Una vendetta a suon di cazzotti, fucilate e
piedi disintegrati
Con un po’ di ironia in più e una maggior
accento sulle minoranze, My Father Die
potrebbe essere una storia scritta dal Lansdale più secco e brutale, quello che
tra gli anni Ottanta e Novanta tirava fuori racconti ferocissimi come La notte in cui si persero il film
dell’orrore e Incidente su una strada
di montagna (e dintorni). Ci sono il profondo sud e la vendetta in
condizioni di profondo disagio, ci sono le ignoranze e le pistolettate, i pugni
e il sangue che scorre a fiumi.
In realtà l’esordio di Sean Brosnan deve molto
più all’immaginario di Nicholas Winding Refn e in particolare a Drive che ai lavori del grande scrittore
texano, soprattutto per l’impostazione triste e silenziosa di un eroe buono che
nulla ha da perdere e che non teme la morte per proteggere chi ha messo in
pericolo.
La storia è quella semplice di una vendetta che
risale dal cuore, l’odio verso un padre cattivo che ha ucciso un figlio a pugni
e ora esce di prigione con qualche anno di anticipo e fa paura a tutti. Dopo la
morte del fratello, Asher è cresciuto senza più parlare e sentire, la sua è una
vita misera fatta di pesca con il fucile, alligatori da scuoiare e predicatori
da guardare in tv, ma è tutto trasparente, è tutto lontano perché l’unica cosa
importante è il bisogno di punire il vecchio per ciò che ha fatto.
My
Father Die è un film duro e bestiale, le
scene di violenza sono molte e piuttosto sadiche, ma non si superano mai soglie
già conosciute, e il sangue digitale di certo non è complice nell’amplificare
l’aggressività. Penso che, più che altro, si potrà ricordare un piede esploso
da una fucilata ravvicinata, ma per il resto è l’atmosfera sofferente e
disperata a influire sui singoli eventi, dilatando dolore e atrocità per mezzo
di piccole accortezze che, da sole, fanno la differenza e rendono sostanzioso un
film dai mezzi purtroppo assai modesti.
Brosnan si concentra molto sull’aspetto visivo,
e lo rende fondamentale attraverso dettagli che lavori di questa taglia di
solito non possono permettersi. La combo tra musica e montaggio è quello che
più risalta, è un aspetto ultratecnico ed estremamente personale dove rasoiate
hardcore e arpeggi postrock costruiscono ritmi stranianti e sincopati e
trasformano immagini di estrema violenza in balletti parecchio singolari, dove
sono le note a dettare martellate, pugnalate e pugni in faccia senza fine. La
bellezza di My Father Die esce
proprio in questi momenti, laddove si distacca dalle palesi fonti di
ispirazioni e mostra di che pasta è fatto un autore che, tra qualche anno, con
i giusti finanziamenti e una troupe di livello, potrebbe fare qualcosa di
veramente, veramente grosso.
Per ora infatti i limiti sono evidenti, e il
contrasto che nasce tra le pretese autoriali, le ambizioni artistiche e la
ristrettezza economia, pur con un cast impegnato e in parte, impediscono al
film di raggiungere il pubblico e il palco che potrebbe realmente avere.
C’è forse un’aspirazione eccessiva e francamente
schivabile che Brosnan poteva gestire meglio (il bianco e nero dei flashback e
il continuo ricorrere al passato; le caratterizzazioni estreme dei personaggi,
con una lei inevitabilmente stripper con figlio a carico, un prete maniaco, un
poliziotto gay, e via così; certi momenti d’azioni forse sproporzionati
rispetto al mood generale), ma quando riesce a trovare la direzione giusta non
mancano momenti di grande impatto.
Il mutismo di Asher e il suo esprimersi solo
attraverso la voce da bambino, o la resurrezione di Ivan in una forma visiva
simile a un mostro immortale, trasmettono un feeling verso protagonista e
antagonista che trascendono la natura dell’opera, scaraventandoli in una sorta
di duello soprannaturale in un ring fatto di paludi e cieli tetri.
Insomma, è una discreta sorpresa dal cinema più
underground, un qualcosa che rischiava di essere infetto da esagerate
ispirazioni artistiche, ma che non se la cava male.
E' un piccolo film, ha momenti validi e altri un po' scopiazzati, ma sotto sotto c'è della stoffa. :)
RispondiEliminaGrazie Simone, come al solito, per la segnalazione!
RispondiEliminaDi nulla :)
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