Regia: Matthew Vaughn
Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Jane Goldman
Grande appassionato di fumetti, il giovane Dave ha due soli amici e nessun successo con le ragazze. Deciso a fare qualcosa, a lasciare il segno, inventa e indossa uno sgangherato costume da supereroe, e diventa Kick-Ass, protettore dei più deboli. Combattere il crimine non è però impresa facile, soprattutto se non si ha alcun super potere, ma presto Dave/Kick-Ass, diventato quasi per sbaglio nome chiacchieratissimo in tutto il mondo, conosce altri finti supereroi che, come lui, combattono il male…
Salutato come stupefacente novità nel mondo dei supereroi in celluloide, nonché freschissima commedia per la sua proverbiale scorrettezza, Kick-Ass aveva molte, molte carte, o meglio, dato il contesto, tonnellate di armi e mosse segrete da giocare, ma il pessimo, urticante lavoro confezionato da Matthew Vaughn e Jane Goldman sulla base del fumetto, abbastanza sfigurato, di Mark Millar e John Romita jr., è ennesimo segnale di una certa, superficiale, irritante volgarità tipicamente statunitense.
Tolti i 15 minuti iniziali, dove le stralunate peripezie tragicomiche di Dave, nella loro obliqua e dolorosa avanzata, strappano ben più di un sorriso per l’imprevedibile cattiveria, Kick-Ass si trasforma presto nell’ennesimo, qualsiasi teen movie nonostante voglia considerarsi, o forse venga considerato da chi ne ha trovato qualcosa di buono, come l’anticristo di questo odioso filone cinematografico. Niente, niente di nuovo in questa lunghissima e sfiancante serie di combattimenti mal strutturata e maldestramente sceneggiata, ma soltanto le consuete, offensive frivolezze adolescenziali, perennemente incentrate sull’unica vera figura femminile, la graziosa Lindsay Fonseca che, da stupida chick qual è, fa volontariato in un centro di scambio siringhe (!!!), si innamora di un negrone spacciatore, si confida con Dave che si finge gay e si spalmano reciprocamente la crema sui corpi ignudi e lui manco un minimo di eccitazione, si innamora di Dave anche se l’ha presa in giro sino a ora e tutti lo prendono in giro ed è tipo il più sfigato del pianeta e lei addirittura lo premia andando a trombare nella spazzatura (!!!) in una delle scene più fastidiose e fintopornografiche che mi sia mai capitato di vedere.
Togliamo allora l’insignificante spunto principale, lasciamo per un istante perdere la palese povertà, la totale mancanza di spessore, ma anche concentrarsi sugli altri aspetti di Kick-Ass è impresa mortificante. Il trascurato, comodo copione offre monoblocchi dialogici che lasciano perplessi per la mancanza di verve comica nella prima parte, e per la totale assenza di credibilità drammatica nella seconda, rivelandosi soltanto noiose, telefonatissime pause tra un combattimento e l’altro anche quando cercano trovate un po’ insolite (strutturalmente tremendo l’intermezzo fumettoso). Diamo a Cesare quel che è di Cesare, parlare male del lavoro registico di Matthew Vaughn sarebbe disonesto, splendida infatti la sua sicurezza visiva sia nell’assenza di vari virtuosisimi inutili come bullet-time e ralenti assortiti, sia nel controllo dei tecnicismi (la sequenza in first person shooter), ma anche gli scontri alimentano gli sbadigli quando si susseguono per quasi due ore senza mai variare la sostanza né, in fondo, essere pienamente giustificati (l’“incontro” tra Kick-Ass e Hit-Girl) o vagamente verosimili (la totale, assurda goffaggine mafiosa nella carneficina finale, priva del minimo apporto comica per motivarla).
La tanto sbandierata scorrettezza è individuabile nel sangue versato, piuttosto generoso e atipico per quella che è sostanzialmente una commedia, e nei vari massacri compiuti dalla giovanissima Hit-Girl, ma è cosa che presto svanisce, sotterrata dall’anonimato generale di un protagonista odioso nel suo assoluto stereotipo, di una manciata di comprimari tratteggiati approssimativamente e che si rivelano essere soltanto bombe inesplose (lo pseduo-Batman Nicholas Cage e Chloe “Hit-Girl” Moretz), di un parco di cattivi talmente scoloriti nella loro parodistica mafiosità da non possedere nemmeno un necessario grammo di carisma (inguardabile il boss, penoso il braccio destro), e in generale di un film che ricicla, camuffandola male, la più trita delle storiacce adolescenziali in cui lui nerd diventa fico e conquista lei e giù a limonare duro.
