Recensione: Livid

By Simone Corà | venerdì 4 maggio 2012 | 08:00


2011, Francia, colore, 93 minuti
Regia: Julien Maury, Alexandre Bustillo
Sceneggiatura: Julien Maury, Alexandre Bustillo

Bisogna dare atto a Maury e Bustillo di essere stati tra i pochi registi europei a resistere alla tentazione a stelle e strisce di un blockbuster facile facile, preferendo una propria ricerca stilistica a un guadagno immorale in terra straniera, ricchezza e fama che avrebbero comodamente potuto raggiungere dirigendo un Halloween II o un remake di Hellraiser, progetti accantonati per dare alla luce questa loro nuova creatura, Livid. Certo, per me i complimenti ai due francesi terribili finiscono qui, ma onore alle loro scelte e, soprattutto, alla capacità di saper cambiare, di evolversi, orientandosi a sorpresa su una fiaba dark dopo aver versato secchiate di sangue con l’ultragore e inutile A l’intérieur.

Raffinata ed elegante, la messinscena di Livid introduce con pacatezza nella storia, accompagnando atmosfere malinconiche ad arpeggi pianistici con una cappa di triste silenzio, sfondo ideale per raccontare della giovane Lucy, neoinfermiera alle prese con i suoi primi pazienti, tra cui una vecchiaccia in fin di vita che vive nello sfarzo polveroso di una magione gigantesca. Alla violenza inaudita del loro film precedente, i due registi replicano ora con estrema delicatezza, una pulizia e una cura visiva che sembrano quasi prendere per mano lo spettatore, invitandolo con dialoghi concreti e realistici all’interno della vicenda. Vicenda che, però, dopo questi ottimi dieci minuti, tarda fin troppo a iniziare.

La necessità di porre basi solide alla storia, curando i tre protagonisti e i loro intrecci psicologici, rallenta eccessivamente la pellicola, costringendo presto a una sofferta visione aspettando che succeda qualcosa. Il dialogare tra i personaggi e l’emersione progressiva dei loro caratteri non c’entrano il bersaglio come sperato, non c’è trasporto nel presentarli e nel raccontarli, quanto si dicono evapora subito in un soffio di parole inutili e distanti, e si finisce per boccheggiare per qualcosa tipo tre quarti d’ora, nella speranza che questi tre disgraziati mettano a punto il piano per entrare nel villone della vecchia moribonda di cui sopra e rubare cose, insomma, è una vecchia attaccata al respiratore e basterebbe, che so, entrare in casa e rubare tutto, e invece loro devono perderci una notte e mollarsi e poi rimettersi insieme e poi attraversare un bosco che fa molto fiaba dark e quando finalmente entrano scoprono che dentro ci sono ovviamente cose brutte.

Se nella prima parte la pellicola è fortemente annacquata, nella seconda Livid si abbandona a un totale non-sense, utile più che altro a rievocare atmosfere argentiniane (Suspiria è tacitamente citato ovunque, dalla casa nel bosco alla danza) con un gusto gotico che, ahimè, è sempre fuori fuoco. Possono piacere alcune parentesi angosciose (le stanze da cui scompaiono le porte) o immagini di una straordinaria bellezza poetica (quando la bambina esce dalla casa, oppure il finale), ma sono solamente istantanee di irrisoria durata, perché in generale Livid si accartoccia su se stesso nel tentativo di mettere insieme lunghi flashback vintage con improvvisi squarci d’orrore, sporcando quindi la fiaba (la madre-insegnante cattiva, la bambina incompresa, la natura mostruosa impossibile da controllare) di tinte belle rosse, dove rivediamo i Maury e Bustillo di un tempo attraverso mascelle strappate e forbici, strumento di morte a cui sembrano particolarmente legati, un po’ ovunque.

Ed è ancora lo sbilanciamento a danneggiare il film, una mancanza di equilibrio logico che lo sostenga, perché è difficile trovare legami assennati in quanto succede nella seconda parte – confusa, caotica, inutilmente e gratuitamente brutale, priva di una reale direzione come testimonia la lunghissima coda, che pare trascinare la pellicola quasi volesse raggiungere disperatamente i canonici 90 minuti. Vengono a mancare i sussulti, gli snodi, qualsiasi tipo di tensione, tutto viene appiattito da un immotivato disordine narrativo che mostra l’incertezza del duo francese, probabilmente un poco a disagio nel dirigere qualcosa che non siano budella strappate a mani nude.

A questo punto, erano meglio Halloween II e il remake di Hellrasier.   

