Paranormal Activity 2

By Simone Corà | mercoledì 22 dicembre 2010 | 13:00

2010, USA, colore, 91 minuti
Regia: Tod Williams
Sceneggiatura: Michael R. Perry, Christopher B. Landon, Tom Pabst

Due mesi prima dei fatti raccontati in Paranormal Activity, i coniugi Dan e Kristi, con la figlia di lui Alli, vivono in una lussuosa villa, due piani, stanze enormi, piscina. Al rientro dalle vacanze, la casa sembra essere stata svaligiata, i mobili sono ribaltati, il disordine regna sovrano, ma soldi e averi sono al loro posto. È l’inizio dell’orrore: un’entità ultraterrena perseguita infatti Kristi…

Sono molto debole al fascino sinistro dei mockumentary, e credo che per inquietare, ancora prima di spaventare, questa precisa scelta stilistica, se ben trattata, gestita e soprattutto resa credibile, funzioni egregiamente. Dalla perfezione di un The Blair Witch Project alla disonestà di un Cloverfield di soluzioni visive ne sono state provate molte, e l’idea delle telecamere di sorveglianza sfruttata in questo Paranormal Activity 2, trovata anche piuttosto insolita soprattutto a livello registico, è pregevole, realistica e aiuta nell’immedesimazione.

Il gioco della suspance non impiega molto a entrare nel vivo, di certo non si prova quella pesantezza monolitica che il predecessore ostentava nel rimandare il clou soprannaturale, e credo possa soddisfare un’audience più ampia. L’orrore è infatti dosato lungo tutta la durata della pellicola, non si limita alla tensione incontenibile del primo episodio causata dall’esplosione finale, e complice una discreta base dialogata, utile anche a sorreggere alcuni punti bui di Paranormal Activity, la visione è costantemente tesa. Facile però, in queste occasioni, entrare in territori soggettivi: di fronte al minimalismo registico, le lunghissime pause silenziose, le porte che si aprono da sole, gli sguardi su stanze nere ripresi con questo taglio finto-documentaristico, be’, io mi cago addosso, quando voi potreste anche frantumarvi gli zebedei.

Per il resto non ci sono grandi scossoni, e anzi, dopo una sequenza da infarto fulmineo che fa presagire ulteriori martellamenti cardiaci per l’epilogo, il film precipita in un finale troppo compiaciuto e derivativo, dove si perde la consistenza inquietante e si rimane vittime di una conclusiva scelta registica davvero infelice. Tolte alcune perdonabili debolezze, come saltuarie camere a mano assolutamente non giustificate dal susseguirsi degli eventi, personaggi e situazioni, per quanto scontati, girano bene, e resta comunque almeno mezzoretta di notevole angoscia orrorifica. Se siete immuni alle atmosfere dei mockumentary, Paranormal Activity 2 non è che abbia poi molto da offrire, come in fondo non ce l’aveva il primo episodio, ma se invece vi fate prendere e la tensione vi fa dimenticare di respirare, vale la pena di provare anche questi 90 minuti.

6 commenti:

  1. il primo me l'aveva fatta davvero fare addosso dalla paura :D

    questo l'ho trovato un seguito decente, con una discreta tensione e la buona trovata di fare un prequel anziché un sequel. però non mi ha spaventato un granché. certo non come il primo

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  2. Anch'io subisco il fascino dei mockumentary, poche storie, se gestiti bene assicurano un altissimo livello di coinvolgimento.
    PA2 ce l'ho in lista, e non sei il primo che ne parla decisamente meglio del predecessore.
    Per rimanere in tema ti segnalo questo (magari l'hai già visto):

    http://en.wikipedia.org/wiki/The_Poughkeepsie_Tapes

    Lo vedrò in 'sti giorni, sembra interessante.
    Augh!

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  3. Dopo aver visto al cinema il primo, non mi sono recato a guardare il secondo, non per mancanza di curiosità, ma per evitare i soliti, banali, triti e ritriti avventori rovina tutto; ultimamente ho una soglia di sopportazione più bassa.
    Anch'io subisco il fascino dei mockumentary e, al di là dell'eccesso pubblicitario e la sopravvalutazione, ho apprezzato l'esperimento del primo capitolo.
    Di recente mi sono buttato sul "film scia" Paranormal Entity e l'ho apprezzato e criticato negativamente quanto l'originale.
    Recupererò anche il film in esame.

    Sul genere, ultimamente ho apprezzato il qui recensito Noroi, nonostante i suoi limiti.

    @Luigi: titolo annotato, grazie! ;)

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  4. Concordo con la tua recensione, che si pone in linea con la mia, di qualche tempo fa. Io non amo molto il mockumentary-style, ma questo qua è decisamente ben fatto, a parte il finale, appunto, troppo frettoloso e narrativamente saturato. Buon Natale!

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  5. @ Marco: anche per me il primo rimane una spanna sopra. La lentezza asfissiante che ti stringe il collo e il continuo rimandare dell'intervento soprannaturale vero e poprio mi ha distrutto. Poi non so quale versione ho visto, ma immagino sia quella con il finale post-intervento spielberghiano, e difatti è forse lì l'unico difetto.

    Questo prequel è minore in molti aspetti, per certi versi sai già cosa aspettarti, è più standardizzato al tipico schema orrorifico, eppure sotto il punto di vista di inquietudine e tensione mi ha convinto assai. :)

    @ Gigi: rileggendo la rece forse potrei essermi spiegato male, intendevo soltanto dire che PA2 è più "veloce" e dinamico del primo (di cui ho adorato la lentezza), e forse per questo più adatto a un horror fan medio. :)

    Grazie per il link, ottima dritta, me lo papperò sicuramente!

    @ Occhio: di Paranormal Entity conoscevo soltanto il titolo, visto di sfuggita non so neanche dove, magari lo recupero. :)

    Ottima visione Noroi, peccato per un paio di pecche grossolane e facilmente evitabili, ma ha alcuni buonissmi momenti e sa mettere la strizza.

    @ Psiche: ricordo la tua rece, io ci arrivo solo adesso perché i film recenti li guardo sempre con ritardo imperdonabile. :-p
    Ricambio gli auguri! :)

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  6. Che testa di cazzo sei, dovevamo guardarcelo insieme con le nostre donne in onore dell'anno scorso, e invece fai lo stronzo e lo guardi da solo. Bene, scordati per sempre gli episodi conclusivi di Violinist of Hameln.

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