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The Rising, di Brian Keene

By Simone Corà | giovedì 28 ottobre 2010 | 13:30

Leisure Books, 2004 (prima edizione 2001)
330 pagine, 7,99 $
ISBN 9780843952018

L’apocalisse è giunta, i morti tornano in vita e dominano il mondo. Ma non sono semplici zombie, quelle che invadono le strade del pianeta intero, sono creature intelligenti, in grado di comunicare, organizzarsi, sparare e guidare veicoli. È una vera e propria guerra, quella tra umani e morti viventi, se non fosse che i primi sono più impegnati a sopravvivere che a combattere, mentre i secondi sono in una devastante superiorità numerica.

In questo scenario allucinante, Jim è deciso a trovare suo figlio, una telefonata inaspettata gli ha confermato che il bambino è vivo, non può aspettare oltre. Alleatosi con il pastore Martin, si mette in viaggio, incurante del pericolo. Nel mentre, altre storie si intrecciano alla sua: quella di Frankie, ex prostituta e forzata ex tossica; quella di Baker, tra gli scienziati di un misterioso progetto scientifico atto a ricreare un buco nero; e quella del buon soldato Skip, inorridito dal comportamento dei suoi commilitoni.


Ci sono esordi ed esordi, quelli disastrosi, quelli ingenui, quelli in cui si vedono potenzialità, quelli sfolgoranti. The Rising va oltre. Titolo horror di riferimento, il primo romanzo di Brian Keene non è soltanto il suo miglior lavoro, per freschezza, ingegno e inventiva è forse la miglior zombie-novel mai scritta.

Keene non è mai stato autore tentato dall’originalità, le sue opere puntano su coordinate semplici ma di estrema solidità narrativa, puro horror sanguinario. Lo spunto di The Rising è infatti un classico: epidemia di zombie, un padre alla ricerca di un figlio, un prete che si interroga sulla fede, una prostituta che si redime, un soldato che odia l’esercito. Eppure bastano pochissimi altri elementi con cui mescolare la storia, ingredienti aggiuntivi piuttosto naturali, per dare una fenomenale marcia in più al romanzo.

E così gli zombie parlano, si organizzano in gruppi armati, formano un effettivo esercito anti-uomo. Non solo, tra le loro fila marcia qualsiasi cosa possa morire e tornare in vita, e tra animali bellicosi e alberi demoniaci, le milizie non-morte formano una continua, godibilissima sfilata di mostri.
Dal leone che cerca invano di parlare agli spietati stormi di uccelli, passando per daini ingegnosi, capaci di creare insidiose, feroci trappole, ogni capitolo è ricco di acuta fantasia orrorifica, violenta, disperata, a tratti estremamente crudele (la lunga battaglia finale).

Una robusta impalcatura narrativa compatta la finezza soprannaturale, e i molti, moltissimi personaggi e le loro storie si incastrano l’un l’altra in un puzzle interessante, in costante crescita. Ogni singolo protagonista vive una vicenda lunga e ottimamente costruita (basti pensare a Frankie che scappa da gangster, leoni e topi, e incontra una decina di colorati comprimari prima di venire a contatto con Jim; oppure a Baker, dall’esperimento sul pesce all’incontro con i militari e i loro passatempi mortali), e ciò dimostra che in The Rising ci sono tante, tante, tante idee, tutte egregiamente sfruttate, dalle scene action a quelle più introspettive, dalle sequenze splatter ai momenti più drammatici.

Lo stile è deciso, forte, potente, c’è semplicità e scorrevolezza, ma anche grandiose immagini perturbanti, bestiali, atroci. Il continuo cambio di punto di vista crea inoltre un’enorme curiosità, impossibile infatti prevedere le decine e decine di trovate zombesche e i modi in cui le storie dei vari protagonisti si intrecciano.

330 pagine (in realtà molte di più, visto che Leisure Books impagina con un carattere piccolissimo, davvero molto più piccolo del consueto) che si tracannano come birra ghiacciata in estate. Se c’è un romanzo horror in inglese da leggere assolutamente, non ci sono dubbi, è questo.

4 commenti:

  1. Concordo in tutto e su tutto.
    Aggiungo anche, se mi consenti, che quello di Keene è un inglese straordinariamente comprensibile anche per chi non è un laureato o un madrelingua.
    Per il resto, che aggiungere? Superbo.

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  2. Vero. La sua è una ricerca di massima semplicità stilistica, usando termini dosati alla perfezione, ogni parola al suo posto, nessun avverbio, incredibile pulizia. Va da sé che la lettura è decisamente scorrevole e comprensibile. :)

    Ora sto leggendo il nuovo A Gathering of Crows, splatterosissimo, e anche se la trama è piuttosto banale, è molto godibile.

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  3. A me avevi già convinto alla parola zombi.

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  4. E tra un po' ci saranno "Vermoni", scritto proprio "Vermoni" in chiarissimo italiano... :)

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