Tra le più brutte, scontate, soporifere e sopravvalutate pellicole del decennio, è quantomeno divertente constatare che Kick-Ass, di kick ass, non ha veramente nulla, ma speriamo si riveli trampolino di lancio per la faccia meno cinematografica della storia, l’irresistibile Christopher “MacLovin” Mintz-Plasse, che dovete iniziare ad amare TUTTI.
Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Jane Goldman
Grande appassionato di fumetti, il giovane Dave ha due soli amici e nessun successo con le ragazze. Deciso a fare qualcosa, a lasciare il segno, inventa e indossa uno sgangherato costume da supereroe, e diventa Kick-Ass, protettore dei più deboli. Combattere il crimine non è però impresa facile, soprattutto se non si ha alcun super potere, ma presto Dave/Kick-Ass, diventato quasi per sbaglio nome chiacchieratissimo in tutto il mondo, conosce altri finti supereroi che, come lui, combattono il male…
Salutato come stupefacente novità nel mondo dei supereroi in celluloide, nonché freschissima commedia per la sua proverbiale scorrettezza, Kick-Ass aveva molte, molte carte, o meglio, dato il contesto, tonnellate di armi e mosse segrete da giocare, ma il pessimo, urticante lavoro confezionato da Matthew Vaughn e Jane Goldman sulla base del fumetto, abbastanza sfigurato, di Mark Millar e John Romita jr., è ennesimo segnale di una certa, superficiale, irritante volgarità tipicamente statunitense.
Tolti i 15 minuti iniziali, dove le stralunate peripezie tragicomiche di Dave, nella loro obliqua e dolorosa avanzata, strappano ben più di un sorriso per l’imprevedibile cattiveria, Kick-Ass si trasforma presto nell’ennesimo, qualsiasi teen movie nonostante voglia considerarsi, o forse venga considerato da chi ne ha trovato qualcosa di buono, come l’anticristo di questo odioso filone cinematografico. Niente, niente di nuovo in questa lunghissima e sfiancante serie di combattimenti mal strutturata e maldestramente sceneggiata, ma soltanto le consuete, offensive frivolezze adolescenziali, perennemente incentrate sull’unica vera figura femminile, la graziosa Lindsay Fonseca che, da stupida chick qual è, fa volontariato in un centro di scambio siringhe (!!!), si innamora di un negrone spacciatore, si confida con Dave che si finge gay e si spalmano reciprocamente la crema sui corpi ignudi e lui manco un minimo di eccitazione, si innamora di Dave anche se l’ha presa in giro sino a ora e tutti lo prendono in giro ed è tipo il più sfigato del pianeta e lei addirittura lo premia andando a trombare nella spazzatura (!!!) in una delle scene più fastidiose e fintopornografiche che mi sia mai capitato di vedere.
Togliamo allora l’insignificante spunto principale, lasciamo per un istante perdere la palese povertà, la totale mancanza di spessore, ma anche concentrarsi sugli altri aspetti di Kick-Ass è impresa mortificante. Il trascurato, comodo copione offre monoblocchi dialogici che lasciano perplessi per la mancanza di verve comica nella prima parte, e per la totale assenza di credibilità drammatica nella seconda, rivelandosi soltanto noiose, telefonatissime pause tra un combattimento e l’altro anche quando cercano trovate un po’ insolite (strutturalmente tremendo l’intermezzo fumettoso). Diamo a Cesare quel che è di Cesare, parlare male del lavoro registico di Matthew Vaughn sarebbe disonesto, splendida infatti la sua sicurezza visiva sia nell’assenza di vari virtuosisimi inutili come bullet-time e ralenti assortiti, sia nel controllo dei tecnicismi (la sequenza in first person shooter), ma anche gli scontri alimentano gli sbadigli quando si susseguono per quasi due ore senza mai variare la sostanza né, in fondo, essere pienamente giustificati (l’“incontro” tra Kick-Ass e Hit-Girl) o vagamente verosimili (la totale, assurda goffaggine mafiosa nella carneficina finale, priva del minimo apporto comica per motivarla).