14 commenti:

  1. eh eh anche io ho notato una certa mania riguardante le forbici dopo quelle indimenticabili di A L'interieur. A me Livid è piaciuto abbastanza, sicuramente un passo indietro rispetto al loro esordio ma non è da tutti avventurarsi nel genere della fiaba dark gotica con tutto la loro visionarietà che emerge soprattutto nella parte dentro la casa.A me è piaciuto poco il finale un po' troppo consolatorio per i miei gusti.

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    1. Le forbici sono ormai il loro trademark. ;)
      Per il resto, boh, A l'interieur, a ripensarci dopo qualche anno, lo trovo gratuito e immotivato, pura pornografia della violenza, con una trama troppo esile per giustificare il tutto. Questo Livid, boh, ha alcuni momenti splendidi, ma in generale mi è sembrato molto noioso e malmesso... Vedremo cosa faranno col terzo film. :)

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  2. Nonostante ne parli in maniera non troppo lusighiera, questo è un film che ho aspettato tanto ma che devo ancora riuscire a vedere. Per lo meno da ora non avrò troppe aspettative.

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    1. Pur non avendo apprezzato del tutto A l'interieur, aspettavo questo film anch'io, curioso di vedere quanto estremi sarebbero stati stavolta i due macellai. E invece...

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  3. Ti ringrazio molto per questa recensione. Quest'ultimo film del duo Maury-Bustillo (non so perchè) non mi attraeva particolarmente, pur essendo molto curioso di saperne di più. Tu lo tratteggi secondo linee che anch'io mi ero immaginate un pò polverose e stanche, almeno rispetto al loro "A l'interieur", che io tuttavia non ho trovato "inutile", ma magari un pò troppo iperbolico e autocompiaciuto (soprattutto nella parte finale).A presto.

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    1. Guarda, lo trovo inutile adesso, a qualche anno di distanza, a suo tempo ha avuto sicuramente una qualche importanza (nessuno si era spinto così in là con la violenza in un certo cinema di "massa", se vogliamo chiamarlo così). Questo Livid invece è proprio evitabile. :)

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  4. scaricai lo schiacciaporci,ma invece del mitico racconto:il nulla.MA COME?MA CHI?MA SOPRATUTTO:MA CHE CAZZO?
    non leggo epub diomandonna e gli angeli di dolcegabbana in colonna!

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    1. E ci hai anche ragione, scemo io che l'ho dato per scontato sull'altro post. Basta che scarichi questo programma, CALIBRE: tra le varie cose, puoi leggerti un epub tranquillamente su schermo. :)

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  5. Non sono molto d'accordo... ;)
    Non è un capolavoro, ammettiamolo, ma l'ho trovato piuttosto ben fatto e i personaggi sono ottimamente delineati.
    Io lo considero, pur non arrivando assolutamente a quei livelli, un mix molto light tra "lasciami entrare"+"Martyrs"+"Innskeepers".
    Azzeccatissima, IMHO, la scelta del cast quasi totalmente femminile.
    Ho amato alla follia A l'interieur e questo Livid non ci azzecca proprio nulla. Ma non avevi detto proprio tu, nella vecchia rece, che ormai il torture era al capolinea!? XD. Dai, ci hanno provato...

    ps: domani mi compro uno schiacciaporci, mi auguro che il tuo manuale sia ben fatto! :)

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    1. Ma infatti io li apprezzo per aver cambiato totalmente genere, diciamo che è l'unica cosa che mi è piaciuta di questo film. XD

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  6. Finale fiabesco (e non è un complimento), nell'insieme non male e buoni i primi 40 minuti. Vale la pena guardarlo.

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    1. Ecco, l'immagine fiabesca del finale è molto bella, come varie intuizioni visive qua e là, ma il lungo finale, in sé, io l'ho trovato abbastanza insensato. Come buona parte del film... :-p

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  7. bhe... devo dire che non mi aspettavo che fosse così. non è un brutto film secondo me... il problema è che troppe cose restano insolute, tra zombi ed accenni steampunk ti perdi facilmente ma... oddio, quel finale da favoletta è il vero pugno in faccia in senso negativo... poi molti hanno citato argento e anche tu a quanto leggo, ma largento dei bei tempi non avrebbe chiuso un film in quel modo rassicurante neanche sotto minaccia secondo me :)

    a confronto inside è un capolavoro... ad avercene di registi horror con idee cosi"

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    1. Sicuramente sono autori con idee e buone ambizioni visive, Inside non mi è piaciuto ma aveva un suo perché, Livid mi ha fatto schifo eppure sono registi da tenere d'occhio comunque, credo prima o poi riusciranno a centrare un bersaglio :)

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