UK, 4
episodi, 60 min. cad.
Creato da: Tony Basgallop
Network: BBC One
Vorrei non dover cominciare scrivendo,
ancora una volta, di come la sensibilità british sia elemento così
riconoscibile da non aver bisogno di più di qualche inquadratura per una
concretizzazione delle atmosfere e di due dialoghi in croce per una buona
solidità caratterizzativa, ma mi ritrovo a pensarlo ogni volta e What
Remains ha in fondo tutte le bontà del tipico, buon prodotto televisivo inglese.
Quattro puntate che iniziano, svolgono e concludono una storia investigativa che
gioca un po’ classicamente sulle ombre umane e sui segreti celati – d’altronde
l’ambientazione condominiale non è di certo nuova per presentare una valida
tavolozza di psicologie chiaroscure, spargere indizi, far annusare odori
sbagliati e scoprire cosa si celi oltre –, ma lo fa con quel tocco signorile ed
elegante in grado di scolpire fortissime personalità mostrandole sotto una
veste di realismo a tratti davvero incredibile nel possedere così tante
sfaccettature nelle misura figurativa su cui sono modellate.
Vecchi professori brontoloni, trentenni
poco svegli, mammine in dolce attesa, padri fragili che non sanno gestire i
figli e figli viscidi che si approfittano della debolezza dei padri, e
soprattutto lei, Melissa, solitaria e sovrappeso, il cui cadavere ritrovato in
soffitta dà il via alle indagini: in What Remains non è una questione di
buoni e cattivi, né tanto meno del cliché ribaltato dove bene e male spariscono
per evidenziare solo certa malvagità, qui Tony Basgallop mostra semplicemente
persone normali che sbagliano, giudicano male, agiscono sulla base di calcoli
errati, ma che sono anche in grado di capire, di muoversi altrimenti, di
sottolineare positività e solarità che non per forza nascono dagli errori ma
sulla base di riflessioni sincere e credibili. La stessa Melissa, che poteva
essere sbrigativamente archiviata come la grassona rancorosa odiata da tutti (e data l'elevata qualità generale nessuno, sia chiaro, avrebbe in fondo avuto da ridire su un personaggio che pur
con la sua importanza serve più che altro a far scattare la molla iniziale),
mostra un’attenzione psicologica che le imprime tanto leggerezza nel non
valutare con la dovuta pazienza certe situazioni quanto forza nell’opporsi a
certi momenti di sfruttamento, ma anche e soprattutto semplice umanità nel vivere,
un po’ per scelta un po’ per necessità, lontana da tutti. E su tutto
naturalmente risalta la tenera cocciutaggine del detective Len Harper, deciso
ad arrivare sino in fondo a quest’omicidio
irrisolto senza mai perdersi d’animo nonostante le difficoltà e gli errori (su
tutto il bellissimo confronto con il ragazzetto, ma anche, per risaltarne certa
giusta rocciosità, il breve scambio con il vicino).
Ma al di là di tanta struttura
psicologica, What Remains funziona squisitamente anche su un piano
strettamente narrativo/televisivo, creando piste, false soluzione, alibi che
vengono infranti e improvvisi indizi anche attraverso un uso interessante e
significativo del flashback senza mai arrivare a dover raccontare una storia
delineata con stile: What Remains mostra tutto, e lo fa così bene
da confondere, disperdere e principalmente credere a quello che si vede,
nascondendo meravigliosamente l’identità dell’assassino, come si confà a un
buon giallo, fino alla fine.
segreti? piste? assassino misterioso? bbc? inglese? lo prendo subito! :D
RispondiEliminaChe è un po' quello che ho pensato io ;)
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