Regia: Josh Trank
Sceneggiatura: Max Landis
Siamo soffocati da eroi in calzamaglia che
svolazzano banalmente ovunque, e io con il cinema supereroistico sono da molto
tempo ai ferri corti. Non trovo idee piacevoli, né un minimo di curiosità che
spinga alla visione, in questi impianti narrativi sempre identici, perennemente
ancorati a soluzioni stanche, vuote e mascherate soltanto dagli effetti
speciali. Ancora peggio tocca dire delle simil-parodie, delle celebrazioni
palestrate piegate però all’ironia con cui scherzare sui tanti cliché, da
Kick-Ass a Misfits ho fatto grandi sbadigli e piegato con forza le sopracciglia
cercando invano di stare sveglio. E adesso arriva questo Chronicle, un
mockumentary su un trio di teen con i superpowers, per di più creato da un duo
di giovinastri (entrambi classe 1985) al loro esordio su grande schermo, premesse
quindi poco sfiziose per quello che, a sorpresa, si rivela invece un prodotto
molto interessante.
Non è la storia a ribaltare il pregiudizio
iniziale, né un qualche originale uso degli fx o una regia che si allontani dal
manierismo documentaristico, a giudicare da tali elementi avremo invero a che
fare con un’opera fin troppo nella norma, una classica storia di amicizia, rivalità
e rivalsa che rispetta molti dei luoghi comuni. Ma è proprio nella gestione
della semplicità narrativa, dai personaggi agli eventi clou, che Chronicle, in
un campo tanto minato, quasi compie il miracolo: la naturalezza giovanile dei
tre protagonisti è delineata con cura, sia nella scherzosa way of life della
prima parte (che contiene probabilmente i momenti migliori del film, quelli più
sinceri e credibili) che nel crescendo drammatico di incomprensioni e asperità,
e tale bontà psicologica permette di immedesimarsi nella realtà di questi tre
ragazzi normali che, un giorno come un altro, si ritrovano a possedere enormi
poteri telecinetici.
Nessuna esagerazione adolescenziale nei
momenti festosi, nessun furbo ammiccamento sessuale, zero ironia alcolica con
cui far scontrare i winner e i loser della scuola, solo un buon intreccio di
personalità che, sarà forse la povertà psicologica del cinema supereroistico
(soprattutto quello più easy e comico), tiene botta dando solida base a
motivazioni, domande, perplessità, puro istinto e quanto possa passare per la
testa di un branco di sedicenni.
Chronicle scivola poi via in una fragorosa
e gustosissima battaglia finale, dove le similitudini con Akira si sprecano in
maniera piuttosto palese, d’altronde, spogliato della sua enorme complessità
strutturale il capolavoro di Otomo assomiglia fin troppo a quanto creato dal
duo Trank/Landis. Inutile però voler fare i pignoli, Chronicle si regge in
piedi da solo anche grazie a una manciata di momenti davvero riusciti, come la
surfata tra le nuvole e l’aggressione ai drogatelli, scene che forse da sole
valgono la visione.
Come ho scritto nella mia recensione qui: http://psicheetechne.blogspot.it/2012/02/chronicle-di-josh-trank-2011.html, il film non mi ha entusiasmato troppo, sebbene Trank ce la metta tutta sul piano registico, a generare un clima molto realistico. A mio avviso il problema di "Chronicle" è la solita tecnica "mocku" che ci ha un pò stufato, ahimè.
RispondiEliminaSicuramente, il mockumentary è ormai uno stratagemma stra abusato e non sempre convincente, qui però l'ho trovato tutto sommato ben reso - a parte un paio di momenti poco credibili, solite cose di inquadrature impossibili perché che impugna la telecamera pare avercela incollata alle mani anche quando sta tipo precipitando da diecimila metri.
EliminaPiù che la regia, quindi, come scrivo, è stata la sceneggiatura a essermi piaciuta molto, e quasi da sola dà forza all'intero film. :)
Come già sai, ho adorato la parte tecnica e i momenti che anche tu citi, nonostante la seconda parte sia più debole della prima.
RispondiEliminaDi sicuro, un buon inizio per due ragazzi - Trank e Landis Jr - dal futuro assicurato.
E vedremo come se la caveranno in futuro. :)
EliminaL'ho visto ieri sera su consiglio di Psiche. Buona regia, buoni i personaggi. Qualche stereotipata di troppo ma convincente l'assieme.
RispondiEliminaA me il mocku piace parecchio ma come dissi per "Trollhunter" non mi piace quando il suo utilizzo è inutile ai fini della storia. Non ho mica capito che senso ci ha dentro chronicles... ???
La battaglia finale è Otomizzata a "sborabaeòn", però bella da morire.
Sufficienza piena, dai!
Concordo con te, se non è ai fini della storia, o per qualche trovata narrativa, il mockumentary ha poco senso, e qui effettivamente ne ha poco, ma tutto sommato non mi ha infastidito (come invece, che so, in Cloverfield).
Elimina(Però in Trollhunter era giustificato eccome, dovevano fare una tesi universitaria :-p)
bah, film carino, però misfits e kick-ass sono di un livello parecchio superiore! :)
RispondiEliminaEh, lo so, sono piaciuti a tutti ma io proprio, boh, soporiferi banali e privi di qualsiasi spessore, non li ho proprio sopportati...
EliminaHo trovato Kick-Ass insipido e confuso, e di una noia quasi mortale.
EliminaChronicle non mi attirava per nulla - che ormai di 'sti supereroi non se ne può più - però la tua recensione gli ha fatto guadagnare qualche punto.
'mo vedo se faccio ancora in tempo ad andare a vederlo al cinema.
Vai vai! :D
Eliminakick ass mi ha divertito a tratti ma non mi ha entusiasmato...siamo alla sufficienza stiracchiata...Chronicle mi è piaciuto un po' di più...
RispondiEliminaIo Kick-ass proprio non l'ho digerito: al di là della simpatia iniziale per il protagonista sfigato e per la presenza di MacLovin l'ho trovato composto da una serie di cliché insopportabili, alcuni addirittura offensivi da quanto sono maltrattati. Chronicle invece è proprio caruccio e per quanto anche questo sia bene o male una serie di luoghi comuni me lo sono proprio goduto. :)
Eliminal'ho segnato.Ora son in un periodo di riscoperta dei film Amicus e del mio amatissimo cinema militante italiano degli anni 60/70.Nondimeno troverò tempo e spazio per questa pellicola ciao!
RispondiEliminaBravo :)
EliminaIl film non è male, il progetto è anche originale rispetto ai classici film di supereroi, i protagonisti sono persone normali che acquistano super poteri, e per una volta si sottolinea il fatto di come questi superpoteri possono sconvolgere la vita, il duello finale è da antologia :)
RispondiEliminaInfatti, è proprio la "normalità", se così vogliamo chiamarla, che dà valore a un film altrimenti uguale a mille altri. :)
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