474 pagine, 19 Euro
Se non ci fossero di mezzo losche
operazioni di marketing e truffe camuffate si potrebbe anche ridere di fronte
all’assurdo taglio con cui Mondadori ha suddiviso A Dance of Dragons, perché
con questa seconda parte si nota palesemente come tale scelta abbia distrutto
la precisa costruzione narrativa con cui Martin ha scritto il suo puntuale
migliaio di pagine sulle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Preso così com’è, I
fuochi di Valyria non solo ha davvero poco senso, ma viene spogliato
dell’enorme crescendo atmosferico, viene smorzato della graduale esplosione di
avvenimenti che si annusa, viene insomma brutalmente livellato quando sono
invece gli strati e sottostrati di una trama costituita, mai come in questa
occasione, da minimi particolari a essere protagonisti.
Non si parla di un lavoro perfetto, sono
lontani i bei tempi di guerra dove ogni capitolo riservava un’enorme sorpresa,
ora Martin se la prende comoda e delle mille e passa pagine complessive di A
Dance of Dragons qualcosa poteva sicuramente essere tolto o quanto meno
riformulato – troppi i capitoli con i punti di vista di Jon, Reek e Tyrion, non
sempre fondamentali, quando invece viene lasciato poco spazio, con a malapena
un capitolo, per raccontare avvenimenti di un certo peso. Ne esce quindi quello
che sembra un quadro sbilenco, come sbilenco lo era in fondo il precedente Iguerrieri del ghiaccio, ma è presuntuoso e ridicolo sparlare di un pezzo di
romanzo, una parte centrale che avrebbe un valore estremamente maggiore se
letta dopo quella iniziale (come in tutti i cazzo di libri, d’altronde), e a
confermarlo basti pensare alla potenza visiva e narrativa dell’avanzata
dell’esercito di Stannis, indifferente al freddo e alla neve, di certo uno dei
punti migliori dell’opera.
L’irritazione non è poca, perché la
complessità dell’intreccio perde molto del suo sapore e pare un piatto caldo
lasciato stupidamente raffreddare – succedono molte cose, spesso nascoste nei
dialoghi, o a cui si può risalire da racconti di cavalieri e dicerie altrui, e
pur senza presentare grosse sorprese o novità in quello che è, a conti fatti,
un momento di stallo della guerra dei cinque re più o meno su tutti i fronti,
il mosaico di dettagli pare allo stesso tempo farsi sempre più fitto ma anche
completo, delineando un po’ alla volta le sorti dei vari schieramenti.
E ora aspettiamo il PDF scrauso della
terza parte, dove finalmente ogni cosa troverà una sua destinazione.
proprio ieri ho caricato il trono di spade sul reader e letto qualche pagina... sarà una lunga impresa -.-
RispondiEliminaCosa darei per essere al tuo posto e poter leggere tutto dall'inizio... :)
EliminaFortunatamente io devo ancora leggerlo tutto :) Ahah non vedo l'ora ! Per ora mi sono visto le prime due serie, non volendo aspettare la terza colgo l'occasione per prendere 'sti benedetti romanzi (ovviamente partendo dal primo).
RispondiEliminaE fai bene, d'altronde i libri hanno una visione molto più grande e dettagliata, se ti piace la serie tv non puoi non avere la curiosità di leggerli :D
EliminaIo stavo leggendo Il Regno Dei Lupi quando, molto carinamente, Amazon, nella prima frase della sinossi di questo I Fuochi Di Valyria, ci ha tenuto a farmi sapere chi è che alla fine siede sul trono di spade... Per cui ho mollato tutto. Grazie Amazon, grazie.
RispondiEliminaSono rimasta stupita della volgarità dei termini usati dai traduttori di Martin per descrivere l'atto sessuale fra Qarl e Asha (pag. 30/32). Credo che potessero dire le stesse cose e forse anche meglio, usando termini meno triviali che spero conoscano!
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