USA, 10 episodi, 55 min. cad.
Creato da: Steven S. DeKnight
Network: Starz
Impossibile parlare di Spartacus senza
usare parole esagerate e muscolose, ma se la serie tra le più eccessive mai
viste in tv deve molto della sua sostanza al sudore, ai bicipiti e ai glutei
maschili e femminili, che a Roma, si sa, a quei tempi non si facevano poi molte
differenze, mi ritrovo costretto a fregarmene tranquillamente dell’abbondanza
sfacciatamente gratuita sbandierata in apparenza come sudario sotto il quale
far sparire leggerezze, superficialità, mancanze tecniche e storiche, perché,
cazzo, Spartacus è tra le cose più belle mai viste, ed è per certi versi
capolavoro televisivo e non tanto per le sculacciate zozzone o per le secchiate
di viscere e sangue, ma proprio per l’epicità, per la tragedia, per la
drammatica e altisonante regalità dei personaggi, perché per quanto possa
sembrare assurdo e fuori luogo per una storia che punta moltissimo sull’impatto
visivo di uomini nudi et muscolosi vs uomini in gonnella et sandali, sono proprio
i personaggi, sia maschili chee incredibilmente femminili, il suo fulcro, il
suo nocciolo, personaggi con un carisma stratosferico che Steven S. DeKnight,
marpione che ha imparato a conoscere cosa vuole il pubblico con anni di
sceneggiature per Buffy e Angel, modella attraverso dialoghi maestosi e
roboanti, duelli verbali che sì, sembrano uscire da un disco dei Manowar, ma
incantano e tengono incollato accrescendo il tifo che, tipo dopo la prima
puntata, viene naturale fare.
Strana scelta, quella operata da Starz,
nel voler chiudere una serie veramente così nuova nel panorama
televisivo dopo solo tre stagioni, più una mini a farne da prequel, la penna di
DeKnight e il suo team di sceneggiatori aveva cartucce d’inchiostro a
sufficienza per far sanguinare ancora copiosamente le vie di Roma per parecchio
altro tempo – d’altronde, concentrandosi sui caratteri, viene miracolosamente
fin troppo facile mettere un carisma contro un altro e farli scontrare di
puntata in puntata con un bordello di tette e teste mozzate a fare da contorno
–, tuttavia Spartacus si ferma alla terza tornata, e War of the
Damned è sicuramente la stagione migliore, dieci episodi che raccolgono il
meglio del meglio e lo frullano per una sinfonia tra il tragico e il solenne
che, in più di un’occasione, diventa tipo la cosa più epica di ogni tempo,
perché se i villain di turno sono sempre apparsi come figure tormentate,
subdole, arriviste o talmente arroganti da non accorgersi della loro debolezza
(Glabro, Solonio e ovviamente l’indimenticabile Batiato, forse il solo, vero
protagonista della prima stagione e delle mini Gods of the Arena), per il gran
finale il lavoro psicologico nella definizione di Crasso e Cesare è meticoloso,
ne escono uomini di ferro, potentissimi, boriosi e sfrontati sia quando mossi
dal senso dell’onore sia dalla più selvaggia giovinezza.
E con personaggi di questo calibro
DeKnight non ha di certo paura nell’indugiare sui precisi dialoghi, già in
passato lunghissimi e imponenti, ora pressappoco infiniti, che sempre, pur
girando attorno a tematiche tipo honour and glory, fight for blood e rise the
sword, rendono le discussioni, le diatribe, gli scontri verbali accesi e
complessi, profondi e intriganti – al di là delle classiche, eroiche orazioni
per incitare i rispettivi eserciti alla lotta, la stima reciproca provata tra
Crasso e Spartaco raggiunge vette di notevole lirismo, così come l’amicizia/odio
tra Spartaco e Crisso, o l’ipocrisia di Tiberio e il suo gioco sleale verso
Cesare e il padre. E di fronte a tante attenzione dialogica non importano,
davvero non importano le tante sbadataggini, i dettagli poco accorti, le
imperfezioni sentimentali, le lacune geografiche e quant’altro (se nella
seconda stagione Spartaco e compari scalavano il Vesuvio in venti minuti adesso
costruiscono dal nulla e in zero secondi un’immensa arena, per non parlare
della velocità con cui percorrono in lungo e in largo la penisola, a piedi e
con chilometri di coda di schiavi liberati).
