Bats

Regia: Louis Morneau
Cast: Dina Meyer, Leon, Lou Diamond Phillips
Produzione: USA
Anno: 1999
Durata: 90’

Un gruppo di pipistrelli, modificati geneticamente da uno scienziato, terrorizza una piccola cittadina del Texas. Toccherà a due esperti del settore e allo sceriffo mettere le cose a posto.

Il nulla è la chiara musa ispiratrice, l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega. Poche altre contorsioni mentali potrebbero oliare le dita per scrivere qualcosa che rappresenti Bats. Ma, perdonatemi la sfacciatezza, cercherò di farlo.

Bastano cinque minuti per sapere che ci sono orde di pipistrelli inferociti che svolazzano in giro per la città: uno scienziato li ha resi più intelligenti e più forti e più crudeli e soprattutto ONNIVORI. Ma non si sa il perché. L’ha fatto e basta, perché fare lo scienziato è il suo lavoro. Mosso da sensi di colpa cannibali, per sventare il pericolo va subito a chiamare la più grande esperta di pipistrelli dell’universo, che avrà venticinque anni ed è troppo bella e truccata bene per avere un cervello gonfio di nerdate animalesche, ed è seguita da un’ombra insopportabile, un assistente che deve fare il simpatico pena la morte, che si crede Groucho Marx anche se non ha i baffi ma solo una bella insufficienza in storia dell’ironia. Ad aiutarli, infine, uno sceriffo dalle chiappe strette, palestrato come un adolescente in piena esplosione ormonale, e dedito al culto del gel. Più ovviamente la fauna poliziesca locale, destabilizzante esempio di rifiuto dell’intelligenza.

Bene, e cosa fa questo bel gruppetto per sterminare i pipistrellacci malvagi e cattivi? Chiama i pompieri? L’esercito? L’uomo ragno? No, usa un’arma militare top secret: le super reti da pallavolo, stese qua e là a mo’ di trappola infima e crudele. Non importa che i mostri alati abbiano scoperchiato automobili come scatolette di sardine e squartato adolescenti così ferocemente che anche Leatherface sarebbe invidioso, e, guai dimenticarlo, sono più di ogni altra cosa ONNIVORI.
Bypassato un esilarante buco strutturale, in cui i pipistrelli attaccano i protagonisti nella loro auto senza lasciare un solo graffio in ricordo, quando dieci minuti prima un SOLO pipistrello aveva DISTRUTTO una macchina intera e relativa coppietta non vendibile separatamente, si arriva al momento clou in cui i nostri eroi vanno in città e dicono: «Ma, ohibò, che ci fa la gente per strada con questa orrida minaccia ONNIVORA che non ci fa dormir la notte?»
«Eh, io li ho avvisati» dice la vice sceriffa «ma sono così brutta e insulsa che non mi credono che dei pipistrelli ONNIVORI stanno per arrivare in città a strappare li capelli e svolazzare malvagiamente»
«Ma porco cane» risponde allora lo sceriffo, annichilito dalla ferocia della realtà.
E guarda caso, proprio mentre lo dice, ecco che arrivano più o meno centomila mostri alati, come a dire: «Guardate che siamo cattivi e ONNIVORI! Scappate! Bu!»

Finalmente giunge l’esercito. Ma invece di lanciare subito dodicimila testate atomiche contro le grotte dove risiedono i piccoli vampiri, lascia due giorni di tempo alla squadra di eroi più incartapecorita del cinema per sistemare le cose. Ovvio, i pipistrelli hanno appena ammazzato un milione di persone e l’esercito dice: «Sì, noi crediamo in voi che siete gli eroi del film, forza, uccidete quei mostri ONNIVORI!»

Allora i buoni, fatto scorta di armi interstellari, si avventurano nelle grotte. Grotte che, naturalmente sono piene di guano, perché se i pipistrelli sono super, fanno pure una super cacca, e così i nostri eroi sono costretti a camminare in un fiume di pupù. Poi arrivano dai cattivi e li ammazzano con robe tecnologiche al di fuori della comprensione umana, tipo un super frigorifero che congela la grotta, ma non prima che la bellona abbia dimostrato quanto è brava a sparare a un vampiro in mezzo agli occhi a dieci metri di distanza.

Ecco.

Ora spiegatemi il motivo di questo sadismo. È un lato della mia personalità che mi turba profondamente.

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