Home » , , , , » Recensione: I fuochi di Valyria, di George R.R. Martin

Recensione: I fuochi di Valyria, di George R.R. Martin

By Simone Corà | venerdì 13 luglio 2012 | 08:00


2012, Mondadori 
474 pagine, 19 Euro 

Se non ci fossero di mezzo losche operazioni di marketing e truffe camuffate si potrebbe anche ridere di fronte all’assurdo taglio con cui Mondadori ha suddiviso A Dance of Dragons, perché con questa seconda parte si nota palesemente come tale scelta abbia distrutto la precisa costruzione narrativa con cui Martin ha scritto il suo puntuale migliaio di pagine sulle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Preso così com’è, I fuochi di Valyria non solo ha davvero poco senso, ma viene spogliato dell’enorme crescendo atmosferico, viene smorzato della graduale esplosione di avvenimenti che si annusa, viene insomma brutalmente livellato quando sono invece gli strati e sottostrati di una trama costituita, mai come in questa occasione, da minimi particolari a essere protagonisti.

Non si parla di un lavoro perfetto, sono lontani i bei tempi di guerra dove ogni capitolo riservava un’enorme sorpresa, ora Martin se la prende comoda e delle mille e passa pagine complessive di A Dance of Dragons qualcosa poteva sicuramente essere tolto o quanto meno riformulato – troppi i capitoli con i punti di vista di Jon, Reek e Tyrion, non sempre fondamentali, quando invece viene lasciato poco spazio, con a malapena un capitolo, per raccontare avvenimenti di un certo peso. Ne esce quindi quello che sembra un quadro sbilenco, come sbilenco lo era in fondo il precedente Iguerrieri del ghiaccio, ma è presuntuoso e ridicolo sparlare di un pezzo di romanzo, una parte centrale che avrebbe un valore estremamente maggiore se letta dopo quella iniziale (come in tutti i cazzo di libri, d’altronde), e a confermarlo basti pensare alla potenza visiva e narrativa dell’avanzata dell’esercito di Stannis, indifferente al freddo e alla neve, di certo uno dei punti migliori dell’opera.

L’irritazione non è poca, perché la complessità dell’intreccio perde molto del suo sapore e pare un piatto caldo lasciato stupidamente raffreddare – succedono molte cose, spesso nascoste nei dialoghi, o a cui si può risalire da racconti di cavalieri e dicerie altrui, e pur senza presentare grosse sorprese o novità in quello che è, a conti fatti, un momento di stallo della guerra dei cinque re più o meno su tutti i fronti, il mosaico di dettagli pare allo stesso tempo farsi sempre più fitto ma anche completo, delineando un po’ alla volta le sorti dei vari schieramenti.

E ora aspettiamo il PDF scrauso della terza parte, dove finalmente ogni cosa troverà una sua destinazione. 

6 commenti:

  1. proprio ieri ho caricato il trono di spade sul reader e letto qualche pagina... sarà una lunga impresa -.-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cosa darei per essere al tuo posto e poter leggere tutto dall'inizio... :)

      Elimina
  2. Fortunatamente io devo ancora leggerlo tutto :) Ahah non vedo l'ora ! Per ora mi sono visto le prime due serie, non volendo aspettare la terza colgo l'occasione per prendere 'sti benedetti romanzi (ovviamente partendo dal primo).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E fai bene, d'altronde i libri hanno una visione molto più grande e dettagliata, se ti piace la serie tv non puoi non avere la curiosità di leggerli :D

      Elimina
  3. Io stavo leggendo Il Regno Dei Lupi quando, molto carinamente, Amazon, nella prima frase della sinossi di questo I Fuochi Di Valyria, ci ha tenuto a farmi sapere chi è che alla fine siede sul trono di spade... Per cui ho mollato tutto. Grazie Amazon, grazie.

    RispondiElimina
  4. Sono rimasta stupita della volgarità dei termini usati dai traduttori di Martin per descrivere l'atto sessuale fra Qarl e Asha (pag. 30/32). Credo che potessero dire le stesse cose e forse anche meglio, usando termini meno triviali che spero conoscano!

    RispondiElimina