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Veleno

By Simone Corà | giovedì 4 giugno 2009 | 13:01

di AA. VV.
171 pagine
Edizioni Il Foglio
2009
15 euro

Se c’è una cosa che, nell’editoria underground, non verrà mai a mancare, per quanto si tirino in ballo, statistiche alla mano, scarse vendite e qualità dubbia, sono le antologie di scribuncoli esordienti, o giù di lì. E ciò che, salvo qualche rara eccezione, accompagnerà sempre queste antologie, e non solo nell’editoria underground, come qualcuno va giustamente affermando da qualche giorno a questa parte, sarà il misero risultato complessivo, impossibilitato a trovare una media equilibrata tra tante penne diverse, e soprattutto una scarsa cura nel rendere omogeneo il prodotto finale.

Veleno, la nuova antologia horror che non vi farà dormire la notte, non si discosta poi molto dal quadro generale, sempliciotto, lo ammetto, ma pur sempre generale, là sopra riportato. Abbiamo a che fare con dieci scrittori differenti, alcuni già affermati da anni nell’underground e dintorni con valanghe di pubblicazioni (Giovanni Buzi, Elena Vesnaver, Raffaele Serafini e l’Editore in persona, Gordiano Lupi) e altri nomi più o meno noti (Maurizio Cometto), che si mettono alla prova con dieci racconti che toccano, sfiorano e giocano con l’horror, combinandolo ora con l’erotismo ora con l’ironia.

Bisogna dire che, ammirata la bella immagine di copertina, Veleno non si presenta nel migliore dei modi, con una quarta e un sottotitolo (10 storie per non dormire – uuuh!) troppo, troppo, troppo dozzinali per cercare di togliersi di dosso la ruggine di amatorialità che già sembra ricoprire il tutto. Ci sarebbe anche un prezzo davvero eccessivo e intimidatorio di cui parlare (15 euro per 170 pagine), ma insomma, c’è crisi e cose del genere (e poi, se venivate alla presentazione ad Aviano, ve la tiravano dietro, con addirittura gli autografi).

E nemmeno a livello puramente visivo la prima impressione migliora. E apostrofoate o accentate nel verso sbagliato, d eufoniche, trattini per i dialoghi a volte lunghi e a volte corti, asterischi usati a caso per distanziare i capitoli, sono aspetti che saltano subito all’occhio e che, sì, non influiscono sulla qualità intrinseca dell’opera, ma infastidiscono, e non poco, sopratuttto pensando a quanto sia rapido, veloce e istantaneo sbrazzarsi di queste impurità.
Si vuole fare il salto di qualità, e ci sono alcuni nomi per poterlo fare, e poi si ricade su simili imperfezioni che rimarcano, come se ce ne fosse ancora bisogno, l’aspetto dilettantesco dell’opera.

Dei dieci racconti presenti, ne abbiamo solo due di ottima fattura (per idee, originalità, stile, padronanza lessicale, gestione del ritmo): Spirale (un trip di allucinazioni ed erotismo spinto), sicuramente il migliore della decina, è posto in apertura, per accattivare e calamitare, mentre La farfalla (un incubo erotico-cronenberghiano, dai dialoghi velocissimi e dalla narrazione rapida, fulminea, poetica) si becca la posizione centrale, probabilmente per ridestare un po’ animi e voglie dopo una serie di pezzi squinternati, confusi, poco chiari, figli di parole ancora troppo acerbe e superficiali per ambire alla carta stampata.

C’è poi un buon racconto, Perché i topi non tornano (un horror zombesco a cavallo tra grottesco, pulp, violenza ed erotismo; lungo, vario, movimentato, con ottimi scambi di punti di vista), e due pezzi discreti, Il mio cuore nero ed Ekaton, di piacevole lettura per la professionalità stilistica (il primo) e per la costruzione insolita e non lineare (il secondo).

Difficile valutare il resto: si tratta di racconti incerti, che mostrano capacità e potenzialità (Via da Magniverne) che vengono però sfruttate male, con gestioni sballate di tempi e ritmi, un linguaggio aspro, immaturo, e con idee/concetti piuttosto banali e che restano troppo in superficie per catturare come dovrebbero.

