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Recensione: The Pact

By Simone Corà | venerdì 6 luglio 2012 | 08:00


2012, USA, colore, 88 minuti 
Regia: Nicholas McCarthy 
Sceneggiatura: Nicholas McCarthy 

Case infestate e fantasmi svolazzanti potrebbero sembrare elementi passivi, legati a un’era horror lontana dagli standard attuali, dai modernismi che tolgono atmosfera e inquietudine in favore di boh, muscoli e tette, bei faccini giovani che ridono e gridano un po’ come fosse la stessa cosa, e invece capita che già l’anno scorso James Wan rispolverava vecchie magioni infestate per il suo interessante Insidious, per poi essere seguito dai simpatici receptionist di Ti West nell’ottimo The Innkeepers, e ora Nicholas McCarthy esordisce con questo The Pact, raggelante, ipnotica variazione dei poltergeist violenti e incontenibili.

Protagonista assoluta della pellicola è però la casa dove Annie e sua sorella ritornano per il funerale della madre, un’abitazione semplice, piccola, che non sfrutta le ampiezze teatrali di un qualche palazzo o il gotico polveroso di una villa, bensì una vecchia carta da parati che pare imprigionare là dentro, tra mura pregne di morte, nei corridoi angusti e nelle stanze dove McCarthy dirige gli attori con lunghi, lenti, asfissianti inseguimenti posizionando spesso la camera ad altezza spalle. Gli spunti con cui accumulare la tensione non sono poi tanto diversi dal consueto, trattandosi di una casa non potrebbero naturalmente esserlo, ma porte che si aprono verso ripostigli dove il buio pare un universo intero, buchi nei muri, stanze nascoste e squarci terrificanti (l’uomo che piange sul bordo del letto) funzionano dannatamente bene nel creare l’inquietudine necessaria per lasciarsi avvolgere dalla storia di McCarthy.

Perché The Pact possiede momenti estremamente paurosi, sequenze che, sfruttando sviolinate impazzite e rapidi movimenti di macchina, annichiliscono per la violenza visiva delle apparizioni ectoplasmatiche, furiose, fortissime, improvvise, tanto da creare quello squilibrio, nello spettatore, quell’ansimante attesa per cui ogni cosa, durante le inquadrature fisse, durante le parentesi di buio, può essere traditrice. E il bello è che il fantasma non ha paura nel mostrarsi, picchiando e sballottando la protagonista già nei primi minuti, a dimostrazione che McCarthy è bravissimo nel saper perturbare pur con pochi elementi a disposizione (esempio lampante è la sequenza della tavola ouija, in apparenza banalissima ma in realtà uno dei momenti più terrificanti della pellicola).

Appurato che, sul versante paura, si svolge tutto egregiamente, non dispiace certo vedere come la trama si sviluppi in maniera tutt’altro che prevedibile, allontanandosi da certi cliché con eleganza e buona capacità di scrittura, e soprattutto evitando spiegoni e ogni tipo di dialoghi superflui che diano effetto ridondante agli eventi raccontati. McCarthy non abbraccia soluzioni innovative o spunti originali, ma quanto mette insieme viene articolato con un preciso crescendo strutturale che conduce a una parte finale ben architettata e di notevole effetto, mostrando quindi come sia possibile parlare di case infestate con grande ricchezza visiva e senza ricadere in scialacquate banalità o lacune narrative. 

20 commenti:

  1. e questo me lo vado subito a cercare!

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    1. finito di vedere ieri sera...che devo dire? bello! , mi è piaciuto, una variante delle case infestate veramente creativa e poi non so a te ma la protagonista...beh grandissima gnocca! Durante 'sta settimana ne parlerò...

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    2. Mi costringi proprio a essere d'accordo con te su tutto! :D

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  2. mi sembrava potesse essere interessante. credo me lo vedrò...

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  3. me lo pappo pure!
    ma ti è piaciuto Insidious? io l'ho trovato veramente brutto!

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    1. Sì, parecchio, voglio dire, trama abbastanza ridicola e stupidotta, però gran regia e atmosfera perfetta, con una manciata di scena di gran terrore. :)

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  4. wow!
    Ecco ci sarà solo in inglese,non ci capirò un cazzo:ma wow!

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  5. Iniziato ieri sera. Lo devo finire stasera. I hope...
    Anche psiche lo aveva dato per buono, ma non immaginavo così buono.
    Ottima scoperta!

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    1. Infatti, è davvero una bella sorpresa, un horror inaspettato :)

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  6. Grazie a Eddy per la citazione, che fa sempre piacere :) Naturalmente condivido la rece di Simone, che è sempre un piacere leggere, perchè scrive così bene. Purtroppo è un periodaccio lavorativo pre-feriale, nel senso che tutti sembrano coalizzati a non volermi far andare in ferie, perciò ho poco tempo per visionare film e scriverne. Spero di riprendermi presto da questa malattia. Un caro saluto!

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  7. Che figata pazzesca!!! cioè fantasmi & case infestate sono il mio pane quotidiano, e poi la tavola ouija...splenderrimo!!!! Grazie Simone!

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  8. Simone, grazie per la segnalazione.
    All'inizio ero scettico perchè sembrava seguire non tanto bene il filone di paranormal activity, però la svolta finale e diverse idee più originali del solito mi hanno fatto cambiare idea.
    A mio avviso, però, il regista ha calcato un pò troppo la mano sulle sequenze lunghe che più di creare suspance annoiavano.
    E poi l'attrice era gnocca, mi ricordava una tipa del liceo che ce l'aveva di cemento. Ma questa è un altra storia... :)

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    1. A me la regia è piaciuta moltissimo, adoro queste lentezze e il modo in cui creano atmosfera, poi sì, il film è molto buono e a suo modo originale, felice che ti sia piaciuto! :)

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  9. visto in italiano, davvero bello pauroso e nn scontato! gran bella sorpresa!

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    1. Non sapevo fosse uscito in Italia, bella cosa! Comunque sì, ha un paio di scene veramente paurose e a un certo punto prende una direzione completamente inaspettata, grande film :)

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