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BUGS

By Simone Corà | venerdì 4 aprile 2008 | 13:46

Regia: Joseph Conti
Sceneggiatura: Robinson Young, Patrick Doddy, Chris Veneziano
Cast: Antonio Sabato Jr, Angie Everhart, R.H. Tomphson, Karl Pruner
Durata: 82’
Produzione: Canada
Anno: 2004

Dopo un efferato omicidio avvenuto nella metropolitana, polizia, FBI ed esperti in materia si alleano per combattere una temibile colonia di mostruosi esseri sotterranei.

Nell’affollato zoo di obbrobri sotterranei, il super scarafaggio mutante che infesta le metropolitane non è di certo l’ultimo ritrovato in quanto a inventiva e a spremuta di cervello. Con il buono Mimic, infatti, Del Toro aveva dato prova di saper costruire un godibilissimo giocattolo claustrofobico, per certi versi ripreso nel successivo – ed enormemente superiore – Blade II, che aveva i suoi buoni minuti a spasso tra liquami fognari e scarti corporei.

Joseph Conti, temerario profanatorie di idee altrui, tenta la carta della clonazione con questo Bugs, saccheggiando intuizioni e svolte narrative vecchie di trent’anni, che probabilmente svendevano al mercatino dell’usato.

Bugs basa la sua struttura su fondamenta cedevoli e derivative, vere e proprie portatrici di morte a ingegno e fantasia. Non si riscontrano spunti positivi o anche solo puerili sprazzi di timida ragione: I tre moschettieri Young, Doddy e Veneziano avvelenano tutti per asfissia maleodorante. Come il più fetido dei magneti, infatti, la sceneggiatura sembra attirare a sé QUALUNQUE tipo di stereotipo e cliché narrativo, senza però essere in grado di smaltirli con un minimo di decenza. Dialoghi e personalità sono banditi come la più terribile delle malattie: nell’universo bugsiano non esistono sentimenti ed emozioni, e tutti i suoi abitanti hanno enormi lacune intellettive e sociali. Non ci si aspettano monologhi filosofici o delicate introspezioni psicologiche, certo, ma quanto meno un accenno di realismo interiore di fronte a tonnellate di creature e a cadaveri che spuntano in continuazione, be’, non avrebbe guastato l’indigestione.

A questo punto diventa superfluo sottolineare quanto la trama segua uno scontatissimo schema, forgiato probabilmente quando l’uomo si esprimeva ancora a gesti. E viene difficile da credere come, nell’anno domini , la vicenda possa girare ancora una volta attorno a un detective senza cuore, una scienziata che sprizza ormoni e a un villain fissato coi soldi e il progresso che non può fermarsi nemmeno di fronte al Male fatto di tante zampette e zanne mostruose. L’ABC del film horror, insomma, che ormai anche il più scrauso dei tv-movie cerca disperatamente di aggirare.

A nulla serve un timido comparto gore, che almeno in un paio di occasioni fa anche ben sperare per una scrollata di spalle all’intreccio in favore di viscere e budella a quantità, ma è soltanto un’illusione cospiratoria che porta acidità di stomaco.

Resta davvero pochissimo, a visione terminata: forse solo l’invidia per non avere le doti mentali dei protagonisti e non poter quindi immedesimarsi in loro, a meno di non regalarsi una botta in testa e passare il resto della vita a rigurgitare bava e a parlare per monosillabi.

4 commenti:

  1. ma che film di merda guardi?


    :D

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  2. Quelli che fanno ridere :-D

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  3. Certo che te li vai a cercare proprio col lanternino... Ma sono film realmente esistenti?

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  4. Sì sì, sul canale Fantasy di Sky ne trasmettono almeno due al giorno.
    Una fonte inesauribile di risate

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