Regia: Larry Fessenden
Sceneggiatura: Tony Daniel, Brian D. Smith
Felice sorpresa del 2013, il ritorno di
Fessenden dietro la macchina da presa dopo un fantastiliardo di anni è stata
cosa abbastanza imprevista, si sa che il guru dell’horror recita e produce
reggendo da solo buona parte del cinema del terrore indipendente, vederlo
ricomparire dopo il non del tutto riuscito The Last Winter con un
monster-movie che parla di un pesce gigante è sufficiente fonte di felicità e
poco spaventa la produzione ultra low budget, il cast di giovincelli viziati e
perfino la sceneggiatura affidata a due totali sconosciuti.
Che Beneath si stacchi dal più
proverbiale dei teen-horror è infatti cosa abbastanza prevedibile, dalla gestione
dei personaggi alla mitologia mistica il tocco personale di Fessenden è ben
visibile e sensibile così come nel montaggio sfumato e nei bellissimi long
take, siamo di fronte a grande delicatezza, a una prova molto particolare che
raramente si vedrebbe in un horror dai simili connotati: momenti di finezza
come i movimenti morbidi con cui la camera insegue i ragazzi per poi
concentrarsi solo su Johnny e Kitty in un piccolo piano sequenza di grande
fascino emotivo, oppure l’inquadratura fissa dall’alto per un intero lungo
attacco del pescone-killer, o in generale la calma attesa rovinata da brusche
accelerazioni, sono risorse che fanno grande un film, sono piccoli, preziosi
dettagli che mostrano quante lezioni può ancora dare Fessenden pur parlando di
odiosi diciottenni e dei loro amori non corrisposti.
A impedire che Beneath esprima
davvero ciò che Fessenden vuole è però una sceneggiatura lacunosa, Daniel e
Smith, praticamente alla prima vera esperienza, non riescono a imprimere la
giusta forza nei dialoghi, e per quanto tolgano ruggine e smussino angoli vari
al gruppo di protagonisti, marcando reale odio nei loro atteggiamenti e in ciò
che trasmettono, si avverte sempre un sapore di artificiosa superficialità:
relegare il mostro in secondo piano per far uscire il vero io dei ragazzi e
inscenare un gioco al massacro è spunto giusto per una pellicola che tenta di
dire qualcosa d’altro, ma riuscire nell’impresa è ben altro paio di maniche,
tutto è troppo meccanico e scandito da una successione a blocchi degli eventi,
e per quanto il susseguirsi di cattiverie raggiunga alcune vette davvero
maligne (su tutto, ciò che consegue al ritrovamento della seconda barca), viene
a mancare un amalgama più compatto e di naturale progressione. Sicuramente, un
cast così povero e legnoso impedisce di sviluppare appieno le intenzioni
iniziali, la recitazione è bene o male fattore non pervenuto e tanto nelle
movenze quanto nei toni di voce tutto appare posticcio e pressappochista.
È un bel compromesso per la completezza di un film di ottimi intenti, difficile capire perché Fessenden non abbia curato personalmente la sceneggiatura come ha sempre fatto, considerando anche certa cura artigiana nella realizzazione del mostro, un bel pescione in meccatronica, sgraziato e bruttarello ma di un fascino enorme, anche nostalgico volendo, che distrugge qualsiasi mostruosità in CG sia possibile immaginare per un film di simile ambizioni.
È un bel compromesso per la completezza di un film di ottimi intenti, difficile capire perché Fessenden non abbia curato personalmente la sceneggiatura come ha sempre fatto, considerando anche certa cura artigiana nella realizzazione del mostro, un bel pescione in meccatronica, sgraziato e bruttarello ma di un fascino enorme, anche nostalgico volendo, che distrugge qualsiasi mostruosità in CG sia possibile immaginare per un film di simile ambizioni.
credo che lo farò mio a breve, sia tu che Lucia ne avete parlato in termini più che positivi...
RispondiEliminaBravo, poi sarò curioso di leggere :)
EliminaIo col mostrone sono un pò più cattivo: non l'avrei proprio mostrato. Secondo me tutto il low budget avrebbe funzionato meglio senza quel pupazzotto...
RispondiEliminaPer il resto è un film molto godibile ma, come dici tu, le meccaniche centrali diventano un pò troppo ripetitive e perdono di credibilità.
Secondo me, poi, il problema più grosso in totale è la confusione che crea la presenza del mitico Margolis. Sinceramente più che lasciare aperta l'interpretazione mi sa che non sapevano neanche gli sceneggiatori dove volevano parare :)
Boh, sì, è vero, non sarebbe servito, lo scopo del film era un altro e Fessenden poteva davvero mirare più in alto, ma con i brocchi di attori e sceneggiatori che si ritrova non era il caso di ambire a chissà che, meglio restare in territori di b-movie più classico, onesto e giusto: il mostrazzo mi è piaciuto un sacco e ci stava tutto :)
EliminaIo ne ho apprezzato molto la cattiveria e la crudelta con cui descrive le dinamiche dei ragazzi sulla barca,tanto che dopo un pò mi sono chiesto se al loro posto mi sarei comportato in modo diverso. Il pescione l'ho adorato,considerando i pochi mezzi impiegati non era male.
RispondiEliminaSì, il film punta su quello e ci riesce bene, poi certo, è tutto abbastanza annacquato e scolorito, i personaggi sono scritti male e si vede subito, ma l'idea dietro c'è e funziona molto bene :)
Eliminae che cazzo non lo trovo su emule! Riparte la ricerca va! Last Winter a me era piaciuto tantissimo !
RispondiEliminaCerca ancora!
EliminaA me Last Winter era piaciucchiato, certo, c'è Ron Perlman è quindi è must see comunque, ma c'era un che di incompiuto nella parte finale che mi ha lasciato insoddisfatto...