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Sparrow Rock, di Nate Kenyon

By Simone Corà | venerdì 7 gennaio 2011 | 13:00

Leisure Books, 2010
322 pagine, 7,99$
ISBN 9780843963779

Per trascorrere una serata diversa dalla solita routine, un gruppo di adolescenti si avventura in un piccolo isolotto, dove il padre di una di loro ha costruito un bunker antiatomico. Ma poco dopo essere scesi nella roccaforte sotterranea, all’esterno scoppia il finimondo. Nessuno può sapere cosa sia realmente successo, ma l’esplosione è stata impressionante, il cielo si è fatto rosso e l’aria è diventata irrespirabile. Rinchiusi nel bunker, i ragazzi non immaginano che la minaccia, lì sotto, è ancora più pericolosa: insetti, enormi insetti intelligenti bramano i loro corpi giovani e polposi…

Archiviati un po’ perplessi questi spunti iniziali, solide ma comode basi di un certo tipo di immaginario postatomico, Sparrow Rock, pur nella sua pratica compattezza fantahorror che pesca e frulla elementi da ogni dove, si rivela romanzo interessante, dall’atipico crescendo. Nate Kenyon è abile mestierante del terrore e niente più di una storia di mestiere ci si deve aspettare, eppure Sparrow Rock, nonostante le prevedibili aperture e le classiche costruzioni psicologiche, presenta una manciata di passaggi che elevano il romanzo a qualcosa di più di un semplice paperback horror.

Gli odori, il fetore, il miasma generati dalla convivenza sotterranea di umani, cadaveri, insetti, muffa e bruciore nucleare sono infatti costante inattesa della storia. Con un sudicio, asfissiante lessico Kenyon marca le atmosfere disgustose e ripugnanti, proietta il tanfo al di fuori delle pagine, e sembra di respirare il marciume, il puzzo di sudore e di paura inalato dai protagonisti. E se la notevole varietà olfattiva è quindi pregio insolito del romanzo, non da meno è l’impalcatura utile a sorreggere una gradevole variante delle zombi-story, poca cosa se vogliamo inquadrarla in un aspetto orrorifico più ampio, ma piacciono il lento procedere verso la buona esplosione finale (la scoperta degli insetti, i dubbi sulla loro natura, cosa provocano e come) e le intrusioni storico-politiche per dare credibilità e sensatezza alla macchinazione nucleare.

Per il resto siamo alla prese con un tipico schema di paranoie, momenti di follia e accuse ingiustificate con cui si calunniano a vicenda i ragazzi, giovincelli peraltro improntati su intramontabili, un po’ stanche caratterizzazioni come il muscoloso sportivo che guida il gruppo, il malaticcio appassionato di teorie cospirazioniste che sta sulle palle a tutti e un protagonista riflessivo con banale trauma sulle spalle. Sparrow Rock è dunque una storia di discreto intrattenimento, altalena ottimi, ottimi momenti di nervosismo (il primo attacco degli insetti, cosa si trova all’esterno del bunker) ad altri generalmente di insignificante analisi interiore (i soporiferi flashback sul padre violento dell’io narrante), e il voto complessivo non può stare che lì nel mezzo.

1 commenti:

  1. Spero di trovarlo, mi piacerebbe leggerlo, da come ne parli, l'autore ha uno stile di scrittura che può di sicuro coinvolgermi.

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