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Whispering Corridors 2: Memento Mori

By Simone Corà | martedì 9 febbraio 2010 | 08:00

1999, Korea del Sud, colore, 98 minuti
Regia: Tae-Yong Kim, Kyu-Dong Min
Sceneggiatura: Tae-Yong Kim, Kyu-Dong Min

Hyo-shin e Shi-eun sono amiche per la pelle, e forse anche di più, e il loro rapporto è così stretto che, in poco tempo, sviluppano la capacità di comunicare telepaticamente. Insieme, scrivono un diario dove raccogliere ogni loro segreto, ogni desiderio, ogni piccola fantasticheria innescata dal loro difficile amore adolescenziale. Ma qualcosa va storto: un uomo di mezzo, e poi tanta gelosia e incomprensioni, e la loro storia termina bruscamente. Il diario viene gettato, e a trovarlo è Min-ah. Leggendolo, scoprirà una serie di avvenimenti terribili, e tra suicidi e strane apparizioni, cercherà di far luce su un terribile passato…

È occasione più unica che rara imbattersi in sequel che, pur come in questo caso privi del minimo collegamento narrativo, strapazzano e calpestano l’episodio originale con una tale freschezza da lasciare basiti in più di un momento.

Memento Mori abbandona infatti in parte le coordinate ectoplasmatiche di fantasmi rancorosi e Sadako di turno con capelli sugli occhi del pur discreto Whispering Corridors, per costruire, lentamente, e con un pregevole crescendo di atmosfera ottenuto tramite un’azzeccata non-linearità e un ricorrente uso del flashback, una ghost story sottile che nulla concede al sangue, alla violenza e alla formula sbanca-botteghini del facile spavento in generale.

Difficile inizialmente addentrarsi in un ambito scolastico reso così concretamente, e di conseguenza così distante dalla norma occidentale, come quello in cui parlano, ridono, scherzano, amano, litigano e piangono le cinque protagoniste: vengono infatti spesi molti minuti, da qui l’alta durata complessiva, per sottolineare comportamenti, stati d’animo e semplice quotidianità, fatta di dialoghi forse inutili ai fini della pellicola ma strepitosi se si pensa al realismo con cui sono stati scritti e recitati (l’intera, lunga sequenza dedicata alle visite mediche, per dirne una).

E se una certa noia a cui sopravvivere potrebbe essere messa in conto, soprattutto per chi male mastica e digerisce la tipica natura pachidermica degli horror asiatici, qui davvero esasperata, Memento Mori acquisisce in questa maniera un’arma potentissima con cui colpire lo spettatore quando tale tranquilla quotidianità viene di volta in volta infranta (la sequenza del suicidio su tutte, mai così spiazzante e spaventosa nel distruggere la quiete iniziale, ma anche la porta della toilette tenuta chiusa dal fantasma, o il lungo caos finale).

Altro grande pregio di Memento Mori è la capacità di rendere terrorizzanti i contenuti del diario nonostante si tratti di stupidaggini propriamente adolescenziali: Min-ah si ritrova a leggerlo nei momenti forse meno appropriati e, per mezzo di un gioco di sguardi/atmosfere, se ne ricava una continua, disturbante, inquietante interpretazione (il segnalibro fatto di palline, il piccolo specchio). Nessuno spavento, sia chiaro, ma solo un uso eccellente di nervosismo e preoccupazione, che sfiora picchi di altissima agitazione negli originali momenti in cui appare il fantasma.

L’uso della camera a mano conferisce un ulteriore realismo nel ritrarre la classe di Min-ah e le reazioni delle sue amiche a mano a mano che l’orrore prende vita, fino a esplodere in un finale di rara bellezza atmosferica, in cui bastano quattro porte sigillate, un acquazzone e un torrente di ragazzine urlanti per suscitare terrori sinistri e ancestrali.

Film intenso e difficile, distante anni luce dalla concezione horror occidentale ma impervio anche per il classico, lento incedere orientale. Consigliato, ovviamente, a patto di non cedere dopo il primo sbadiglio.

4 commenti:

  1. Molto interessante davvero, e ottima recensione, mi hai decisamente incuriosito.
    In wishlist.

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  2. A me piacciono tutti e 3 della 'serie'.
    Ma trovo il terzo decisamente il migliore.

    Ian

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  3. @ Re Ratto: grazie! non può esserci piacere maggiore nell'incuriosire, con le mie parole, chiunque passi per di qui. :)

    @ Ian: ho ricordi annebbiati del primo, ma non mi sembrano particolarmente entusiastici, più che altro per la mole di j-horror passati per la mia tv, nei quali quello si confonde.

    Il 3, così come il 4 e il 5, ce li ho da parecchio, ma sono sempre stato un po' refrattario, per pareri raccolti in giro, per spingermi a guardarli.

    A ogni modo, prima o poi completerò le visioni. :)

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  4. grande film, l'unico che ho visto della serie....a dire il vero manco ricordavo che era un sequel. Bel recupero.

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