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Playing a black metal game is not true black metal: Black Metal Man (2012)

By Simone Corà | giovedì 20 settembre 2012 | 08:00

No, non cercavo di infilare quanti più possibili black metal nel titolo, ma la citazione riassume alla meraviglia questo giochino semplice semplice per Smartphone e dintorni, un’app simpaticamente nera e autoironica, con quella capacità umoristica metallara che adoro.

Sei un blackster pallido e a petto nudo che fa headbanging da solo con il true frostbitten power of grim evil, che deve correre nelle foreste norvegesi, saltare i fossati irti di rovi dove una caduta può costarti la decapitazione, schivare le croci cristiane, arraffare quelle rovesciate che ti conferiscono il potere dell’unholy, impennare con il chopper e, al grido di SATAN!, fare surf sui fulmini epicheggiando per 666 metri. Okay, Black Metal Man è tutto qui, si tocca lo schermo per saltare e si invoca malignamente Gesù per la difficoltà disumana, ma quando si muore con enorme spargimento di sangue massime esilaranti lampeggiano sullo schermo per ricordati ciò che è giusto e sbagliato nel black metal. E giocare a un videogioco black metal, o tu poser privo di corpsepaint, non è black metal.

Costa 80 centesimi e Satana vuole che lo acquistiate.

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