Impenetrabile, infine, il leit-motiv del volume, questo veleno che viene citato nella presentazione del curatore Vincenzo Spasaro e che appare, prima di ogni racconto, in inutili pillole di due righe estrapolate da Wikipedia. Non un filo conduttore che leghi i racconti, non un solo richiamo in una delle dieci storie, non un motivo tangibile per essere informati di cosa sia la stricnina o la cicuta o il curaro. Mah.

Certo, ora mi si potrebbe denunciare, lapidare, impalare dicendo che, guarda caso, i racconti migliori sono scaturiti dalle penne di Raffaele Serafini, Giovanni Buzi, Marco Crescimbeni ed Elena Vesnaver, autori/amici che conosco e stimo e frequento narrativamente da anni (alcuni li ho anche incontrati di persona in più di un’occasione), e che il giudizio complessivo non è critico, non è bilanciato, non è equo, non è oggettivo e blablabla.
Ma forse non è un caso che si tratti di autori (almeno due di loro) con cui sono cresciuto in tante palestre di scrittura che si frequentano ancora oggi, mai sazi di critiche costruttive, di suggerimenti e di bastonate utili a migliorare.
E in fin dei conti, l’antologia è qui, pronta a essere sfogliata e letta, e non servono occhi e menti esperte per poter percepire, catturare, verificare le differenze stilistiche, la pulizia del testo e l’uso lessicale che dividono i racconti buoni da quelli meno buoni.

Serviva un editing più deciso, più crudele, più arcigno per sviscerare le idee apprezzabili delle storie meno riuscite, e imprigionarle in strutture narrative più fluide, accativanti e meno ordinarie. Per ora, ahimé, siamo ancora nel campo dell’amatorialità, e per quanto Veleno sia comunque un gradino sopra a tante raccolte lette in questi anni di vagabondaggio letterario, dispiace vedere come la qualità, la qualità, la qualità prima di tutto, e non quella sufficiente di cui ci si accontenta, sia ancora un miraggio che appare e scompare in lontananza.

22 commenti:

  1. lo sai che potrebbe succederti come a Elv vero? tipo 120 post di insulti?
    ahahaha
    comunque è meglio che scrivi accattivanti con due t :)

    comunque sono abbastanza d'accordo con te. tranne sul racconto della Anelli, che a me piace molto e trovo che abbia uno stile tutto suo. Poi la trama è banale, ok, però il racconto mi piace.

    Ciao Cazzabubbolo!

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  2. Eh, ma non penso che esistano 120 persone che leggono il blog e addirittura perdono tempo per insultarmi. :)

    Quello della Anelli a me invece non è proprio piaciuto, soprattutto a livello di stile, molto semplice, easy, superficiale.

    Mi piacevano invece le idee di quello di Cometto e quello della Ghinelli, ma non la realizzazione, troppo veloce quella del primo, e troppo confusa e a balzi quella del secondo.

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  3. Dovresti mettere anche tu le "risposte preconfezionate" alla Elvezio, per rendere più facile risponderti.

    E poi andarci già più pesante... altrimenti la tipa dello scoiattolo dall'altro blog qua non arriva...

    Comunque oggi ero in libreria e ho visto La Sete e pensavo che lì vicino per assonanza Veleno ci sarebbe stata benissimo.
    Ma non c'era...

    Dovevo venire alla presentazione ad Aviano, mannaggia...

    Per dire la mia, comunque, non sarebbe male se chi fa ste raccolte si trovasse pure un copertinista con un minimo di fantasia. No?

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  4. Eh, ma non penso che esistano 120 persone che leggono il blog e addirittura perdono tempo per insultarmi. :)

    ...io ho un sacco di tempo da perdere...

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  5. Complimenti per l'onestà.
    Ho sempre trovato mooooolto difficile parlare di colleghi che si conosco personalmente.

    Detto ciò, devo ammettere che progetti del genere mi lasciano un po' perplesso nella forma in cui si propongono.
    Io sceglierei sempre l'ebook a distribuzione gratuita accompagnato eventualmente da una versione in print on demand per chi la desidera.
    In un ebook a costo zero si tollerano di più errorini, scarso editing e inesattezze varie.
    Viceversa, 15 euro su autori underground... chi li spende? Tranne gli amici, come noi. Ma credo sia un pubblico per forza di cose limitato.

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  6. Io invece non ho difficoltà a dirvi a tutti di persona che insomma siete mamma mia non trovo le parole mamma mia dovrebbero inventare una parola per dire quanto siete invidiosi e berlusconiani e ora non ricordo ah comunque falliti ma proprio biologicamente...

