Pezzo a quattro mani, come quelli che seguiranno, in fondo se al Trieste Science+Fiction ci si va in due è meglio scrivere in due, l’ospite poi è sempre quello, quel Marco Crescizz che mi ha già aiutato l’anno scorso, qualcuno magari ricorderà il reportage in treparti con protagonista Kim Newman. A ogni modo, via.
Sembrano vogliano mettercela tutta per tenerci a casa quest’anno: tengono oscuro il programma fino a un’ora prima dell’inizio delle proiezioni mettendo continuamente su Facebook immagini di David Tennant che quasi spero che ci sia David Tennant e invece David Tennant non c’è, l’ambaradan fantascientifico si sposta dal multisala a una sala teatrale che non permetterà a Kim Newman di perdersi tra i vari negozi e gli farà rischiare una broncopolmonite sulle Rive, la sala è enorme, circa trentamila posti a sedere, ma non si tratta di sedie, piuttosto di seggiole che, come insegna il Premio Urania 2011 Alessandro Forlani, ti fanno sentire proprio il legno sotto le natiche. Purtroppo non ci sono ospiti di grosso calibro, insomma, non chiedevamo George Romero come l’anno scorso o un Rob Zombie col suo Lord of Salem (che ci speravamo un po’, eh), ma non darci in pasto manco uno Zabbaglione col suo Tulpa ci ha fatto rimanere male.
A queste premesse bisogna
aggiungere un tempo atmosferico opera di misteriose forze cthuluniane che ha
cospirato contro la nostra presenza. Neve e borin. Baikonur e neve. Kiss of the Damned e borin. Insomma, hanno cercato in tutti i modi di non farci venire al
festival, ma noi abbiamo le spalle grosse e al Science+Fiction 2012 ci siamo arrivati
lo stesso.
Se Marco Crescizz,
triestino d’adozione, ci va tutti gli anni da quando era basso così e
quindi ha tutti i motivi per esserci affezionato, io ci sono stato solo lo
scorso anno e boh, sarà che è stato il mio primo festival e non mi pareva vero
di poter ripudiare la luce e il contatto umano e vedere cinque film di seguito
e avevo gli occhi luccicanti, ne ho avuto un così buon ricordo che l’ho sentito
anche un poco mio e anche a questo giro, nonostante si capisse subito che la
differenza tra le due edizioni era notevole, non potevo mancare.
Cinque giorni di proiezioni, noi ne
facciamo solo tre e siamo contenti anche se le cose potevano andare meglio. The
Divide, uscito già da un annetto, ci ha gasato parecchio, ma per noi come un
po’ tutta la blogosfera era cosa antica. Però abbiamo chiacchierato volentieri
con Gens e siamo stati contenti di trovarlo così simpatico e disponibile che
gli abbiamo perdonato Hitman. La pellicola migliore, a nostro avviso, è stata
la rivelazione al cinema del figlio di Cronenberg, il giovine Brandon con il magnifico
e disturbante Antiviral, che di certo non fa rimpiangere Cronenberg babbo. La
combo più divertente va a Grabbers e John dies at the End che hanno permesso di
esaltarsi e ci hanno lasciato quella soddisfazione che possono darti una buona
bistecca o una birra doppio malto. Menzione particolare infine va a Federico
Scargiali, lo amiamo perché il suo corto The Creature from the Back Lagoon è
capolavoro assoluto che in pochi possono capire e apprezzare realmente.
