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L'assassino è quello che canta in growl: Stage Fright (2014)

By Simone Corà | mercoledì 16 aprile 2014 | 08:00


Canada, 89 minuti
Regia: Jerome Sable
Sceneggiatura: Jerome Sable

Ci aveva già provato quel caprone di Darren Lynn Bousman, e a dirla tutta ne aveva tirato fuori un film più che dignitoso, Repo! - The Genetic Opera coniugava musical e horror con una bella verve, c'era genuinità e divertimento, la trama era un'essenzialità perfetta per le canzoni e i protagonisti innalzavano grandiose lodi al metallo. Qualche anno dopo ci è ricascato, ma The Devil's Carnival era pressoché inguardabile e inascoltabile proprio perché venivano a mancare le buone intuizioni del precedente esperimento: storia inesistente, canzoni brutte e niente metallo mi rendono infelice, e così ci avevo messo una pietra sopra, pensando che nessuno avrebbe più avuto il coraggio di tentare nuovamente questa strada quando l'unico accostamento che si riesce ancora a fare nel 2014 è solo con un certo The Rocky Horror Picture Show.

Stage Fright è principalmente una parodia dello slasher, ma una parodia seria, o che almeno tenta di esserlo anche se qua e là si ricorda che una parodia deve far ridere e infatti, miracolo, a tratti ci riesce piuttosto bene. Il bersaglio, come prevedibile, è Venerdì 13, impastato stranamente e malamente con Il fantasma del palcoscenico: per qualche motivo ignoto a Satana esiste infatti un camping estivo dove coltivano talenti vocali, e lo show che chiuderà la vacanza sarà per quest'occasione proprio un omaggio al fantasma canterino più famoso di sempre - che qui però si chiama Haunting of the Opera perché a  Jerome Sable, regista, sceneggiatore e autore di tutte le musiche, piacciono le citazioni e le infila più o meno ovunque, da Non aprite quella porta a Hellraiser. Non ne parlerei certo qui se non ci fosse del buon vecchio sangue che scorre, in Stage Fright ce n'è parecchio, cosa abbastanza impensata considerata l'apparente gayosità dello score musicale: piedi strappati, chiodi piantati in faccia e vari tipi di coltellate brutali non tardano ad arrivare, Sable infatti fa sul serio, compone una tonnellata di canzoni melense dai testi spassosissimi per poi spaccarli sotto una coltre di metallo con cui bilanciare i mille cori allegri e felici di questi ragazzi che muoiono atrocemente a colpi di growl, falsetti halfordiani e assoli slayerani (giuro, è così). Sembra faccenda golosa, il problema però si pone quando ci si accorge che bene o male non succede niente per tutta la pellicola e che ogni proposito viene di fatto annullato da una noia grossomodo onnipresente.

Si accetta infatti il gioco citazionista, il miscuglio di pellicole famose per la creazione di un musical slasher sulla carta funziona e bisogna dire che ci sono due, tre momenti davvero efficaci: la presentazione del camping è brillante, il primo omicidio è lunghissimo e terribile, e le apparizioni del killer metal sono molto affascinanti. Ma è difficile partecipare a un simile concerto se il resto è una storia sbilanciata e annacquata di amori adolescenziali e vendette sanguinarie raccontate con così tanta piattezza da dover rinunciare subito alla speranza di un buon headbanging: Sable sembra non essere in grado di reggere i canonici novanta minuti, al di là delle clamorose parentesi citate Stage Fright! affonda in una mediocrità orribile e maleodorante, la componente musicale viene imperdonabilmente messa in secondo piano da dialoghi inutili e tediosi, e le vicende dei personaggi presto non interessano più a nessuno. Gestione degli omicidi e dei brani pare infatti lasciata a un caso svogliato, il killer ha dei buoni pezzi e una cattiveria notevole, ma gli vengono riservate le briciole di una commedia fiacca e scolorita, che stanca per buona parte della sua durata, e alla fine quello che ne esce sembra un disco con due canzoni straordinarie e otto riempitivi che non si ascolteranno mai.

8 commenti:

  1. a leggere credo che il titolo del post sia molto meglio del film....

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    1. Ahahahah, però, ti dirò, non è che il film sia davvero terribile, anzi, è solo che lo diventa proprio per il fatto che ci sono potenzialità enormi sprecate poi non si sa perché :-(

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  2. Non è un film che mi attira, al di là del tuo commento. Quindi questo lo lascio volentieri da parte :D

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    1. Sì, se il musical non ti incuriosisce lascia pure perdere :)

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  3. io sono un fanatico del musical,quindi..mi sa che lo vedrò..forse....viva i miserabili ^_^

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    1. A me piacciono quando cercano di dire musicalmente qualcosa di nuovo, senza per forza essere lirici e super drammatici, ché allora mi annoio un sacco. Per dirti, Moulin Rouge è uno dei miei film preferiti, mentre I miserabili ancora mi manca :)

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  4. L'unica commistione di genere con il musical che ho gradito è stato "Il Fantasma del Palcoscenico" di De Palma (ma io sono un nostalgico), persino il tanto idolatrato "Rocky Horror" a suo tempo non mi disse granché... Vederlo o non vederlo?

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    1. Allora no, lascia pure perdere, il gioco non vale la candela :)

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