Il resto, be’, il resto è Spartacus,
l’orgia gratuita, esagerata, spesso davvero sproporzionata di sesso e sangue fa
parte dell’opera, e sarebbe ingiusto criticarne anche il più piccolo aspetto,
ma se a livello di nudi maschili e femminili ci troviamo sicuramente a un
gradino inferiore rispetto al passato, anche la violenza pare essere stata
ridimensionata rispetto a certe vette allucinanti toccate nella stagione due
(quelle dita che entrano nell’addome modello Ken il guerriero e torcono
un pezzo d’intestino per torturare quel povero disgraziato mi perseguiteranno
per sempre) per la creazione di un’atmosfera ancora più personale e disturbante
– momenti straordinari come la battaglie a scorrimento orizzontale e
soprattutto la devastante decimazione dei codardi romani lasciano estasiati e
mortificati allo stesso tempo da un impatto visivo che raramente, prima d’ora,
tanto in tv quanto al cinema, aveva giocato con tanta inventiva con violenza primigenia
e geyser di sangue, atmosfere plumbee e ossa che fuoriescono spezzate, sempre
mantenendo costante il tono aulico e solenne dell’opera.
L’esaltazione è strumento necessario per
godersi appieno quella che in fondo è soltanto una tamarrata galattica, ma così
densa di pathos, pur nella sua volgarità, da diventare tassello importante
nell’evoluzione televisiva. Da rivedere, coi lacrimoni, i pugni alzati e gli
occhi fuori dalle orbite, incitando Crisso e Gannico a gonfiare i pettorali e a
dare mazzate viulentissime sulle crape romane.
Che finale! E che serie!
RispondiEliminaEpicamente fantastica!
Già, tra le mie preferite di sempre, pura epicità! :)
Eliminae quindi spartacus,che è la cosa più epica tipo un disco dei Manowar, aizza i suoi gridando:death to false metal???
RispondiEliminaSì, lo fa! :-D
EliminaPorca zozza, quindi dici che dovrei recuperarla? Cosa sono, 3 serie da 10 minutate a 55? mmmm, dai provo con la prima e vedo se mi chiappa che ho ancora la seconda di GOS ferma lì... :(
RispondiEliminaCazzo sì, è così tamarra che non può non piacerti! Comunque sì, tre serie da dieci episodi da circa un'ora, be' la prima ne ha 13 se ricordo bene, e dopo la prima c'è la mini che fa da prequel ma che devi vedere per forza dopo se no ti spoileri il finale di stagione ;)
EliminaSerie strepitosa, che ho chiuso con le lacrime agli occhi.
RispondiEliminaFinale fantastico per una stagione S-T-U-P-E-N-D-A.
L'ultima puntata l'ho vista piangendo, da vero warrior of metal. E sì, questa terza stagione non solo è meglio delle altre, ma è davvero cosa notevole, mi stupivo a ogni dettaglio, a ogni dialogo, a ogni nuova trovata... :-)
EliminaTre serie da dodici? Gna posso fà! (non ce la posso fare). Ultimamente ho il livello d'attenzione di un koala abbracciato ad un eucalipto.
RispondiEliminaMa non serve mica l'attenzione per guardare Spartacus, basta gonfiare i muscoli e gridare come pazzi, saltare sul divano e agitare i pugni, cose così :-P
EliminaPeggio me sento.... :-/
EliminaOrgia, glutei e seni femminili... Quel che ho visto finora di questo serial TV mi è molto piaciuto :D
RispondiEliminaMi hai convinto!
RispondiEliminaIn download.
This is SPARTACUUUUUUUUUUUS!
Eccomi, entrato nel tunnel di spartacus, per ora viste la prima e la prequel, stupende!
RispondiEliminaE' un pò che non scrivi. Come mai? Ci mancano le tue recensioni :) A presto!
RispondiEliminaTorno guardacaso domani, parlo però di telefilm, per i film al prossimo giro :-)
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