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Il clone del Dottore: Womb (2010)

By Simone Corà | lunedì 10 settembre 2012 | 11:49


2010, Germania/Ungheria/Francia, colore, 111 minuti 
Regia: Benedek Fliegauf 
Sceneggiatura: Benedek Fliegauf 

Avrebbe potuto parlare di qualsiasi cosa e l’avrei visto comunque, un film con l’undicesimo Dottore Matt Smith è, almeno per ora, evento raro, ma ammetto che un po’ di pregiudizio scettico mi ha fatto anche un poco paura, data la tematica incestuosa/sci-fi che sta alla base di Womb.

Il film di Fliegauf appartiene a quella che si potrebbe definire come fantascienza filosofica, o giù di lì, una visione esistenziale e autoriale che prende un enorme sopravvento su storia e narrazione, ponendo un concetto piuttosto sgradevole su un piano altezzoso e superbo. Da questo nasce un ritmo volutamente letargico con cui fissarsi sui due personaggi principali, un’Eva Green staticissima che, morto il fidanzato in un incidente d’auto, decide di clonarlo partorendolo e attendendo, da brava mamma/fiancée, che cresca. Una cosa insomma abbastanza bleargh che Fliegauf prova invano a gestire con una certa eleganza, evitando la ricerca di uno shock facile facile con una discreta scrittura dialogica, utile a spargere pensieri e riflessioni che si premiamo per il coraggio pur risultando abbastanza superflue e fine a se stesse.

La lentezza narrativa, dopo il bel prologo con i due bambini, molto nostalgico e malinconico, esplode in una fissità che presto toglie curiosità e coinvolgimento, annullando i buoni propositi iniziali e portando a una noia dilatata da silenzi, primi piani, inquadrature fisse che ampliano il minutaggio e frenano lo sviluppo della storia. Non ci sono sbalzi, non ci sono sussulti, Womb rimane costantemente piatto e poco interessante, e non servono a molto i tentativi di Fliegauf di dare profondità alla scelta sconvolgente di lei confrontandola prima con i genitori di lui e poi, una volta grande, con lui stesso, schiavo di pruriti, dilemmi e forse ricordi a cui non riesce a dare risposte: tutto risulta fin troppo costruito, soffocato da un gelo eccessivo per apparire realmente credibile, e viene a mancare un minimo di naturalezza, un minimo di umanità nell’impossibile rapporto tra Rebecca e Thomas. 

Bravo Matt Smith nonostante il ruolo difficile, piace per il suo simpatico sproloquiare che dona freschezza giovanile a un personaggio che poteva risultare indigeribile, ma non basta a dare completezza a un film ambizioso e pesante, che fa parlare di sé senza dare effettivamente nulla che possa portare a una qualche discussione sull’argomento.

10 commenti:

  1. eh sì, dopo un inizio decente, si trasforma in una noia totale... e pure in una boiata :)

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    1. Verissimo, il prologo è di una tenerezza quasi commovente, poi ci buttano dentro le vaccate pretenziose e alè, il film svacca alla grande...

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  2. la fantascienza "pretenziosa" credo sia peggio anche di quella fracassona. ho visto qualche settimana fa "another earth" e credo che il tono sia quello, narrazione lenta ed esasperante, storia pressoché assente. per quanto un'idea possa essere buona di suo, va comunque accompagnata perché risulti efficace...

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    1. Another Earth ancora mi manca, ma devo recuperarlo. Però guarda, a me la narrazione lenta, i pochi dialoghi e il tono alto non dispiacciono affatto, a patto però di essere gestiti con la cura necessaria, altrimenti succede quello che succede in Womb, dove il registro filosofico sfugge di mano e diventa del tutto controproducente. :)

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  3. avevo visto il trailer proprio causa Dottore, ma presagi di noia brutale mi hanno tenuto fin'ora alla larga.

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    1. Ed è meglio se resisti, va', in fondo non ti perdi nulla :)

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  4. Non mi trovi d'accordo. In un film con Matt Smith la trama può essere anche la più lenta e vuota del mondo, non importa c'è Matt Smith. Certo con un cacciavite sonico sarebbe stato meglio, ma a me il film è piaciuto (nonostante quell'altalena altamente angosciante).

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    1. Be', Matt Smith è sempre un grande, e anche qui ci mette molto del suo per caratterizzare questo personaggio distrutto e pazzoide. Però, boh, un tema così scioccante avrebbe dovuto essere trattato da mani ben più esperti di cosa lì, Fliegauf...

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  5. ancora non l'ho visto ma già il fatto che divide nettamente gli appassionati mi intriga!

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