2007, UK, colore, 91 minuti
Regia:
Adam Mason
Sceneggiatura:
Adam Mason, Simon Boyes
È raro che un film brutto lasci qualcosa,
dietro di sé, per cui valga davvero la pena segnalarlo, o addirittura
consigliarne la visione. La sedia del diavolo non è solo un film brutto, è
molto, molto brutto, ma contiene immagini e atmosfere a tratti
inarrivabili da tanto cinema di genere recente, e si rimane basiti da come
tanta bontà orrorifica sia stata gestita con il culo da Adam Mason e Simon Boyes,
letteralmente capaci di rovinare la loro creatura con idee e soluzioni
ridicole.
Niente, ne La sedia del diavolo, è
psicologicamente credibile, né pare cercare un minimo di realismo: dal prologo
con lui e lei bellocci e benestanti che si sballano in manicomio lurido e semidistrutto
abbandonandosi al piacere su una lercia sedia elettrica (!), proseguendo con il
gruppo di esperti messo in piedi dal Dr. Willard (due fighe sceme e un
ubriacone obeso, alla faccia degli scienziati) che vuole studiare il mistero
legato a tale sedia e per questo trascorre una piacevole nottata nel manicomio
sudicio e schifoso (!!) dormendo su letti infestati da insetti e ratti e ragni
grossi così per iniziare chissà perché l’indomani mattina (!!!), e concludendo
con uno dei peggiori finali che abbia mai visto, un’illogica distruzione totale
di magnifiche scelte visive.
Ebbene sì, accettata la pochezza narrativa
del duo inglese, assorbita la completa mancanza di senso nelle azioni dei
protagonisti e sopportata l’irritante, incessante voce del narratore che
spoilera e racconta laddove non servono parole per capire, La sedia del diavolo
offre una mezzoretta addirittura incredibile. A partire dal violentissimo
congegno che mette in funzione la sedia, una diavoleria tipicamente barkeriana
che ricorda non poco le torture dei Supplizianti, Mason introduce lo spettatore
in una dimensione marcia e confusa, un labirinto di mura decrepite ricoperte di
vermi, una prigione di larve dove bastano poche gocce di sangue, splendidamente
dipinte in spruzzi al rallentatore, per richiamare una divinità lovecraftiana,
un colosso tentacolare affamato ovviamente di carne umana (nessuno spoiler, eh,
che ci sia un bestiozzo ce lo dice e ce lo mostra il narratore sin dai primi
secondi). L’orrore è talmente vivido, nei movimenti imponenti della creatura,
nella spietatezza del suo agire, nell’impossibilità di scampare al suo volere,
che La sedia del diavolo diventa di colpo must see.
Poi torna tutta l’assurdità, i
protagonisti fanno e dicono cose ehm, e si raggiunge un terribile spiegone
finale che in realtà non spiega nulla perché del tutto incongruente. Ma quella
mezzora scarsa, così ricca di spunti e meraviglie del terrore, vale da sola la
visione del film.
pure se non ne parli bene un po' di curiosità me l'hai messa, però per adesso resisto. Quando andrò in crisi di astinenza allora lo cercherò...
RispondiEliminaMa infatti, si può tranquillamente evitare, è che quel mostro lì merita parecchio... magari su youtube c'è un ripassone veloce che inquadra solo quello XD
EliminaMi interessa! (sguardo basito con occhi spalancati) O_O
RispondiElimina:)
:)
EliminaLo ricordo esattamente così.
RispondiEliminaIan