Poi ci sono cose un po’ meno fighe. Capiamo
la presenza di REC 3, anche se Plaza meriterebbe il carcere per come ha
affossato del tutto la saga dopo già un secondo capitolo allucinante, attira la
gente il sabato sera e fa il pienone e ci può stare, e capiamo la presenza di
Baikonur perché il film russo deve esserci sempre che la sci-fi sovietica guai
a dimenticarsene che poi chi lo sente Giuseppe Lippi, anche se poi è tipo una
commedia sentimentale di un tizio che stupra un’astronauta viziata e lei si
offende ma gli lascia il suo numero ma poi non gliela dà più e allora lui si
accontenta di quella che gli fa il filo da inizio film e che si scopre essere
una gran figa solo dopo che si fa il bagno! Poi ci sono i Corti che vanno dal
brutto al WTF e quando, dopo due ore e passa, arriva L’harmonie des sphere,
corto animato brutto e lento e filosofico e senza dialoghi, si rischiano i
suicidi in sala. Forse una cronologia migliore dei vari Corti avrebbe giovato
alla sanità mentale del pubblico, ma per fortuna in sala c’è Bruce Sterling che
ride a gran voce ogni qualvolta si tenta una spiegazione scientifica che lui ha
sicuramente già teorizzato cinquecento anni fa.
Ma noi non sappiamo come si organizzano
festival e non immaginiamo le difficoltà e i casini e magari, che so, il comune
vi ha tolto i fondi o vi ha dato una cassa di banane per pagare gli autori,
quindi prendete ste cose come un suggerimento, roba tipo da scrivere sui
fogliettini e da inserire nelle apposite cassette.
Parliamo sopratutto di cose riguardanti la
programmazione, magari da sistemare con più cura evitando di mettere due film
di zombi lo stesso giorno che poi, insomma, ve la volete proprio la critica che
al festival della fantascienza ci sono solo gli horror; magari dando più
importanza al doppio spettacolo serale del sabato ché Kiss of the Damned,
ragazzi, vi volevamo prendere a bastonate, dài, una copia inguardabile e
ridicola di Twilight che non dovrebbe neanche essere presa in considerazione,
non fatela poi girare per lo spettacolo di mezzanotte dopo che già il giorno
del sabato tre film su cinque erano aberranti e ci avete messo a dura prova; magari
da pensare meglio per la domenica che, boh, forse è solo cosa nostra, ma per il
giorno festivo per eccellenza i Corti ci sembravano spettacolo poco appetitoso
rispetto, non so, alla programmazione del giovedì, che invece era assai ghiotta,
e infatti ci rompe non poco esserci persi Errors of the Human Body (che si è
vinto il premio Asteroide). Ma parliamo anche di cose piccole come le
non-presentazioni dei film che, boh, secondo noi era cosa importante presentare
ogni pellicola con due parole su trama, regista e sul perché c’è al festival invece
di saltarla a piè pari perché ci sono i ritardi e bisogna correre ad applaudire
quello che rimorchia troie aliene.
APPLAUSI!
Però, ehi, viva il festival, pollici alzati in ogni caso, ci mancherebbe, quelli dell’organizzazione sono stati simpatici e cordiali e hanno la barba lungo fino alla pancia e rimorchiano mignotte aliene che fanno pompini in cambio di un passaggio al S+F, video proiettano sei miliardi di volte, come non si fa a volervi bene?
Bene, nei prossimi giorni spazio quindi
alle recensioni dei film migliori, delle cose vecchie ne hanno già parlato
tutti mentre la cose brutte sono davvero troppo brutte per raccontarne qui, e comunque vi basti
sapere che noi abbiamo visto John dies at the End e voi ancora no.
a parte che è russo,cioè un mio connazionale essendo io russo nel cuore e nell'anima come cantavano gli equipe 84,ma poi prova te a rimorchiare le aliene eh...
RispondiEliminaMica facile, vero, poi pensa me che io degli alieni ci ho la fobia più assurda e totale che al solo pensiero mi sale la paura...
Eliminahahahah! il video dell'alieno! Ora posso vedermelo quanto mi pare e applaudire ogni volta nella mia cameretta!!!!XD
RispondiEliminaCrescizz
Lo proietto sul megaschermo in loop, volume al massimo!
EliminaBene bene, ci sarà da divertirsi.
RispondiEliminaMa le recensioni le scrive Marco, vero!? :B
Ovvio!
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