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LA FORESTA DEI DANNATI

By Simone Corà | giovedì 6 marzo 2008 | 10:40

È un periodo così, che ci volete fare. La sfiga, o chi altro per lei, mi guida alla ricerca di titoli improponibili, che mi strappano il fegato a beccate ma che non posso non vedere. Dovrei starmene zitto e tenere il tormento tutto per me stesso, ma invece ho deciso di condividerlo con voi. Ho fatto il blog apposta, eh.

Regia: Johannes Roberts
Cast: Nicole Petty, Tom Savini, Shaun Huttson
Sceneggiatura: Johannes Roberts
Durata: 95’
Produzione: Gran Bretagna
Anno: 2006

Cinque ragazzi in vacanza tra i boschi, alle prese con un pazzo e con tre ninfe demoniache e cannibali.

Basta leggere il titolo (nessuna sciatteria made in Italy, è proprio l’originale italianizzato) per raffigurarsi la qualità espressiva di un film nato già morto, che punta tutto sulla semi-comparsata di Tom Savini e su una sovrabbondanza di capezzoli al vento.

Spunti blairwitchiani corrono a braccetto con enormi citazioni/plagi al fu grande Tobe Hooper, nel tentativo di creare terreno fertile per il massacro romeriano delle tre maye desnude, vestite solo di denti e di sangue. Ma se questa gloriosa mancanza di idee può essere perdonata vista l’amatorialità che distingue il film, è impossibile trattenersi dinanzi a diramazioni narrative totalmente prive di senno: La foresta dei dannati NON HA TRAMA. E non si sta parlando di un plot limitato al minimo indispensabile, messo in piedi per giustificare il mattatoio squinternato, ma di una vera e propria assenza di collegamento tra le minuscole parvenze di storia.

E allora, nonostante alcuni istanti di imprevista ispirazione visiva (alcuni istanti, non di più), diventa quindi inguardabile questo sperpero di minuti, che arranca a suon di nudi femminili e imbarazzanti assalti gore, e che riesce a ridicolizzare anche l’unico aspetto realistico: una love story che, in una simile orgia visiva, doveva essere un appiglio indispensabile.

Dall’ammucchiata di sederi e lingue voraci spunta allora il nome di Tom Savini, ma la sua prestazione è facilmente dimenticabile, persa com’è in una manciata di minuti in cui filosofa con un paio di battute senza capo né coda.

Certo, l’occhio guardone sarà appagato per il paradiso di carne esposta, ma suvvia, siamo onesti: dopo la mezzanotte, su qualsiasi canale regionale, si può trovare molto di meglio, e allora anche l’unica ancora de La foresta dei dannati affoga in un mare di immondizia che è meglio far finta di non aver visto.

4 commenti:

  1. A lungo addocchiato alle Messaggerie Musicali, ora capisco perchè costa così poco :)
    Grazie per avermi dissuaso dall'ennesimo acquisto di schifezze... a volte ci casco ancora, basta vedere alcuni titoli della mia collezione :(

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  2. E' la Gargoyle che distribusice sto film, è già questo è abbastanza per farsi un'idea della qualità della pellicola.

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  3. "Certo, l’occhio guardone sarà appagato per il paradiso di carne esposta, ma suvvia, siamo onesti: dopo la mezzanotte, su qualsiasi canale regionale, si può trovare molto di meglio..."

    E tu cosa ne sai, maiale?
    ics dì.
    Comunque sto film l'ho visto anche io, è una schifezza immonda, hai ragione.

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  4. Sono stato giovine anch'io ;-)

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