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Recensione: Centurion

By Simone Corà | venerdì 8 aprile 2011 | 12:00

2010, UK, colore, 97 minuti
Regia: Neil Marshall
Sceneggiatura: Neil Marshall

Britannia, Anno Domini 117. Dopo essere scampato a un attacco dei Pitti, il centurione Quintus Dias trova rifugio nella leggendaria Nona Legione, incaricata di debellare la minaccia dei Pitti e unificare la Britannia all’impero. Affiancatosi al generale Titus, Quintus si mette in marcia verso la Scozia, ma un nuovo attacco decima la legione, e i pochi sopravvissuti sono braccati dalla feroce Etain, a capo di un gruppo composto dai più forti sicari Pitti.

Era facile pensare che Doomsday fosse soltanto un’incertezza, un momentaneo arretramento o il timido risultato dovuto all’enorme pressione piovutagli addosso dopo il monumentale The Descent, ma il fiacco, fiacco Centurion è davvero un preoccupante campanello d’allarme sull’attuale stato creativo di Neil Marshall. Pellicola senz’anima, vuota, piatta sin dai primi minuti, Centurion è un noioso tormento visivo nel quale nemmeno la felice, carismatica presenza del sempre bravo Dominic West, roccioso generale romano, può dare sollievo. E non sarebbe servito molto, in fondo, per poter risollevare un soggetto tanto spento: una gestione meno sintetica della trama, un approccio più consistente ai personaggi o anche solo un’aderenza meno marcata a certi cliché hollywoodiani, che distruggono qualsiasi taglio britannico della pellicola.

Dialogato nella più superficiale e inconsistente della maniere, registicamente snello o poco più, Centurion è soltanto un lungo inseguimento di novanta minuti che solo il vecchio Neil Marshall avrebbe saputo trasformare in un abbondante festino di sangue: ora invece troviamo questa gran stangona barbara che trucida uno a uno i legionari protagonisti in una pioggia, assai contenuta, di pessimo, pessimo sangue digitale. Che vi siano tradimenti, nascondigli precari e bastardate finali poco interessa, si segue il tutto sbadigliando con l’unica speranza che si presenti un qualche guizzo sanguinario, una qualche rapida frullata registica. Ma non succede nulla, e nulla è la sensazione provata quando iniziano a scorrere i titoli di coda.

9 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo con te. Non riesco proprio a capire cosa stia combinando Marshall... e questo Centurion non è una schifezza, "non è" e basta.

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  2. Eddy, Simone, ma che andate dicendo!?
    Centurion è una ficata totale!
    Violento, tesissimo, tostissimo.
    Dopo The descent, il lavoro migliore di Marshall.

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  3. @ Eddy: The Descent l'ha spremuto e ora non sa più come muoversi.

    @ James: violento? The Descent era violento. Dog Soldiers era violento. Centurion... ehm.
    Tesissimo? Tolto l'agguato dei Pitti alla nona legione, la trama è così telefona che non c'è la minima sorpresa, mai.
    Tostissimo? Be', c'è Dominic West che in divisa romana fa il suo figurone, e quello che faceva Mickey nel Doctor Who, ma poi... ehm... :)

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  4. Lo so che Marshall ha fatto di meglio.
    Io, comunque spero che prima o poi torni ai fasti di Dog Soldiers.

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  5. Marshall è decaduto. Non così il suo collega inglese Jones che con il nuovo (e notevole) "Source Code" risolleva le sorti artistiche del Regno Unito. P.S. Sto per acquistare il tuo e-book zanzaroso :)

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  6. Grande Jones, poco da dire. E grazie per l'acquisto! :)

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  7. Marshall è sempre stato un fuoco di paglia! Molto meglio il suo sottovalutato collega Michael J. Basset: vedere il suo Wilderness per credere ;)

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  8. Alan, wilderness è una figata perché c'è Dario Poloni dietro che scrive sceneggiature meravigliose, a mio parere. Diciamo che Marshall non sarebbe proprio uno scarpone... ma aspettiamo il prossimo lavoro, dai!
    Cosa pensate di Doomsday?

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  9. Mah, oddio, non mi sembra che Basset sia sottovalutato, anzi. Tolto Solomon Kane, che mi è sembrato abbastanza vuoto e trascurabile proprio come il Marshall degli ultimi due film, sia Deathwatch che, soprattutto, Wilderness sono ottimi film. Personalmente, se paragoni dobbiamo fare, non valgono una goccia di sangue di The Descent (per me best horror degli ultimi dieci anni o giù di lì), ma sono davvero sfiziosi. :)

    Di Doomsday buona la carica adrenalinica e bella l'idea della netta divisione tra post-apocalittico e medievale, ma poverissimo nella sceneggiatura e seconda parte in fondo penosa e sbadigliosa. Darei un 5 se dessi i voti. :)

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