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Fior di loto

By Simone Corà | venerdì 15 ottobre 2010 | 13:00


Ne parlo un po’ in ritardo, c’era la bozza del post in bacheca da un mesetto ma procrastinavo sempre il suo completamento, in ogni caso meglio tardi che mai, Danilo non credo mi ucciderà.

Scrivo per far girare un po’ la voce, Danilo Montagna è un amico da tempo e mi passa gli horror giapponesi, non mi metto di certo a decantarne lodi o a strillare cose tipo regista horror del futuro, non potrei, dovrebbe come minimo regalarmi un lettore blu-ray e una tv HD per farlo.

Fior di loto è il suo ultimo cortometraggio, un esperimento visivo che oscilla tra film e videoclip, ma non videoclip di quelli moderni irritanti tipo le troiate di Darren Lynn Bousman, eh. La sua è una ricerca, più che altro, di equilibrio tra immagini e musica, e penso che Fior di loto, pur nell’amatorialità che gronda da ogni fotogramma, possa aver qualcosa da dire, per certe intuizioni visive, per certi spunti sonori, alcuni parecchio suggestivi.

Dieci minuti, nessun dialogo, due personaggi, un bosco: una ghost-story, o quasi, raccontata attraverso saliscendi musicali allo stesso tempo sinistri ed epici.

Il Bennu è l'antico nome della Fenice.
La Fenice è simbolo della resurrezione e della vita eterna.
Un uomo è disposto a fare qualsiasi cosa per amore.
Un uomo è disposto a fare qualsiasi cosa pur di rivedere la sua amata sorridere.

Se il buon Danilo un giorno riuscirà a trovare degli attori, potrebbe partorire progetti interessanti – c’è sempre un progettino da fare insieme che poi si rimanda sempre…

Potete vedere Fior di loto cliccando qui sotto, poi magari fatevi un giretto sul blog di Danilo, Ezcaton Visual Arts, o sul suo myspace, dove trovate anche un sacco di suoi videoclip sperimentali realizzati per gruppi dai nomi impronunciabili che fanno musica inascoltabile.


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