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Recensione: Outpost: Black Sun

By Simone Corà | venerdì 25 maggio 2012 | 00:00


2012, UK, colore, 101 minuti 
Regia: Steve Barker 
Sceneggiatura: Steve Barker, Rae Brunton 

Non ne sono i reali inventori, ma Steve Barker e Rae Brunton, con il loro Outpost, sono sicuramente i primi nomi che vengono in mente, assieme al finlandese Dead Snow, quando si parla di nazi-zombie. Un esordio, il loro, serioso e interessante, trattato con un approccio (superficialmente) scientifico per dare colore alla solita storia del super soldato crucco con cui vincere la seconda guerra mondiale. Quattro anni dopo ritroviamo il duo inglese impegnato con il sequel inevitabile, questo Outpost: Black Sun che, con qualche accorgimento in più rispetto alla discreta pellicola precedente, avrebbe potuto offrire un valido intrattenimento horror, ma il prodotto finale è ahimè, come si confà a un seguito, doppiamente imbarazzante.

Smarrita chissà dove la serrata atmosfera del primo capitolo, Black Sun si presenta confuso, irrisolto e privo di direzione, perso nella nebbia che permea l’intera pellicola, probabilmente l’unico aspetto positivo rintracciabile. Se il film precedente mostrava un gruppo di mercenari ben visualizzato, con personalità rocciose e poco amichevoli, i nuovi protagonisti sono una ragazzetta caruccia che vuole ammazzare i nazisti ancora in vita sebbene non sappia neanche impugnare una pistola, e un giornalista che sembra trovarsi lì per caso, che pare non voler aver niente a che fare con il casino ma che in realtà si muove scaltro e agile per combattere i cattivi, perché ehi, è il protagonista annoiato e reticente!

Il problema principale risiede quindi in una base narrativa assolutamente priva di senso, con questi due personaggi incomprensibili che fanno cose incomprensibili, tipo passeggiare senza troppi problemi in mezzo a una sparatoria che appare all’improvviso, oppure separarsi per cause maggiori, prendere strade diverse e poi ritrovarsi nello stesso punto anche se geograficamente impossibile, o ancora scoprire l’esistenza di porte e passaggi segreti interpretando formule la cui logica è nota solo a loro. Poco, davvero poco da dire per i soldati che li accompagnano, talmente privi di carattere da confonderli l’uno con l’altro, dimenticarsi di chi sia morto e chi ancora in vita, e tutto sommato ridere quando il loro capitano compie un assurdo gesto eroico che non porta alcun beneficio al gruppo.

Il resto è una serie di nazi-zombie che nulla mantengono della marzialità di chi li aveva preceduti nel capitolo uno, limitandosi a gridare, gesticolare e morire versando poche gocce di brutto sangue digitale. E, ah!, c’è anche una strega, e uno che spara raggi laser dalle mani, e pure il colpo di scena finale che si aggancerà, temo, a un terzo episodio. Ma speriamo che i nazi-resuscitati conquistino il mondo, così Barker e Brunton il capitolo tre non potranno mai girarlo.

8 commenti:

  1. Mi sembra di avertelo già scritto da qualche parte, ma neanche il primo non è che brillasse di figaggine... quanto a dead snow però, figata.
    Ho in prossima visione anche deathwatch che in qualche modo sono riuscito a recuperare.
    Questo seguito li evito volentieri. Grazie dell'avviso!

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    1. Dead Snow, mah, film strano, molto divertente la parte demenziale finale, ma tutto quello che succede prima è terribile, una noia teen abbastanza insopportabile.

      Deathwatch è buono, ha un bel lavoro sui personaggi e un'idea horror interessante anche se non sfruttata benissimo. Tra gli horror "di guerra" è sicuramente uno dei migliori. :)

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  2. Il primo era molto bello, decisamente superiore a Dead Snow.
    Avevo speranze in questo sequel, ma ora me le hai ammazzate brutalmente.
    Lo eviterò come la peste XD

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    1. Anche a me è piaciuto il primo, la sua lentezza, la costruzione dei personaggi, l'uso di questi nazi-mostri modello golem imbattibili... Poi, sì, è piuttosto standard nelle sue cose soprannaturali, ma è un filmetto interessante. Questo sequel, invece, è proprio penoso...

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  3. Uh, questo è nuovo, e ti ringrazio della segnalazione. Tuttavia me lo stronchi sul nascere, quindi non so fino a che punto lo vedrò (anche se le vie dell'inconscio sono infinite) :)

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    1. Ti basteranno cinque minuti per capire che era meglio non iniziarlo mai ;)

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  4. Concordo in toto. Prima sparatoria nel bosco: tizia si nasconde tra i cadaveri, tizio semplicemente sparisce e ricompare il giorno dopo tutto pimpante. Mi sarei dovuto fermare qui.
    Il capitolo 3, Outpost: Rise of the Spetsnaz, lo sta già girando il produttore dei primi due. Felice?

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    1. Poi lei clamorosa che, sotto i corpi morti, non trema non piange non ha paura, semplicemente ASPETTA che la sparatoria finisca. Magnifico.

      Non sapevo del capitolo 3, credevo fosse solo un brutto sogno e continuerò a pensarla così. ;)

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