è di essere così prevedibile e senza idea ALCUNA da risultare in una noia mortale dall'inizio alla fine. Senza contare la lunga masnada di difetti secondari quali personaggi insignificanti, protagonista pessimo, nessuna scena degna di nota etc etc etc. Voto 4 perchè sono buono, sia al film che al recensore.
Ma a te è piaciuto Terminator Salvation quindi non hai diritto di esprimerti in questo blog .XD
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