La tanto sbandierata scorrettezza è individuabile nel sangue versato, piuttosto generoso e atipico per quella che è sostanzialmente una commedia, e nei vari massacri compiuti dalla giovanissima Hit-Girl, ma è cosa che presto svanisce, sotterrata dall’anonimato generale di un protagonista odioso nel suo assoluto stereotipo, di una manciata di comprimari tratteggiati approssimativamente e che si rivelano essere soltanto bombe inesplose (lo pseduo-Batman Nicholas Cage e Chloe “Hit-Girl” Moretz), di un parco di cattivi talmente scoloriti nella loro parodistica mafiosità da non possedere nemmeno un necessario grammo di carisma (inguardabile il boss, penoso il braccio destro), e in generale di un film che ricicla, camuffandola male, la più trita delle storiacce adolescenziali in cui lui nerd diventa fico e conquista lei e giù a limonare duro.
Tra le più brutte, scontate, soporifere e sopravvalutate pellicole del decennio, è quantomeno divertente constatare che Kick-Ass, di kick ass, non ha veramente nulla, ma speriamo si riveli trampolino di lancio per la faccia meno cinematografica della storia, l’irresistibile Christopher “MacLovin” Mintz-Plasse, che dovete iniziare ad amare TUTTI.
aspettavo il tuo competente giudizio. ;-)
RispondiEliminaio di fumetti non so nulla, lo guarderò come film e basta, senza confronti, ma pareri come il tuo m'interessano.
MacLovin rules, sempre.
RispondiEliminaMa Kick-ass è una ficata, specie considerato il genere supereroico che, tolto Nolan, ultimamente non è che stia regalando proprio grandi perle!
non ho nessuna familiarità col fumetto, ma il film a me è piacicchiato.
RispondiEliminaanch'io avrei evitato di indugiare sulla fighetta di turno di cui si innamora, e nella scena in camera di lei avevo tanto sperato che lo mandasse seriamente in culo, ma per il resto mi è sembrato guardabile.
in ogni caso meglio la prima parte, con i suoi primi maldestri scontri, che la seconda in cui iniziano a volare pallottole e bazooka.
Si chiama erezione comunque, Corà.
RispondiEliminaMadonnasaura!
Fumetto e film sono molto diversi, eppure anche a me la versione cinematografica non è dispiaciuta più di tanto, anzi.
RispondiEliminaCerto, il paragone è impietoso. Secondo me occorre vedere il film come prodotto a se stante.
Ma io non ho letto il fumetto (è scritto anche su Wikipedia che il film è abbastanza diverso), il film mi ha fatto schifo, schifo, schifo, per la banalità, per la noia, per la superficialità, per dialoghi orribili e personaggi abusatissimi, per questa ostentata cattiveria quando in realtà è tutto all'acqua di rose perché i film americani non sanno rischiare, non sanno giocarci su, è tutto così telefonato e prevedibile che, boh, sbadigli e sofferenza dopo 20 minuti. :)
RispondiEliminaAzz... se parliamo male (giustamente, eh!) dei film americani che non sanno rischiare, cosa possiamo dire di quelli italiani?
RispondiEliminaUn Kick-Ass qualunque appare come il nuovo Via col vento , se confrontato con una qualunque pellicola italiota :-P
Io il fumetto non l'ho letto.
RispondiEliminaMa a me è sembrata voluta una certa leggerezza cazzara dell'opera. È visto con questa ottica, il film non mi è dispiaciuto affatto.
E sulle scene di lotta non sono affatto concorde. Specialmente Dad vs mafiosi. Le ho trovate rozze, sporche, ironiche, interessanti, e proprio per questo molto godibili; a differenza di altre cento scene viste al cinema limate e perfette, ma di una noia mortale e copiate da altri mille film.
Non è un capolavoro, concordo. Ma io mi sono divertito molto. Boh, sarà una questione di accordo, stato d'animo o di aspettative.
Boh, boh, boh! :)
Io ho trovato solo noia, noia nel rappresentare i buoni, noia nel rappresentare i cattivi, noia nel tratteggiare una storia cazzara, certo, ma così scontata da uccidere all'istante.
RispondiEliminaChe i combattimenti siano piacevoli da vedere non si discute, ma che il film sia fatto solo di questi, e per due ore filate, senza niente di niente di niente in mezzo (che questo non vuol dire che ci debbano essere messaggi, profondità e chissà che robe, ma un minimo di sostanza, questo sì), boh, a me ha fatto solo sbadigliare. :)