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Recensione: Hatchet II

By Simone Corà | venerdì 8 luglio 2011 | 08:00

2010, USA, colore, 85 minuti
Regia: Adam Green
Sceneggiatura: Adam Green

Era inevitabile che Adam Green tornasse a coccolare la sua indiavolata creatura, troppo gozzo il piatto preparato nel 2006 con Hatchet per non farne un sequel che, per quanto minore all’originale, monopolizza sin dalle prime scene qualsiasi porcata citazionista/parodistica uscita negli ultimi tempi (ehm… Scream 4?) e, pur deridendolo in ogni singolo fotogramma, supera paradossalmente ogni tentativo di revival slasher (ehm… San Valentino di Sangue?). Con il secondo capitolo Green perde quindi il miracoloso effetto sorpresa innescato con il capostipite, e probabilmente gioca male qualche carta puntando troppo su una sicurezza narrativa/registica che si inala a pieni polmoni, ma per quanto Hatchet II sia grossomodo un film copia incollato, nulla in più si chiedeva a tale operazione, che svecchia miti e cliché sfruttandoli a piene mani e tingendoli in tinozze colme di sangue.

Sul lato parodistico Hatchet II è infatti è una gradevolissima visione, permessa da un sobrio tocco umoristico, mai esagerato o volgare (benché siano presenti numerosi nudi gratuiti, necessario aggancio al genere), addirittura elegante per quanto un simile termine possa apparire fuori posto in uno slasher. Lunghi dialoghi supportati da caratterizzazioni mirate creano in pochi scambi di battute un buon terreno su cui giocare anche solo con pochi cenni, senza per forza ricorrere a gonfiature demenziali che snaturerebbero l’attenta ironia.

Abbondante e disgustosa, forse anche più del primo capitolo, la natura splatter di Hatchet II: tra intestini usati per strangolare, scarnificazioni al volo e mandibole strappate, il livello di emoglobina versato è spesso impressionante anche perché spesso ingiustificato (vedi le vere e proprie secchiate di sangue lanciate addosso agli alberi), spremuto appunto per ingigantire comicamente la componente brutale del genere, incentrata chiaramente sugli omicidi dei protagonisti per mano del killer/mostro di turno (in questo caso il simpatico, deforme e immortale Victor Crowley), con morti assurde e intricate.

Dispiace un po’, quindi, che Green non graffi sempre con la stessa intensità, ma si adagi appunto su una certa comodità espositiva linearizzando eccessivamente la pellicola con i vari protagonisti che letteralmente si siedono nella palude, quasi aspettassero senza fare fatica che il mostro passi a scorticarli/sventrarli/massacrarli. Nella sua semplicità, la trama di Hatchet II si rivelerebbe infatti essenziale ed efficace anche nelle piccole incongruenze, con questo squadrone d’assalto che mette a setaccio la palude per uccidere lo sgorbio gigante, reo di aver ammazzato i protagonisti del primo episodio, ma una maggior completezza nel delineare cause ed effetto avrebbe saldato i due aspetti della pellicola, creandone una mistura d’acciaio forse anche più riuscita e vincente del capitolo precedente.

Per ora, aspettando il probabile terzo capitolo, è solo un buon sequel.

Recensione di Hatchet>>>

9 commenti:

  1. buon giorno Simone, bella questa recensione, sono film che fino a poco tempo fa adoravo ma perdono drammaticamente il confronto con l'originale, per cui li lascio a chi ha voglia di farsi 4 risate ;)

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  2. Il primo Hatchett era anche carino, ma come ben sai non è che ami molto i sequel, quindi non è che mi fidi poi molto di guardarlo. Magari lo destino ad una di quelle serate a pizza e fichi.

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  3. @ liber@: capisco quello che dici, però il bello di un film come Hatchet, e pochi altri titoli, è di non essere assolutamente demenziali, e di non usare i topoi del genere per farne soltanto scene comiche. Hatchet, così come questo sequel, è un vero e proprio slasher/horror con un quintale di ironia intelligente, che scherza sul genere con gli stessi mezzi del genere. :)

    @ Nick: a me i sequel piacciono. E per una di quelle serate Hatchet II ci sta di sicuro. :)

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  4. ahahah! e nella locandina ce stanno due accett'!

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  5. Ti dirò, io sono rimasto deluso da una doppietta che era stata più che pubblicizzata, ma ho preferito questo al primo!

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  6. Il secondo non l'ho visto dopo aver visto la porcata che era il primo. Non ti è piaciuto accett!??!? No, mi ha fatto proprio schifo... ;) e quindi non ho mai preso in considerazione il 2.
    Però Green è un grande e con Frozen è riuscito a stupirmi.
    E pensa che i film cazzonissimi sono il mio pane... però qui puzza troppo di "guardate quanto bravo sono a cazzeggiare!". Ce ne sono di miglori... IMHO...

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  7. @ Eddy: Ma come ha fatto a non piacerti, è una perla! Personaggi, dialoghi, ironia, presa in giro del genere... C'è tutto! Riguardalo subito! :)

    @ Mr Ford: come dicevo più sopra, per me il primo è un gioiellino, per inventiva e umorismo. Probabilmente il sequel è scritto meglio e avrebbe personaggi meglio assortiti, ma non è ben valorizzato in tutti i suoi aspetti.

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  8. Mi fa piacere che anche tu hai avuto modo di vederlo! Siamo sulla stessa linea di pensiero solo che tu sei riuscito a spiegare molto meglio di me perchè questo sequel perde un po' della magia del primo! Come hai detto tu il gruppo per uccidere Victor sembra essere stato messo su a casaccio e non si simpatizza granchè con i nuovi personaggi abbastanza anonimi e rozzi. Nel primo c'era più coinvolgimento perchè si teneva davvero a cuore la sorte di Joel David Moore e Tamara Feldman, di cui si sente abbastanza la mancanza. La Harris non è male ma non mi ha convinto molto nel suo ruolo, era meno sentito rispetto all'originale :(

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  9. Verissimo, infatti è questo il punto più debole del film, il forse unico difetto, però grosso, che lo rende meno tosto del primo. Che poi a me i personaggi, presi singolarmente, non sono dispiaciuti, è proprio il loro ruolo a essere abbastanza piatto, in quanto, oltre a morire, non fanno nient'altro. :)

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