Regia: Matthias Hoene
Sceneggiatura:
James Moran, Lucas Roche
A suo tempo Shaun of the Dead segnava una
strada allora innovativa, di horror comedy si parlava ma raramente si era
raggiunto un equilibrio così riuscito tra commedia e horror senza per forza
sfociare nel demenziale o in certa parodia, e da allora non si contano i
maldestri tentativi nel recuperare la forza narrativa dell’accoppiata
Pegg/Wright per sfornare prodotti spesso mediocri, il più delle volte inutili,
incapaci di sapersi destreggiare tanto nell’una quanto nell’altra componente.
Sia chiaro, Cockney vs Zombies, ultimo clone in ordine cronologico, non si
discosta di una virgola dal semplice concetto di zombi+battute, né apporta alcuna
novità a un filone saturo da troppo tempo per poter essere ancora accattivante,
ma tutto sommato è visione disimpegnata e simpatica che riesce nel suo onesto,
schietto intento.
A fronteggiare l’orda non-morta stavolta
tocca a un gruppo di vecchietti, i cockney del titolo, abitanti di un zona
londinese noti per il loro rimare buffo e incomprensibile – che però rimane
elemento stranamente parecchio in secondo piano nell’economia del film.
L’ironia spumeggia, c’è inventiva e simpatia nel creare situazioni strampalate
e orrorificamente innocue ma sinceramente divertenti (è il caso del nonnetto in
stampelle inseguito dallo zombie, oppure dei riuscitissimi e folgoranti
flashback che spezzano la narrazione), e in generale il tono viene mantenuto
fino alla fine con un certo successo. Chiaro, mancano dei caratteri forti e
carismatici, e il solo Alan Ford nei panni del vecchio, cazzutissimo Ray non
basta per reggere il baraccone di personaggi, tutti adagiati su personalità
poco scolpite e presto dimenticabili, ma la pellicola ha un buon ritmo e un
crescendo che, a giudicare dalla sua prima metà, sembrava poco probabile:
Cockneys vs Zombies si trasforma infatti in una sparatoria infinita contro
eserciti di zombie, sangue, viscere e mutilazioni varie inondano lo schermo e,
anche se Matthias Hoene la tira troppo per le lunghe con una ripetizione di
eventi e meccanismi non sempre ben assestati, la visione è piacevole e
pimpante.
Prevedibile la colonna sonora a base di
punkettino giovine, musica la simpatia del film per poi calare e spegnersi,
così come succede alla creatura di Hoene quando finiscono i titoli di coda.
[Simone & Crescizz]
secondo me Shaun è talmente unico che qualsiasi epigone è per forza inferiore.Non è facile film comici o dell'orrore pensa un po' mischiare le due cose!
RispondiEliminaQuesto lo guarderò con calma,prima devo prendere il dvd di attack of the block che deve esser figo
Sì, Attack the Block è molto figo, con quello vai sul sicuro :)
Eliminail vecchio che dorme in giardino in mezzo agli Zombie.... xD
RispondiEliminaSì, infatti, ci sono tante gag riuscite, su questo bisogna darne atto. Per il resto è un film inutile.
EliminaOddio....,questo è stranuccio forte...
RispondiEliminaMa no, è uguale a mille altri :)
Eliminaniente da fare, la zombie comedy è uno di quei sottogeneri in cui il capostipite resta l'unico film veramente degno... io ho trovato poco appetibile persino l'ovunque acclamato Zombieland
RispondiEliminaE ti quoto in tutto e per tutto. Tra i vari cloni di Shaun of the Dead, tra l'altro, penso che Zombieland sia tipo il più brutto in assoluto, a tratti veramente inguardabile...
EliminaManno! (me misero e tapino e infelice)
Eliminasigh sob gulp…
Eh, lo so che è piaciuto a tanti, ma io sono vecchio e brontolone dentro... :)
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