2010, Germania/Ungheria/Francia, colore,
111 minuti
Regia: Benedek Fliegauf
Sceneggiatura: Benedek Fliegauf
Avrebbe potuto parlare di qualsiasi cosa e
l’avrei visto comunque, un film con l’undicesimo Dottore Matt Smith è, almeno
per ora, evento raro, ma ammetto che un po’ di pregiudizio scettico mi ha fatto
anche un poco paura, data la tematica incestuosa/sci-fi che sta alla base di
Womb.
Il film di Fliegauf appartiene a quella
che si potrebbe definire come fantascienza filosofica, o giù di lì, una visione
esistenziale e autoriale che prende un enorme sopravvento su storia e
narrazione, ponendo un concetto piuttosto sgradevole su un piano altezzoso e
superbo. Da questo nasce un ritmo volutamente letargico con cui fissarsi sui
due personaggi principali, un’Eva Green staticissima che, morto il fidanzato in
un incidente d’auto, decide di clonarlo partorendolo e attendendo, da brava
mamma/fiancée, che cresca. Una cosa insomma abbastanza bleargh che Fliegauf prova invano a gestire con una certa eleganza, evitando la ricerca di uno
shock facile facile con una discreta scrittura dialogica, utile a spargere
pensieri e riflessioni che si premiamo per il coraggio pur risultando
abbastanza superflue e fine a se stesse.
La lentezza narrativa, dopo il bel prologo
con i due bambini, molto nostalgico e malinconico, esplode in una fissità che
presto toglie curiosità e coinvolgimento, annullando i buoni propositi iniziali
e portando a una noia dilatata da silenzi, primi piani, inquadrature fisse che
ampliano il minutaggio e frenano lo sviluppo della storia. Non ci sono sbalzi, non
ci sono sussulti, Womb rimane costantemente piatto e poco interessante, e non
servono a molto i tentativi di Fliegauf di dare profondità alla scelta
sconvolgente di lei confrontandola prima con i genitori di lui e poi, una volta
grande, con lui stesso, schiavo di pruriti, dilemmi e forse ricordi a cui non
riesce a dare risposte: tutto risulta fin troppo costruito, soffocato da un
gelo eccessivo per apparire realmente credibile, e viene a mancare un minimo di
naturalezza, un minimo di umanità nell’impossibile rapporto tra Rebecca e Thomas.
Bravo Matt Smith nonostante il ruolo
difficile, piace per il suo simpatico sproloquiare che dona freschezza
giovanile a un personaggio che poteva risultare indigeribile, ma non basta a
dare completezza a un film ambizioso e pesante, che fa parlare di sé senza dare
effettivamente nulla che possa portare a una qualche discussione sull’argomento.
eh sì, dopo un inizio decente, si trasforma in una noia totale... e pure in una boiata :)
RispondiEliminaVerissimo, il prologo è di una tenerezza quasi commovente, poi ci buttano dentro le vaccate pretenziose e alè, il film svacca alla grande...
Eliminala fantascienza "pretenziosa" credo sia peggio anche di quella fracassona. ho visto qualche settimana fa "another earth" e credo che il tono sia quello, narrazione lenta ed esasperante, storia pressoché assente. per quanto un'idea possa essere buona di suo, va comunque accompagnata perché risulti efficace...
RispondiEliminaAnother Earth ancora mi manca, ma devo recuperarlo. Però guarda, a me la narrazione lenta, i pochi dialoghi e il tono alto non dispiacciono affatto, a patto però di essere gestiti con la cura necessaria, altrimenti succede quello che succede in Womb, dove il registro filosofico sfugge di mano e diventa del tutto controproducente. :)
Eliminaavevo visto il trailer proprio causa Dottore, ma presagi di noia brutale mi hanno tenuto fin'ora alla larga.
RispondiEliminaEd è meglio se resisti, va', in fondo non ti perdi nulla :)
EliminaNon mi trovi d'accordo. In un film con Matt Smith la trama può essere anche la più lenta e vuota del mondo, non importa c'è Matt Smith. Certo con un cacciavite sonico sarebbe stato meglio, ma a me il film è piaciuto (nonostante quell'altalena altamente angosciante).
RispondiEliminaBe', Matt Smith è sempre un grande, e anche qui ci mette molto del suo per caratterizzare questo personaggio distrutto e pazzoide. Però, boh, un tema così scioccante avrebbe dovuto essere trattato da mani ben più esperti di cosa lì, Fliegauf...
Eliminaancora non l'ho visto ma già il fatto che divide nettamente gli appassionati mi intriga!
RispondiEliminaAllora attendo tua recensione, ahahah
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