    Tanto poi ci vediamo tutti a luglio per quella cena inter-siti che tutti mi ammazzeranno e voi non mi difenderete.

    Alex, vieni anche tu a luglio? La fanno a Milano, poi ti segno le dritte....

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  7. @ shaman: non penso che questa raccolta arrivi in libreria, se non in quelle di fiducia. comunque La Sete fa già la sua porca figura, e basta e avanza. E poi, a dirla tutta, in Veleno la metà dei racconti si legge più che bene. E' l'altra metà che, ehm, sì, oh, ecco, insomma, e soprattutto la cura generale che, oh, argh, come dire, già.

    @cybsix: okay che hai tanto tempo per sputare e insultare, però, oh, hai una certa età, ormai, poi attenta, che ti vengono gli acciacchi a fare queste cose. E se ti cade la dentiera?

    @mcnab: entro in modalità seria per dire che, in generale, anche se ci passano gli amici di mezzo, cerco di essere il più onesto e obiettivo possibile, proprio perché so che, trattandosi di amici di penna, capiranno le eventuali critiche o opinioni contrarie.
    Poi, eh, io non sono mica capace di dire "il tuo racconto fa cagare", ma cerco sempre di girarci attorno, e di metterla già in maniera un po' più calma e ragionevole.
    Che poi dovrebbero fare tutti così, alla fine. :)

    @elvezio: prrrrrrr! così impari a parlare male di noi scrittoruncoli salvatori dell'universo!

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  8. @Elv: se sono ancora da queste parti volentieri! E grazie mille dell'invito, davvero!

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  9. @Simone: ottimo, dovrebbero fare tutti così per davvero. Ma è difficile, mi ripeto ;-)

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  10. Sì, dài, McNab, vieni anche ti che almeno è la volta buona che ti si vede! :-)

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  11. Bella recensione!
    Felice che il mio racconto ti sia piaciuto!
    Davvero un peccato per l'editing...

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  12. Mc Nab poi ti diamo le dritte. Penso si terrà al Granaio in qualche posto della brughiera attorno a Milano e ci sarà tipo il gotha dell'horror dei falliti e cose, tu calcola che se vengono sia Gelo (sposato) che Silente (ghei emo) si liberano due donne nette...

    Continua a seguire i blog di questi due dementi che ti diranno tutto della rava e fava di dove si farà, quando e come vestirsi (quando si farà, non quando vestirsi)

    Tutti noi ti vogliamo conoscere ma solo se vieni con il kevlar...

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  13. Scusa,ma tu chi sei? E sprattutto chi ti ha dato il libro? In ogni caso grazie per avero letto...

    Lupi

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  14. ehm...
    Gordiano, lui è uno che il libro se l'è comprato alla presentazione :)

    comunque ho sbagliato lassù, ghinelli, volevo dire, anche a me piace molto quel racconto. Credo sia il mio preferito, soprattutto per lo stile molto personale.

    Invece bisogna uccidere Marco! Oh crescizz, sti cazzi, i trattini non li devi mettere DOPO il dialogo, miseriaccia! si mettono solo prima! :)
    Eel Wek Yo ti punirà per questo!

    Comunque Silente tu rimani una merdaccia, e anche a te Eel Wek Yo ti punirà! :D

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  15. Nooo, Eel Wek Yo nooo!

    Comunque, eh, Gordiano, io sono uno di quelli che ha comprato il libro, l'ha letto e, be', ha espresso un parere.

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  16. Guarda che potremmo sempre aprire un gruppo su Facebook "Cercasi 120 persone per insultare Silente"... ;-)

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  17. Dio bono Lupi ancora al "chi sei"? Lupi caramba chiede la carta d'identità...

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  18. "Guarda che potremmo sempre aprire un gruppo su Facebook "Cercasi 120 persone per insultare Silente"..."

    Basta prendere le ex di Elvezio che ultimamente spopolano e dirgli che Silente è un suo alter ego virtuale, in quanto Malpertuis non gli basta per compensare l'ego smisurato ;)

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  19. Maledetto sciamano, ci hai scoperto!

    Ora dovremo tagliarti la lingua e annodarti le dita.

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  20. Shaman il 4 luglio io mi vendicherò e ti poggerò sulla schiena il mio ego, che oltre a essere smisurato è ciccione come un topo ubriaco...

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  21. E magari hai pure i capezzoli come vulcani erettili.

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