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Recensione: La lunga strada della vendetta, di Joe R. Lansdale

By Simone Corà | giovedì 28 aprile 2011 | 08:00

Edizioni BD, 2007
246 pagine, 12,50 euro
ISBN 9788861230637

Non nuovo al puro, gustoso divertissment, e con una mai velata ammirazione per il più cupo dei supereroi, era inevitabile che, prima o poi, Joe R. Lansdale scrivesse un romanzo dedicato a Batman, e La lunga strada della vendetta, per quanto non venga mai meno alla mera natura d’intrattenimento e a una lettura sempre easy e avvincente, è una delle migliori opere recenti del prolifico autore texano, che in più di un’occasione si era mostrato lievemente sottotono. Con un cast stracolmo di personaggi, tutti mediamente ben caratterizzati, e una miriade di punti di vista che si intercambiano e interlacciano l’uno con l’altro per costruire una storia che, curiosamente e goduriosamente, non sembra mai cominciare, le prime parole sono sfruttate per una tragicomica, squisita descrizione del risveglio di un uomo che si ritrova una gamba in meno rispetto a quando si era addormentato. E basterebbe questo per dirsi, mentre ci si strofinano le mani, okay, questo sì che è Lansdale.

Quanto segue è una rocambolesca indagine riguardante una serie di omicidi compiuti, a quanto sembra, da un’automobile che non rispetta le leggi della gravità, ma tra nuovi morti, stralunate teorie investigative, aggeggi supertecnologici e una costruzione a scatole cinesi che non impiega, in fondo, molto tempo prima di arrivare al nocciolo, la trama diventa presto contorno più o meno irrilevante per quello che è il vero aspetto di pregio del romanzo: lo stile lansdaleiano, davvero vigoroso e in forma. Per quanto meno volgare e zozzo di certo suo materiale passato, il gran gusto lessicale, i personaggi tratteggiati in poche parole eppure meravigliosi e tridimensionali, i dialoghi brillanti e spesso esilaranti (incontenibili, come il fumetto vuole, le tonnellate di sarcasmo nascoste nella quiete vocale di Alfred), e le metafore articolate e colorite faranno amare questo libricino (250 pagine ma con un’impaginazione furbetta e interlinee grosse così) a qualunque ammiratore di Lansdale, interessato a Batman o meno.

Gli interventi soprannaturali disseminati nella storia trovano in conclusione l’unico, per quanto succulento, epilogo possibile, aspetto che forse ammorbidisce la carica inspiegabile mostrata fino a questo punto, ma l’atipica scazzottata finale è un momento di eccellenti descrizioni e grande agilità narrativa.

Come Assassini nella Jungla, con protagonista Tarzan, anche La lunga strada della vendetta si trova un po’ ovunque a metà prezzo, si legge benissimo e diverte quanto basta, e, se vi piace Lansdale, non leggerlo, in fondo, sarebbe un gran peccato.

5 commenti:

  1. Pensa che ce l'ho dal 2008 in libreria e non mi ricordavo più... grazie per il memo!
    P.S.: Lansdale è una meraviglia anche quando scrive da culo, pensa quando è ispirato...

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  2. ma in realtà non mi pare che sia così "recente" ma non ricordo bene
    comunque sì
    molto easy ma godereccio
    poi la personalità di batman spicca un sacco, soprattutto la sua umanità
    e Alfred è figherrimo
    sì sì
    bello dai
    me lo ricordo con piacere :)

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  3. @ Eddy: però meglio quando è ispirato, va', che quando scrive da culo fa robacce come Laggiù nel profondo :)

    @ Gelo: è del 2007 ma tratto da una sceneggiatura di un fumetto dei primi anni 90. :)

    Secondo me questo Batman è un po' il personaggio minore, proprio perché la sua umanità è una cosa un poco banale, però Alfred grandissimo!

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  4. anche io l'ho trovato insieme a Assassini nella Giungla a metà prezzo :-) e anche a me è piaciuto, mi sono divertita molto leggendolo.
    Quando non so più che leggere pesco da Lansdale, e vado sul sicuro.
    ciao!

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  5. Tanto ha scritto un milione di libri, tutti più o meno belli e/o simpatici, e le scorte non finiranno mai. :)

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