di Justin Gray e Jimmy Palmiotti (testi), Derick Robertson e Matt Jacobs (disegni) e Wes Hartman (colori)
1 di 3
Panini Comics
2009
64 pagine
3 €
1 di 3
Panini Comics
2009
64 pagine
3 €
Vietnam, 1968. Dopo aver scovato un villaggio di vietcong, il tenente Randall, unico sopravvissuto, viene reclutato da misteriosi esponenti militari.
Idaho, 1969. Un gruppo armato specializzato irrompe in una cittadina invasa da mostri e zombie, per recuperare un importante campione da un laboratorio super segreto.
New York, 2008. I detective Doyle e Garcia scoprono, in un sotterraneo, uno sconvolgente massacro, dove giacciono, ammucchiati, decine e decine di corpi a quanto pare dilaniati da morsi di animali enormi.
Cosa lega questi avvenimenti?
Il fumetto non è infatti una mera trasposizione, ma offre storie e punti di vista differenti da quelli che si vivranno imbracciando il joypad e bombardandosi gli occhi di pixel ed effetti 3D.
Chiaro che non siamo alle prese con idee rivoluzionarie o inaspettati lampi di genio: da quanto si può facilmente presupporre, la trama di Prototype, come dice il titolo stesso, verte attorno a un uomo/creatura biologica, dotato di poteri straordinari, che sfugge al controllo dei grandi capoccia militari, i quali, ora, faranno di tutto per riprendersi il pargoletto. Come contorno, una serie di bestie raccapriccianti, che sfoggiano zanne incrostatte di sangue e code bitorzolute, e un bel gruppo di cari, odiosi soldati, pronti a far rispettare coprifuoco e limiti assortiti in città.
Il #1 è comunque di pregevole lettura per mezzo di dialoghi lunghi e discretamente scritti, che fanno largo uso di parentesi ironiche care a certi film action o sci-fi. Dal preveibile ma sempre riuscito tono guerrigliesco/canzonatorio nelle sequenze militari, passando per le reciproche prese in giro della coppia di poliziotti, la lettura è veloce, leggere e spensierata, e ben si accompagna alle splendide tavole del duo Robertson-Jacobs.
Meno bene invece la progressione della storia, che, al di là dei salti temporali, avanza per balzi troppo repentini (l’indagine di Doyle e Garcia) e poco approfonditi. Piace comunque la struttura, ben ricreata, ricercata e colorita, adoperata per amalgamare la varie vicende raccontate.
Fantasioso e disturbante il bestiaro offerto, che risplende soprattutto nella marcia delle zombie incinte, figure disgustose e perverse che irradiano la vicenda di quell’appetitoso senso di mario e putridume che certe atmosfere richiamano più di una volta.
Siamo su livelli piuttosto ordinari, invece, per quanto concerne le restanti creature, che non vanno poi molti distanti da classici mostri bidepedi con braccia enormi e artigli infiniti.
Prototype, per ora, appare come una manciata di pagine che si sfogliano sì volentieri, ma con il rischio di stancarsi subito per l’effettiva pochezza offerta. Tuttavia, vuoi per la qualità dialogica, vuoi per gli ottimi disegni, seguire questa mini-serie di tre numeri può rivelarsi come un ignorante ma piacevole intrattenimento.
quando è che la smetti coi fumetti e torni a pornazzi di sempre?
RispondiEliminati fa male leggere queste cose...
Sì, ma io nei fumetti ci nascondo i pornazzi, cosa credi?
RispondiEliminaLa ringrazio per Blog intiresny
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