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L’ombra del falco, di Pierluigi Porazzi

By Simone Corà | martedì 13 luglio 2010 | 08:00

Marsilio Editori, 2010
288 pagine, 17,00 euro
ISBN9788831799591

Una tranquilla cittadina del Nordest è sconvolta da un brutale omicidio. Una ragazza sbudellata, svuotata degli organi interni, dà il via a una serie di indagini che il commissario Santoruvo e l’ispettore capo Scaffidi gestiscono in maniera svogliata, sperando che si tratti di un caso isolato e velocemente archiviabile. In realtà, è con un serial killer che hanno a che fare, e quando in questura arriva un pacco indirizzato ad Alex Nero, contenente un dvd colmo di immagini ripugnanti, non rimane loro che richiamare in servizio l’ex agente. Tra nuovi, sanguinosi omicidi e tortuosi, spiazzanti complotti, per Nero non sarà facile smascherare l’assassino.

C’è chi, un po’ alla volta, senza fretta, fa tutti i passi necessari per diventare scrittore, partendo dai racconti online, collaborando qua e là, piazzando qualche storiella su volumi collettivi e riviste, passando per l’inevitabile antologia propria, e infine ecco arrivare il traguardo del romanzo.

Chiaro che non basta la costanza, servono qualità, capacità, che di certo non sono presenti in tutti gli esordienti, e se Pierluigi Porazzi, di cui ricordo i brevi racconti apparsi su Scheletri.com quando io muovevo i miei primissimi passi nel mondo della scrittura, ha firmato un contratto per Marsilio, significa che di dote narrativa ce n’è, nella sue dita.

L’ombra del falco è infatti un pregevolissimo thriller, un diabolico meccanismo narrativo che incolla letteralmente a queste 300 cartelle scarse, una riuscita, incalzante storia nera, macabra, efferata e godibile.

Colpisce sin dalle prime pagine questa struttura velocissima, fatta di capitoli molto brevi che si divorano avidamente e spingono a proseguire grazie ai molteplici punti di vista con cui Porazzi narra la vicenda. Sono tante le storie che si collegano, che si accavallano, che confluiscono l’una nell’altra, dalle indagini secondarie alle vicissitudini personali di personaggi di apparente poco conto, ed è davvero difficile staccare gli occhi dalla pagina quando la curiosità insiste per sbranare il capitolo successivo.

L’ombra del falco presenta infatti una vicenda ben strutturata attraverso un'abile messinscena cinematografica, che mescola passato e presente, narra stesse azioni dagli occhi di più personaggi, tira in ballo raggiri e cospirazioni di un certo livello, e, scelta superba, fornisce risposte intelligenti a tutti i quesiti per mezzo di figure a prima vista di poco rilievo o che, prima del loro momento, si fatica a inserire nel quadro generale.

Porazzi scrive discretamente, dalla sua ha una capacità magnetica di afferrare il lettore con frasi brevi ed efficaci, frutto di un linguaggio semplice ma adeguato. Non ci sono particolari ricchezze narrative, né psicologie impegnative, anzi, se una critica si dive fare, bisogna muoverla verso una certa ingenua semplicità nel tratteggiare una manciata di personaggi, o alcune sequenze un po’ troppo facili. Ma si tratta di nei perdonabili, nell’economia generale del romanzo tutto sommato hanno peso esiguo e sorvolabile.

Piace infine il taglio negativo che viene dato a ogni singola figura, non c’è nessun vero eroe, tutti hanno ombre, chi più chi meno gravi, alcuni ne soffrono mentre altri ne traggono vantaggio, e grazie a questo, come se già non bastassero i continui, eccellenti salti della vicenda, la lettura acquista interesse di pagina in pagina.

L'ombra del falco, romanzo consigliato.

8 commenti:

  1. Grazie della bella recensione!
    Pierluigi

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  2. Grazie Simone, mi segno pure questo.

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  3. Me lo segno.Maledetto che non sei altro.Ci ho la lista piena.Ci ho.
    Finirò di leggere tutto a novant'anni.
    Segnalazione interessante a parte gli scherzi.Poi quando si tratta di Italiani sostengo particolarmente con piacere.

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  4. Bravi bravi, supportate la scena tricolore e parlatene, ché di narrativa di genere di qualità se ne trova ancora. :)

    Pierluigi, ora vogliamo il sequel!

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  5. Anche a me è piaciuo
    molto
    fino a prima del finale
    poi qualcosa mi ha disturbato
    non era all'altezza del resto

    ciò non toglie che si tratta di un buon romanzo
    che si fa leggere d'un fiato
    :-)

    Val.

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  6. A me è piaciuta la scelta di raccontare "a ritroso" il finale, l'ho trovata insolita e gradevole.

    Un po' meno il momento clou, forse un poco confuso, non chiarissimo, magari un pochino frozato.

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  7. Per me è una vera porcheria, ma non pubblicate 'sti libri in una collana come Le Farfalle, per favore!!!

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