Il death metal melodico degli Scar Symmetry, infatti, pur restando furbescamente ancorato a certi dettami moderni che hanno innalzato e ucciso più di una moda (il dualismo voce pulita/growls, la struttura basata su strofe tirate e rallentamenti melodici all’altezza del ritornello), si presenta però tremendamente accattivante per la cura con cui è stato creato e per certi particolari a cui non si può negare un approfondimento.
Mid tempos dominati da riff compressi e frenetici danno vita a brani eleganti e compatti, agevolati da un ottimo, seppur marginale, uso di tastiere vagamente elettroniche, e soprattutto da una spaventosa ricerca melodica. Anche se meno complesse e più lineari che in passato, le canzoni sono sempre arricchite da un gusto solistico ineccepibile e riscontranbile, appunto, in tonnellate di assoli (almeno un paio in ogni brano) dal piacevolissimo retrogusto prog.
Certo, oggi gli Scar Symmetry hanno perso quell’irruenza e quella spigolosità prettamente estrema che aveva brillato nei due precedenti album (una canzone come Ghost Prototype I non avrebbe mai trovato posto in un disco comunque simile come Pitch. Black. Progress), ma la componente death (che continua a essere fondamentale per la band, sia chiaro, basti pensare alla title track o a The Missing Coordinates) vomita ora una ferocia più controllata e raffinata.
E forse adesso si incastra con più gusto con delle linee vocali pulite che richiamano un certo prog post 2000, nel loro insunuarsi con eleganza tra growls profondi e stacchi forsennati. Vocals pulite che esplodono in refrain spettacolari (Morphogenesis, Artificial Sun Progress, Prism and Gate e soprattutto la meravigliosa Ghost Prototype II, probabilmente la loro miglior canzone di sempre), facili da memorizzare e impossibili da dimenticare, ma non per questo sempliciotti o banali. La loro costruzione e un intelligente gioco tra voci pulite ed estreme mostrano infatti un’attenzione maniacale nella scelta di ogni nota (l’hammond che appare quasi timidamente in Ghost Prototype II e i controcanti nella medesima canzone).
Dodici canzoni e non un solo filler a disturbare l’ascolto, anche se una certa critica sembra avere parecchio da ridire sulla linea evolutiva degli Scar Symmetry, sul fatto che siano un gruppo tutto fumo e niente arrosto, che il death metal non può avere i ritornelli e blablabla. Ma in fondo chi se ne frega, il blog è mio.
Tra gli highlight del 2008. I metallari puzzoni che girano da queste parti devono ascoltarlo.
Tracklist:
1. Morphogenesis
2. Timewave Zero
3. Quantumleaper
4. Artificial Sun Progress
5. The Missing Coordinates
6. Ghost Prototype I (Measurement of Tohugh)
7. Fear Catalyst
8. Trapezoid
9. Prism and Gate
10. Holographic Univers
11. The Three Dimensional Shadow
12. Ghost Prototype II (Deus ex Machina)
2. Timewave Zero
3. Quantumleaper
4. Artificial Sun Progress
5. The Missing Coordinates
6. Ghost Prototype I (Measurement of Tohugh)
7. Fear Catalyst
8. Trapezoid
9. Prism and Gate
10. Holographic Univers
11. The Three Dimensional Shadow
12. Ghost Prototype II (Deus ex Machina)
(57:29)
Reperito proprio dopo la lettura di questo post. Mi sembra un album fantastico!
RispondiEliminaBravo ragazzo.
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