Per concludere in bellezza, top-five metallozza
anche quest’anno, alla quale segue la solita nenia che,
ehi, mi piacerebbe tornare a parlare di dischi anche se poi non lo faccio mai.
Nell’attesa che mi decida, stavolta la taglio corta e vado di classifica.
5 – Kreator – Phantom Antichrist
Il dodicesimo album dei Kreator è
sostanzialmente un disco perfetto, un thrash genuino e freschissimo con
tonnellate di riff, accelerazioni, stacchi melodici e refrain serrati. Non sono
più un grande ascoltatore di thrash, va da sé che la longevità non dura poi
molto nelle mie orecchie, ma è impossibile chiedere di più a un ottimo, ottimo
album come questo.
4 – Dordeduh – Dar de Duh
I Dordeduh nascono dallo split con i
Negura Bunget, o meglio, si può dire che i Dordeduh siano i Negura Bunget senza
batterista, suonano lo stesso mix di black metal, progressive e folk gitano
(anche perché i compositori sono sempre quelli) ma lo fanno molto meglio, tanto
che gli si può perdonare il nome un poco strambo, almeno all'orecchio italiano, che si sono scelti. Canzoni
lunghissime e variegate, si passa da sfuriate in blast beat e screaming
luciferini a chitarre acustiche, battiti di mani e cori di bambini con
impressionante naturalezza, il bagaglio tecnico è eccelso, la produzione pure,
insomma, un gran lavoro.
3 –
Enslaved – RIITIIR
Gli Enslaved sembrano migliorare di disco
in disco, e la loro ricerca musicale continua a impreziosirsi, si fa sempre più
personale nella miscela di black (poco) e progressive (molto), generi
amalgamati comunque da una violenza e un’energia che in vent’anni di carriera
non sono mai venuti meno nonostante le melodie, nonostante le parti pulite,
nonostante i refrain che mai come in RIITIIR sono stati così esaltanti.
2 – Between
the Buried and Me – The Parallax II: Future Sequence
Avevano trovato quell’equilibrio nell’EP
che precedeva il full-length, e a voler fare i maligni si può addirittura dire
che The Parallax I sia addirittura meglio della sua seconda parte, resta
comunque impressionante, impressionante la proposta musicale dei BTBAM, con
queste canzoni lunghi dodici minuti ciascuna che cambiano di ritmo tipo ogni
dieci secondi, quasi la band avesse paura di chissà quali critiche se
utilizzasse lo stesso riff per più di una volta. Dopo tanti anni di attività,
però, c’è molto più bilanciamento nel contorcere le mille e più sezioni che
compongono ogni brano, ne nasce quindi un ascolto assai più piacevole che in
passato, quando sembrava che il loro unico interesse fosse quello di strafare e
stupire. Album incredibile.
1 – Wodensthrone
– Curse
Black metal inglese, un’atmosfera drammatica
ed epica suggerita da synth maestosi, lunghe parti arpeggiate, melodie di infinita e triste dolcezza, sfuriate in
blast beat che creano un muro sonoro di rara eleganza. Bravissimi, questi
Wodensthrone, nel comporre canzoni variegate e interessanti, profonde e
complesse, malinconiche e solenni, senza mai perdere quella furia tipica del
genere.
Il titolo di miglior canzone del 2012
spetta invece a Colossus, degli In Mourning, artefici di un imponente
death-doom che, in questo brano, mi ha stupito per la lunga intro melodica, per
la coda struggente e per la costruzione del refrain, impareggiabile.
E con questa ci salutiamo, ci si legge nel 2013. Bella gente, buon anno!
eh eh vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda! una di queste sere anche io mi farò la mia playlist annuale, i primi in lista non li conosco quindi parto subito alla ricerca!
RispondiEliminaLi ho scoperti proprio con questo disco, ne hanno fatto un altro nel 2009, più black e meno epico ma altrettanto bello. :)
Eliminamai sentito musica piu brutta
RispondiEliminaAhahahah!
EliminaTanta roba nel 2012...
RispondiEliminaAvrei messo i Dystopia Na!, ma son di fine 2011... così sparsi:
LES DISCRETS- Ariettes oublies
HARAKIRI FOR THE SKY - Harakiry For The Sky
PHOTOPHOBIA - The seven staes of mourning
PSYCHONAUT 4 - Have Nice Trip
La ristampa degli HERETOIR...
più un pacco di altra roba che adesso dimentico... ;-)
Ian
Tutta roba da provare! :)
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