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Darkness on the Edge of Town, di Brian Keene

By Simone Corà | lunedì 29 marzo 2010 | 12:00

Leisure Books, 2010
264 pagine
7,99 $

Walden è una piccola cittadina statunitense, un borgo urbano come ce ne sono mille altri, se non fosse che, una mattina, i suoi abitanti si svegliano e scoprono che la notte è ancora lì, e non ha lasciato il posto al giorno. È una vera e propria massa di oscurità, che ha inglobato la città e la circonda, imprigionandola in una sorta di bolla. Niente più tv, telefono, internet, elettricità. Robbie, Christie, Russ e Cranston cercano di scoprire cosa stia succedendo, ma l’oscurità sembra risvegliare in loro, e in tutti gli altri abitanti, un lato perverso e diabolico che non credevano di avere…

Facilmente accostabile a un La notte del drive-in o al recentissimo The Dome, l’ultimo lavoro di Brian Keene non ha poi molto da spartire con il capolavoro indiscusso di Joe R. Lansdale e con il mammuth di oltre 1000 pagine di Stephen King. Certo, le situazioni di partenza sono palesemente simili a entrambi i romanzi, ma, pur puntando ovviamente sulle psicologie dei personaggi, Keene si allontana sia dal delirio horror cinematografico/citazionista del drive-in colpito dalla cometa, che dal complesso mosaico corale della cittadina intrappolata sotto la cupola.

In realtà, forse la vera opera che può ricordare Darkness on the Edge of Town è La nebbia, sempre di King, racconto (e film) che Keene, tra l’altro, cita francamente in uno dei vari confronti fra i protagonisti.
L’oscurità che avvolge Walden viene vista come un qualcosa da esplorare, da capire, un qualcosa di terribile e misterioso, che genera tentacoli voraci quanto immagini ectoplasmatiche di cari ormai defunti, ma che nonostante tutto non ferma Robbie, Christie, Russ, Cranston e una manciata di altri comprimari dal tentativo di sapere di che materia sia fatto il buio, quali atrocità nasconda e cosa si celi oltre.

Un certo, semplice immaginario horror, fresco e passato, è forse eccessiva fonte d’ispirazione per Keene, e gli ammiccamenti apocalittici a 28 giorni dopo e alle mitologie cosmiche di Lovecraft si sprecano, ma l’autore statunitense tiene comunque ben salde le redini, e offre, senza mai sbandare, poco più di 250 pagine molto curiose, gestite con grande esperienza e che, in più di un’occasione, mostrano dell’ottima, solida narrativa horror.

Sequenze spietate come la lunga discussione sulle batterie, l’esplorazione del muro di oscurità e relative conseguenze, nonché la terribile parentesi nel negozio di animali, evidenziano un eccellente controllo sui personaggi, perché, più che sulla trama vera e propria e sul mistero del buio che circonda Walden, è sulle loro personalità e sulle difficoltà di resistere alle tentazioni dell’oscurità che si concentra Keene.

È per questo, e anche per mezzo di una narrazione in prima persona, che poco o nulla si sa di quello che accade in città, se non per quanto percepiscono, qua e là, i quattro protagonisti: vediamo le mura dell’appartamento di Robbie, proviamo l’ardua convivenza con Christie, sentiamo la puzza di sudore, di sporco, di fatica e disperazione. Il resto sono informazioni, forse vere, forse false, e che proprio nel loro essere incerte distruggono la psiche di questi poveri disgraziati.

Scelta che si può apprezzare o meno, e che qui su Midian piace parecchio, in Darkness of the Edge of Town si sente comunque la mancanza di un villain di caratura, personaggio in realtà presente e sicuramente la figura più originale dell’intero romanzo, ma che, proprio per quanto detto sopra, appare e scompare, restando sempre sullo sfondo di una storia in cui ha purtroppo ruolo marginale.

264 pagine non sono molte, e dispiace che, a lettura conclusa, si dimostrino forse insufficienti per la portata della storia, soprattutto nel momento della lunghissima, affascinante spiegazione della natura dell’oscurità, che lascia una certa amarezza per il suo essere un po’ fine a se stessa. Marcare maggiormente certe sequenze avrebbe conferito al romanzo un’atmosfera tragica ancora più accentuata e realistica (un paio di capitoli vuoti, che si limitano, in soldoni, a dire “passarono molti giorni”, mi sembrano la più grossa lacuna del romanzo), ma non si può chiedere tutto.

Nonostante alcuni nei, buona conferma di un autore importante: con Darkness of the Edge of Town Brian Keene mostra allo stesso tempo, come se ce ne fosse ancora bisogno, ottime qualità narrative e soprattutto potenzialità ancora inesplorate che, facile immaginarlo vista la sua prolificità, ci porteranno tanti nuovi orrori letterari.

8 commenti:

  1. Interesting, vedrò di procurarmelo. Intanto sto aspettando "Dark Hollow," sempre suo. L'hai già leggiuto?

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  2. Nonostante i dubbi di cui parli (a livello di voto cosa sarebbe? Un 6.5?), difficilmente me lo farò scappare.
    Keene oramai è immancabile tra le mie letture.
    Chissà se gli sarà giunto all'orecchio che in Italia le vendite dei suoi romanzi sono "misteriosamente" aumentate :)

    Bella recensione, complimenti.

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  3. @ Luigi: no, Dark Hollow non è ancora passato per di qui, quindi aspetto tuo parere ché sono molto curioso!

    @ McNab: se parliamo di voto, darei anche un bel 7. Diciamo che quei dubbi derivano dal fatto che anche solo 30 pagine in più sarebbero state davvero ben accette, dato che arrivi alla fine, per altro proprio un bel finale, classico ma d'effetto, e e dici "ma no porcogiuda, dimmi ancora, devo sapere qualcos'altro!". :)

    Sulle vendite, be', tra te ed Elvezio che lo avete spinto per bene, penso proprio che l'aumento sia ben visibile... chissà se sa...

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  4. sticazzi
    ieri avevo commentato e non è comparso namazza
    vabbè
    dicevo solo che mica ho letto tutta la rece
    ho pensatoc eh questo libro
    assieme ai vermoni
    me lo puoi prestare che così io mi esercito per l'esame de inglese che ho a giugno
    in cambio ti presto il filippi
    e non so
    dì te
    ecco
    Ciao!

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  5. Ci sto! E magari mi presti anche il Porazzi, ché lo leggerei volentieri. :)

    Però all'esame d'inglese dovrai scrivere un sacco di blood, guts & vomit e cose di splatter, eh! :-D

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  6. Anche tu Simone sei un Keenenista, non sminuire i tuoi meriti :)

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  7. Sì, lo ammetto, sono un Keenenista, e non ho intenzione di smettere. :)

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  8. Salve a tutti, sono una laureanda in lingue e avrei bisogno di tradurre un libro in inglese mai tradotto in italiano...sarei interessata a Darkness on the edge of town...qualcuno mi puo' aiutare? Grazie in anticipo

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