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La leggenda dell’ano: Bad Milo! (2013)

By Simone Corà | venerdì 17 gennaio 2014 | 08:00


USA, 83 minuti
Regia: Jacob Vaughan
Sceneggiatura: Benjamin Hayes, Jacob Vaughan

Ci sono argomenti che vanno toccati con un certo tatto per poter funzionare, un conto infatti è avere le spalle coperte dalla Troma e sbandare senza limiti di decenza, ben altra cosa è affrontare una simile idea con una produzione targata Duplass Brothers, ed è infatti curioso e allo stesso tempo ben strano vedere i re del mumblecore patrocinare un b-movie che parla di coliche disumane e mostri anali, ma alla fine il risultato è quel qualcosa di innocuo e pacato che era forse facile aspettarsi. Non che Bad Milo! eviti certe brutalità sonore (i terremotanti mal di pancia di Duncan danno i brividi) o varie parentesi gore bene adatti alla causa vendicativa del mostriciattolo intestinale (una sofferta evirazione a morsi, qualche secchiata di sangue, un pugno di amputazioni), ma l’interesse di Jacob Vaughan si focalizza sugli strambi personaggi che colorano la vita del povero Duncan (dal folle strizzacervelli impersonato da un sempre ottimo Peter Stormare al giovane fidanzato pervertito di sua madre, dallo stupido collega che si ritrova al lavoro alla superiorità del medico per la fertilità), spendendo tempo e dialoghi per curarne caratteri divertenti e che colpiscono alla prima battuta. Il problema, più che altro, è che al di là di questo non c’è niente.

La storia può anche essere accessoria, ma per quanto discretamente organizzata nella sua linearità i cliché sono anche irritanti, già sfruttati a dismisura in mille commedie (azienda prossima al fallimento, lui sfigato e soggiogato dal boss che trama per rubare tutto il capitale, il brutto rapporto con il padre, lei che aspetta un bambino e ciò comporta litigi e piccole crisi famigliari), chiaro quindi che ci si aspetterebbe un gran botto su un piano squisitamente horror, tra squartamenti e deliri sanguinari è lecito prepararsi per un gran banchetto, e invece, salvo quelle due-tre scene, le uscite notturne della creatura Milo non provocano chissà quale effetto – eccessivamente inoffensiva la sua violenza da una parte, dall’altra nullo o trascurabile il fattore ironia, con un Vaughan che si limita a calcare certe tenerezze modellate su Gremlins e dintorni, ma che non riesce mai a dotare il mostriciattolo di una propria personalità simpaticamente sadica. 

Se ne esce quindi abbastanza insoddisfatti, o meglio, del tutto indifferenti da un film che prometteva certe cose (mostri che escono dal culo!) ma che alla fine si limita a compilare un compitino spento e poco interessante, non tanto per mancanze di scrittura o di inventiva (i siparietti con i personaggi secondari funzionano sempre, ma rimangono comunque personaggi secondari), bensì per un’incapacità quasi totale di dare colore all’insieme (praticamente inutile il personaggio di Sarah, che manco si preoccupa per i dolori assurdi del marito, copiatissimo e soporifero il dirigente aziendale). E quindi sì, rimane certo il piacere di un b-movie a cui nessuno può togliere la simpatia di cui è intriso, ma è comunque visione leggera, davvero troppo leggera per lasciare qualche segno, e con un argomento principe con cui farsi strada tra mille prodotti low che infestano l’universo di genere, era giusto fare molto di più.

6 commenti:

  1. Ne avevo letto da Belushi e lo stavo aspettando con un certo brombolone de panza... mi sa che lo vedrò comunque ma posso spostarlo in scaletta

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    1. Be', sì, strappa giusto un paio di sorrisi, niente più

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  2. quella foto! sono io allo specchio!!

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